[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]
Vertice UE-Cina all'Aia (8.12.2004)
- Subject: Vertice UE-Cina all'Aia (8.12.2004)
- From: Associazione per i popoli minacciati / Gesellschaft fuer bedrohte Voelker <info at gfbv.it>
- Date: Tue, 07 Dec 2004 15:56:33 +0100
- User-agent: Mozilla/5.0 (Windows; U; Windows NT 5.0; en-US; rv:1.8a4) Gecko/20040927
www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/041207it.html
Vertice UE-Cina all'Aia (8.12.2004)
L'Europa ha bisogno di una nuova politica verso la Cina
Bolzano, Göttingen, L'Aia, 7 dicembre 2004
In occasione dell'inizio del Vertice dell'Aia tra Europa e Cina,
l'Associazione per i popoli minacciati (APM) ha chiesto un nuovo
orientamento della politica dell'Unione Europea verso la Cina. Secondo
l'APM, l'UE non deve più accettare in silenzio le singole iniziative
nazionali intraprese con Pechino, ma deve finalmente mettersi d'accordo
su una politica comune che sia guidata dai principi dei diritti umani.
La competizione tra Francia, Italia e Germania per guadagnarsi i favori
della leadership cinese tralascia qualsiasi posizione critica ed è
quindi in disaccordo con qualsiasi linea comune. Le prese di posizione
molto nette a favore della Cina di Francia, Italia e Germania,
soprattutto per quanto riguarda la questione di Taiwan, mettono in
pericolo anche la sicurezza nella regione. E' una politica a cui l'UE
non può continuare ad assistere senza intervenire.
Nel conflitto tra Pechino e Taipeh l'UE finora ha mantenuto una
posizione neutrale, ma sia il Cancelliere Schröder sia il presidente
francese Jacques Chirac hanno ripetutamente espresso la loro
comprensione per la posizione della Cina, la cui minaccia militare nei
confronti di Taiwan risulta sempre più evidente. Secondo l'APM, la fine
dell'embargo europeo alla vendita di armi alla Cina, sostenuta oltre che
da Schröder e Chirac anche dal presidente italiano Ciampi, rischia di
mettere ancora più in pericolo la sicurezza di Taiwan. La Cina ha già
mostrato grande interesse per i sistemi d'armamento ad alta tecnologia
francesi, per un valore complessivo di 10 miliardi di euro, che
potrebbero essere usati durante una possibile aggressione contro Taiwan.
La Francia sostiene la fine dell'embargo unicamente per poter esportare
gli armamenti, e quindi realizzare questo affare miliardario. Non ci si
può allora aspettare che l'esportazione di armi si fermi di fronte al
codice comportamentale per l'esportazione di armi dell'UE, la cui
efficacia fa acqua da tutte le parti.
In considerazione della catastrofica situazione dei diritti umani in
Cina e dell'incremento dei conflitti etnici, sociali e religiosi, che a
lungo termine minacceranno la stabilità della stessa Repubblica
Popolare, le relazioni dell'UE con lo stato asiatico devono dare
maggiore importanza alla questione dei diritti umani. Anche il dialogo
sui diritti umani, iniziato tra UE e Cina nel 1996, deve essere
riformato. I risultati di questo dialogo finora sono abbastanza scarsi e
non hanno contribuito al miglioramento della situazione dei diritti
umani in Cina. Il dialogo non solo manca di trasparenza e della
formulazione di obiettivi concreti, ma anche della partecipazione di più
organizzazioni non governative cinesi e straniere.
Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/041206it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/041027it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/041001it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040829it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040126it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/031029it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030909it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/02-3/020909it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/01-3/011206it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/01-3/011108it.html |
www.gfbv.it/3dossier/asia/mongol/mongol.html |
www.gfbv.it/3dossier/uiguri.html
* www: www.iccnow.org | www.hrichina.org