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Catena di Sanlibero 249



E' TROPPO DIVERTENTE!!!!!!!!!
ISCRIVETEVI ALLA ML DI RICCARDO ORIOLES, MOLTE VERITA'!!!!


 ----- Original Message ----- 
 From: <riccardoorioles at libero.it>
 To: <sanlibero at freaknet.org>
 Sent: Saturday, October 02, 2004 1:30 PM
 Subject: Catena di Sanlibero 249


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 riccardo orioles <riccardoorioles at libero.it>
 La Catena di San Libero
 20 settembre 2004 n. 249
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 "La guerra di Bush e' illegale". Dopo la (tempestiva) dichiarazione del
 segretario dell'Onu Kofi Annan, il governo italiano s'e' riunito d'urgenza
per riconsiderare la posizione del nostro contingente in Iraq. Considerato
che gli appalti dell'Eni a Nassirya - il motivo iniziale dell'intervento -
non sono stati rinnovati, e' stato deciso di  rimpatriare le truppe e di
chiedere semmai alle Nazioni Unite, in
 cambio di questo adeguamento alle loro posizioni, il famoso seggio
 italiano al Consiglio di Sicurezza.
 "Ma cosi' facciamo la figura degli zapateri!" ha obiettato qualcuno.
 "Ma cosi' lasciamo in mutande gli americani! In fondo militarmente  siamo
la terza forza d'occupazione!". "Non possiamo ammainare cosi' la  bandiera
italiana! In Italia noi leghisti con la bandiera italiana ci  puliamo il
coso, ma in Iraq vogliamo vederla sventolare!".  Alla fine, e' stato deciso
che l'Italia in quanto governo non  partecipera' piu' alla guerra ma che il
sostegno militare agli Stati  Uniti non verra' affatto ridotto ma anzi
rafforzato mediante l'invio - sotto l'esclusiva responsabilita' dei
singoli - di volontari. Questi  verranno raccolti nel CVIK (Corpo Volontario
Italiano in Irak) al
 comando del colonnello Junio Valerio Borghese. Ai volontari - per  ordine
personale, a quanto si dice, di Fini - sara' vietato fumare  spinelli,
parlare con gl'indigeni, tenere blog o scrivere ai giornali.
Le domande d'arruolamento sono finora circa quindicimila: in testa le
province di Varese e Bergamo (dove molti dei duecentomila leghisti che
dovevano insorgere dieci anni fa si sono ripresentati ai gazebo delle
Camicie Verdi), ma anche in Sicilia, in Veneto, in Sardegna e a Roma gli
organizzatori hanno dovuto faticare per contenere la folla dei  giovani e
meno giovani volontari. Al grido di "Viva l'Italia" o "Viva  la Padania" i
vari partiti hanno fatto a gara a offrire la loro  migliore gioventu' alla
Patria.
 A Milano, mentre a piazza Padania i leghisti si accalcavano vociando  sotto
il Sole che Ride, Gianfranco Fini consegnava personalmente i  primi
moschetti ai giovani della Legione Muti in piazza San Sepolcro.
"Vinceremo!" ha gridato uno sconosciuto ragazzo di Forli' ricevendo  l'arma
dal Capo. Al che il vecchio Ignazio La Russa (comandato, come  tutti gli
altri dirigenti di An, a un turno di sei mesi alla testa
 delle truppe) non e' riuscito a trattenere una lacrima. "Un seniore  della
milizia non piange!" l'ha rimbrottato l'adolescente. "Piangevo  per la gioia
di poter finalmente morire per la Patria!". Una gioia che verra'  a quanto
pare negata a Vittorio Feltri, al quale  l'Ordine dei Giornalisti ha
proibito di partire armato per Bassora ("il  giornalismo dev'essere
neutrale") e ad altri valorosi colleghi che pure  si erano presentati fra i
primi. Di loro e' riuscito a partire, con un  abile escamotage, il solo
Giuliano Ferrara che ha trasferito la sede  legale del suo giornale a
Tikrit. Probabilmente e' riuscito a scivolare
 al fronte anche il coraggiosissimo Renato Farina che - a quanto si dice  -
si sarebbe arruolato negli spahis sotto falso nome.
 Ma il momento piu' commovente e' stato vissuto in Parlamento, quando il
capogruppo della Destra Calderoli ha annunciato nell'emozione generale  che
tutti i deputati e senatori leghisti saranno sostituiti da  altrettante
donne (non in grado ovviamente di resistere ai disagi  iracheni), mentre il
gruppo parlamentare si trasferira', armato, a  Bagdad e Nassirya.
 L'annuncio e' stato accolto da un silenzio commosso e poi da uno  scroscio
irrefrenabile di applausi da tutti i settori. Infine, in  piedi, i deputati
hanno intonato a gran voce Giovinezza e l'Inno di  Mameli.