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I: CS 36-2000 - Campagna Mondiale Arabia Saudita
- Subject: I: CS 36-2000 - Campagna Mondiale Arabia Saudita
- From: "coalit" <coalit at sorrento.argosid.it>
- Date: Tue, 28 Mar 2000 22:29:50 +0200
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Per ulteriori informazioni potete rivolgervi a stampa-owner at amnesty.it # Riguardo al CONTENUTO dei comunicati, potete contattare press at amnesty.it ARABIA SAUDITA: PARTE LA CAMPAGNA MONDIALE DI AMNESTY INTERNATIONAL PER I DIRITTI UMANI Amnesty International lancia oggi la sua prima campagna mondiale contro le violazioni dei diritti umani in Arabia Saudita. La campagna vuole rompere il silenzio della comunita' internazionale su una realta' fatta di tortura, amputazioni giudiziali, esecuzioni ed arresti arbitrari. In Arabia Saudita sono proibiti partiti politici, sindacati, associazioni indipendenti di qualsiasi tipo. Il governo reprime ogni dissenso nel piu' assoluto disprezzo dei diritti umani. Amnesty International ha piu' volte cercato di aprire un dialogo costruttivo con il governo saudita su questi temi, non ricevendo mai nessuna risposta. Anche la comunita' internazionale ha le sue colpe. Lo scorso anno le Nazioni Unite con la procedura segreta 1503 hanno scelto di abbandonare l'inchiesta sull'Arabia Saudita. Per quanto tempo ancora i diritti di 19 milioni di persone saranno calpestati in nome degli interessi economici? Vittime di discriminazioni. Esponenti dell'opposizione politica e di minoranze religiose sono a rischio di detenzioni arbitrarie, senza ne' accusa ne' processo. Vaghe leggi non scritte, aperte a tutte le interpretazioni, consentono un uso discriminatorio della giustizia. Ad essere perseguitate sono soprattutto le minoranze religiose. Il 3 dicembre 1999, Sayed Munir al-Khabaz, studente sciita, e' stato arrestato, senza alcuna accusa ufficiale. Da allora non si sa piu' nulla di lui. Sono frequenti pene come l'amputazione di un arto e le fustigazioni, quasi sempre dopo processi farsa. Esecuzioni. L'Arabia Saudita e' uno dei paesi con il piu' alto numero di esecuzioni (due proprio questa settimana). Un mese fa, Hassab Bin Awadh al-Zubar, cittadino sudanese, e' stato decapitato con l'accusa di "stregoneria". E' stata una delle 11 esecuzioni avvenute il mese scorso. Si ignorano le accuse degli altri condannati. Le esecuzioni avvengono spesso in modo sbrigativo, dopo aver estorto con la tortura la confessione dell'arrestato. Tortura. In Arabia Saudita la tortura e' regolarmente praticata in stazioni di polizia e carceri per estorcere la confessione. Muhammad ' Ali al-Sayyid, ha subito 4,000 frustate e 7 anni di carcere per furto. Non c'erano prove a suo carico; ha confessato per non essere piu' torturato. Amnesty International e' a conoscenza di 96 casi di amputazioni giudiziali negli ultimi 18 anni (sei solo nel mese scorso), ma la cifra potrebbe essere piu' alta. Mancato rispetto degli obblighi internazionali L'Arabia Saudita ha ratificato diversi trattati internazionali sui diritti umani, ma non ha mai adempiuto ai propri doveri. Il rispetto per la dignita' umana e la giustizia sono valori intrinseci alle tradizioni religiose, sociali e culturali dell'Arabia Saudita, ma sono stati finora calpestati in nome di interessi politici ed economici. Amnesty International si appella al governo saudita perche' adegui le proprie leggi ai trattati internazionali che ha sottoscritto. Solo cosi' si potra' fare breccia nel muro di segretezza e paura che nasconde violazioni dei diritti umani spaventose. FINE DEL COMUNICATO Ufficio Stampa Amnesty International
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