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Vicenda Cap Anamur: dichiarazioni di Beppe Caccia dal CPT di Caltanisetta



E' arrivata in Sicilia la delegazione di ammistratori locali, associazioni
e avvocati che ha sottoscritto l'appello lanciato dal Comune di Venezia per
una soluzione di accoglienza e ospitalità nei confronti dei profughi della
Cap Anamur: la proposta è quella di conferire loro la cittadinanza onoraria.
Tuttavia nella notte alle 4.00 un pulman è entrato dentro il cpt di
Caltanissetta, dove 27 profughi sono detenuti e 14 sono stati illegalmente
trasferiti nel cpt romano di Ponte Galeria.

Le dichiarazioni di Beppe Caccia, Assessore alle Politiche sociali del
Comune di Venezia dall'interno del Centro di permanenza temporanea di
Caltanisetta:
"Siamo nel cuore della Sicilia, nel cuore del Mediterraneo, sono le due di
pomeriggio e picchia il sole su questi container del cosiddetto "centro di
prima accoglienza" gestito dalla Prefettura. I container sono circondati da
un reticolato alto 4 metri in cui sono rinchiusi non solo questi 22
profughi della Cap Anamur ma molti altri richiedenti asilo approdati in
queste settimane sulle coste siciliane.
Io credo che ci sia comunque un problema aperto rispetto all'esistenza di
strutture di questo genere che formalmente non sono dei centri di
permanenza temporanea. Fisicamente anche questa struttura che riguarda i
richiedenti asilo è collocata in maniera separata rispetto al CPT che si
presenta invece con tutte le caratteristiche delle strutture che abbiamo
conosciuto in questi anni come Ponte Galeria, come Via Corelli a Milano,
come Via Mattei a Bologna ma anche all'interno di questo cosiddetto "centro
di prima accoglienza", la libertà personale dei rifugiati, dei richiedenti
asilo subisce pesantissime restrizioni. Le persone non possono allontanarsi
da questa struttura.
In questo momento sotto il sole a picco dell'estate siciliana questo centro
è circondato da uno spiegamento enorme e spropositato di polizia e
carabinieri che lo presidiano fin dall'arrivo dei profughi della Cap Anamur.
Noi siamo riusciti oggi ad ottenere oggi una cosa estremamente importante:
per la prima volta non soltanto dei parlamentari  hanno potuto accedere a
questa struttura ma anche delle autorità locali, il consigliere regionale
friulano Alessandro Metz, io stesso e l'onorevole Luana Zanella dei Verdi.
Ma soprattutto siamo riusciti ad ottenere che all'interno di questa
struttura potessero entrare i due legali siciliani nominati nei giorni
scorsi dai richiedenti asilo e l'Avv. Marco Paggi consulente legale del
Servizio Immigrati del Comune di Venezia e vice presidente dell'ASGI che è
stato nominato anch'egli da alcuni tra i richiedenti asilo.
L'altra cosa importante ottenuta che i profughi possono tranquillamente,
senza l'asfissiante presenza di uomini della polizia o di guardiani della
cooperativa che gestisce questa struttura, conferire con gli avvocati e i
due interpreti che sono due giovani attiviste delle associazioni
antirazziste siciliane e approfondire insieme ai legali la loro situazione
e le opportunità che si offrono.
Noi abbiamo immediatamente comunicato in inglese e in arabo ai 22 profughi
della Cap Anamur che ancora sono nel centro che noi siamo qui in
rappresentanza di amministrazioni locali, la città di Venezia, la Regione
Friuli Venezia Giulia e tante altre amministrazioni locali, soprattutto
siciliane ma un po' da tutta Italia, mentre fuori dal centro ci sono almeno
altri 15 amministratori.
Siamo qui per chiedere la loro immediata liberazione. Il fatto che siano
detenuti all'interno di questa struttura è assolutamente illegittimo. Si
sta commettendo in queste ore una gravissima illegalità in quanto i
richiedenti asilo in attesa di un pronunciamento della Commissione per il
riconoscimento dello status di rifugiato, avrebbero tutto il diritto di
muoversi tranquillamente sul territorio nazionale, una volta che siano
stati foto segnalati e identificati dalle questure.
Come abbiamo fatto questa mattina nell'incontro con il prefetto di
Caltanisetta, abbiamo comunicato ai profughi la nostra immediata
disponibilità a prenderli in consegna per portarli da uomini liberi nelle
strutture di accoglienza e di ospitalità gestite dai nostri comuni.
Un altro dato straordinario di questa giornata è la sintonia tra gli
amministratori che stanno dando vita a questa iniziativa a partire dai
nostri municipi nell'affermare le ragioni dell'umanità contro la barbarie
di norme e regole che chiudono, di norme e regole che vogliono ricacciare
verso l'inferno di fame, sfruttamento, guerre, che è oggi l'Africa, questi
37 uomini.
La decisione di questa notte di deportare 14 profughi di notte cercando di
evitare di avere addosso puntati i riflettori dei media e l'attenzione di
movimenti e associazioni che in queste ore stanno seguendo la vicenda dei
profughi, è stata gravissima.
L'impressione è che il Ministro Pisanu voglia sacrificare queste 14 persone
sull'altare della real politic, darli in pasto allo scontro, anche
all'interno del governo. Una prova di forza sulla pelle di 14 uomini per
dimostrare così il rigore delle politiche di chiusura dello stato italiano.
E' grave che questo avvenga mettendo a rischio la vita di queste persone
nel caso venissero espulse verso i paesi di origine. Sudan, Ghana, Sierra
Leone sono tutti paesi dove  ci sono gravissime situazioni di violazione
dei più elementari diritti umani. Sono paesi dove la vita di queste persone
sarebbe messa a rischio. Va quindi evitato in tutti i modi che i 14 uomini
a cui le richieste di asilo sono state negate, vengano forzatamente espulse
dal nostro paese".


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