TEXAS-PENA DI MORTE JACK LANG A BUSH: SOSPENDI L'ESECUZIONE



29/02/00
TEXAS-PENA DI MORTE JACK LANG A BUSH: SOSPENDI L'ESECUZIONE
E' innocente, a morte

Domani ad Huntsville sarà giustiziato Odell Barnes, un afroamericano
condannato dopo un processo farsa. Per lui è intervenuto anche il presidente
francese Chirac
- PATRICIA LOMBROSO - NEW YORK
Come se 120 persone giustiziate non bastassero al governatore George Bush
jr, domani lo stato del Texas manderà a morte il giovane afroamericano Odell
Barnes, 34 anni, condannato a morte nel 1990 al termine di un processo
farsa. "Barnes è al 99 per cento innocente", ha dichiarato pochi giorni fa
al manifesto Rick Halperin, uno dei maggiori attivisti di A.I. USA.

La condanna a morte di Barnes ha suscitato scalpore in tutta Europa, ma
soprattutto in Francia, dove è intervenuto direttamente il presidente Chirac
a chiedere la sospensione dell'esecuzione. Ma negli Stati uniti sul caso
vige un rigoroso silenzio. "Il suo processo è stata una farsa - ha
dichiarato l'ex ministro della cultura Jack Lang, venuto ad Huntsville per
la richiesta di grazia al Committee on parole and pardons - Il governatore
non vuole ammettere che sta mandando a morte un innocente. Non vuole
prendere neppure in considerazione le prove della sua innocenza per
commutare la sentenza". Il presidente francese Chirac, il 24 febbraio
scorso, ha telefonato di persona al governatore Bush per perorare la causa
di Barnes. In Francia, le organizzazioni abolizioniste si sono affidate a
tre avvocati perché trovino dei testimoni e nuove prove a suo favore.

Gary Taylor è fra i legali della organizzazione di giuristi Texas criminal
defence association di Austin, che ha preso a cuore il caso di Barnes nel
1990, dopo la sentenza. "Qui in Texas tutto il sistema giudiziario ha
cercato di giungere all'esecuzione il più presto possibile - ha detto al
manifesto - Quell'uomo è innocente. Le prove dell'omicidio sono state
falsificate e manomesse dalla polizia, che era alla ricerca di un capro
espiatorio. Le impronte digitali presentate in tribunale contro Odell Barnes
risalgono a cinque anni fa e non sono le sue. Gli indizi della colpevolezza
di Barnes sono costituiti da due macchie di sangue rinvenute sui suoi
pantaloni. Abbiamo effettuato analisi chimiche in un laboratorio
specializzato e il risultato è stato che quelle macchie di sangue sono state
apposte sui pantaloni di Odell. Quindi non costituiscono una legittima prova
di incriminazione. Gli indizi sono stati prefabbricati dalla polizia in
combutta con il pubblico ministero. Barnes conosceva Helen Bass, la donna
afroamericana uccisa. Le impronte digitali rinvenute nell'appartamento e
utilizzate dalla polizia per accusarlo non bastano per condannare a morte
una persona.

Le denunce di Jack Lang e del settimanale The observer weekly lo
testimoniano. Se questo non le basta, aggiungo che i due legali nominati
d'ufficio dal tribunale locale erano al loro primo caso di difesa di un
condannato a morte. Non conoscevano neppure la storia di Odell Barnes, né si
sono preoccupati di introdurre testimoni e prove per la sua difesa. Essi
operavano in combutta con la polizia e con la pubblica accusa. Durante la
difesa di Odell Barnes si sono addormentati sugli scranni del tribunale,
sapendo che la sentenza sarebbe stata la condanna a morte".

La Corte d'appello del Texas ha già rigettato la possibilità di un riesame
del caso e di valutare le nuove prove che scagionerebbero Barnes. Dopo
l'ultimo ricorso alla Corte suprema, ora non rimane che la speranza di una
sospensione dell'esecuzione da parte di George Bush. Speranza remota, visto
che il governatore del Texas non risparmia l'esecuzione nemmeno ai ritardati
mentali e agli handicappati.
(Fonte Il Manifesto)
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