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TFR E PENSIONI NEL GORGO DELLE SPECULAZIONI



Ecco cosa avevamo scritto su tfr e fondi pensione nel 2001
ancor prima del ritorno di Berlusconi al Governo



TFR E PENSIONI NEL  GORGO DELLE SPECULAZIONI


Hanno distrutto le pensioni pubbliche.
Evidentemente noi lavoratori abbiamo preso la pessima abitudine di "morire
troppo tardi".... per lorsignori.
Con la falsa scusa di far quadrare i conti dell'Inps negli anni scorsi
hanno "riformato" il sistema pensionistico : innalzando l'età anagrafica e
l' anzianità lavo-rativa per potervi accedere e introducendo il sistema di
calcolo contributivo che condanna i nuovi assunti a una pensione pari al 30
% dell'ultima retribuzione dopo 40 anni di lavoro.
Alfiere di questa politica fu Berlusconi che, su di essa, inciampò e perse
il governo.
Subito dopo il "centro-sinistra", assieme ai sindacati confederali, la
portò tranquillamente a termine.
Qualsiasi governo uscirà da queste elezioni ha in progetto l'attacco finale
al sistema pensionistico : sia estendendo a tutti il sistema di calcolo
contributivo, sia obbligando ad andare in pensione a 65/60 anni
(uomini/donne) a prescindere da-gli anni di lavoro effettuati.
Il sindacato confederale ha già dato la propria disponibi-lità a trattare
la materia, come del resto previsto nei precedenti accordi.

Per costringerci a pagarcele col TFR
Dopo averci massacrato le pensioni ci offrono, come via di scampo, quella
di investire i nostri soldi nei Fondi Pensione. In particolare mirano ad
appropriarsi dei 25 mila miliardi annui di Tfr. Per "convincerci" le hanno
studiate tutte : hanno detassato le quote di Tfr versate nei fondi, nei
contratti nazionali hanno chiesto aumenti salariali solo per coloro che
aderiscono ai Fondi, dal gennaio 2001 hanno tolto la detassazione annua di
600.000 lire del Tfr.
Tutto è pronto per la soluzione finale : Cofferati chiede a gran voce a
Confindustria il trasferimento totale del Tfr  sui fondi pensione.

....... ed entrare alla grande nell'immondo mercato speculativo.
Le quote differite di salario sociale (Tfr) che faticosamente abbiamo
accantonato collettivamente, come classe, ci vengono sottratte attraverso i
fondi pensione e gettate nella speculazione finanziaria di cui il capitale
necessita per il mantenimento dei profitti, in carenza di formazione di
nuovo plusvalore.
I sindacati, che gestiscono assieme ai padroni i fondi pensione, hanno
materialisticamente mutato natura.
Hanno un bel dire a parole che vigileranno affinchè i soldi dei lavoratori
non siano utilizzati a scopi speculativi.
Sanno benissimo che nel 1994 il FMI, padrone incontrastato delle politiche
economiche mondiali, ha stabilito che 
"occorre resistere alla tentazione di interferire con le politiche di
investimento dei fondi pensione. Data la complessità delle questioni
coinvolte nella gestione del rischio e nella destina-zione degli attivi,
eventuali regolamentazioni re-strittive sul tipo di attivi in cui i fondi
po-trebbero essere investiti impediscono ai fondi pensione di
avvantaggiarsi della diversificazione, particolarmente quella a livello
internazionale, per aumentarne la redditività ".

I fondi pensione sono infatti diventati la più consistente massa
finanziaria che spazia, speculando, in ogni angolo del globo.
Col pretesto di dover tutelare la rendita pensionistica dei loro iscritti
entrano a pieno titolo nelle manovre più bieche, sfruttatrici e disumane
del sistema capitalistico. Si potrebbe scrivere un libro su cosa stanno
facendo i fondi pensione in giro per il mondo.

Chi sta costringendo i lavoratori, dopo una vita di sfruttamento, ad
affidare la loro vecchiaia a questo immondo gioco contro cui si sono sempre
battuti, sarà chiamato storicamente a risponderne. 
Slai Cobas
( 2001 )