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Alitalia - Ecco cosa ci ha insegnato la Storia



Ciao,

i processi di privatizzazione e smembramento fanno il loro corso...in tutto
il Trasporto Aereo italiano.

E' il turno per di Italiatour da cui a breve , a quanto pare, l'Alitalia
uscirà dal capitale rinunciando al suo attuale 20%.

Una scelta che mette ancora più a rischio il futuro dei lavoratori di
Italiatour,
che perderà ogni aggancio con la nostra Compagnia.

Una storia che i lavoratori di quella partecipata AZ ci hanno raccontato
nell'ultima settimana, distribuendo un volantino dal titolo ITALIATOUR,
la Storia Insegna.

Una vicenda emblematica : dapprima societarizzati, poi terziarizzati ed
infine ... liquidati! da Alitalia.

Un monito per molti di Noi, dipendenti AZ, che dobbiamo continuare a lottare
con la volontà di respingere tali processi di frammentazione aziendale.

Un obiettivo a Noi caro ma che è bene ribadire...e sgomberare da ogni
ambiguità!

Buona lettura

A presto

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LETTERA APERTA ALLE COLLEGHE/I DI ITALIATOUR:
ALITALIA: ECCO COSA CI HA INSEGNATO LA STORIA

Care colleghe e cari colleghi di Italiatour,
chiamarvi "ex"  proprio non ci riesce: sono tante le cose che ci accomunano.
L'insidia al Vostro futuro lavorativo rappresenta una lezione per tutti
Noi, ancora dipendenti AZ, minacciati dai processi da Voi denunciati nel
comunicato dell'8-7-04  "Italiatour, la storia insegna!".
D'altra parte è ormai noto che societarizzazioni, terziarizzazioni,
esternalizzazioni, outsourcing, spin-off , ecc., rappresentano le fasi o i
sinonimi dello stesso processo: l'espulsione dall'azienda.
Lo sanno bene i lavoratori del Trasporto aereo che con i processi di
smembramento e privatizzazione hanno visto perdere il posto di lavoro agli
ex-colleghi (ormai lo sono davvero!) del catering di Fiumicino:
esternalizzati dall'Alitalia, ceduti da AdR e Š licenziati dalla Ligabue!
E' URGENTE, QUINDI, TENTARE DI ARRESTARE E  RESPINGERE TALI PROCESSI:
dapprima dipendenti Alitalia poi spediti in una società del Gruppo AZ e
infine liquidati per fare cassa.  Altro che false promesse, inutili accordi
e vaghi impegni.
La lotta, proprio come Voi ci indicate, è la strada per difendere il futuro.
Anzi, lottando dovremmo unificare i nostri sforzi, generalizzare le
mobilitazioni e unificare le vertenze: ad una identica aggressione, deve
corrispondere una uguale e contraria reazione.
E' PERÒ IMPORTANTE DEFINIRE CON CHIAREZZA GLI OBIETTIVI DELLA LOTTA.
Se per Voi, infatti, è fondamentale rimanere agganciati all'Alitalia e,
magari, ritornare a farne parte a pieno titolo, per Noi è necessario
restarne dipendenti: due rivendicazioni legittime ed unificanti.
Infatti, restare all'interno del Gruppo (cioè anche in una società più o
meno partecipata AZ) non è il Nostro obiettivo e non è per Noi una garanzia
sufficiente  per cui continuare a lottare.
La creazione di società autonome, più o meno partecipate AZ, rappresenta
solo l'inizio del processo di espulsione dall'azienda: Italiatour, la
storia insegna!
E' per questo che i lavoratori Alitalia a migliaia hanno votato nelle
assemblee e hanno manifestato per  restare nella Compagnia e per non
smembrare questa azienda, mantenendola unica e pubblica!
QUESTO È E CONTINUA AD ESSERE L'OBIETTIVO DELLA CUB TRASPORTI.
Non è così, però, per Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Sult che dopo una stagione di
lotte hanno deciso di sottoscrivere, peraltro SENZA CONSULTARE I
LAVORATORI, una resa incondizionata.
Il 6-5-04, dopo tregue e rinvii, hanno accettato un "riassetto
organizzativo e societario" e un "nuovo assetto proprietario con la
partecipazione di investitori privati": cioè lo smembramento e la
privatizzazione dell'Alitalia. Il tutto grazie alla subalternità di Cgil,
Cisl, Uil, Ugl e Sult alle politiche di deregulation e alle scelte
liberiste che danneggiano i lavoratori.
Inoltre, quelle sigle hanno sottoscritto altri "pesanti" accordi senza
consultare i lavoratori ed imponendo ulteriori sacrifici al personale di
terra, già colpito dalla solidarietà e che presto sarà sacrificato da
Cimoli in nome del "risanamento" aziendale.
Un comportamento inqualificabile che Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Sult, senza
alcuna sostanziale differenza, hanno sostenuto, fregandosene della volontà
dei lavoratori (Šnon è più stata indetta una Assemblea Generale!) e
pregiudicando l'esito stesso della vertenza: una responsabilità di cui
presto dovranno render conto a tutta la categoria oltre che al Paese intero.
Ecco, dunque, cosa ci ha insegnato la storia: ai lavoratori non basta aver
le idee chiare per individuare i giusti obiettivi e non è sufficiente
neppure lottare con determinazione.
E' ormai urgente e necessario che i lavoratori ritirino la delega ad un
ceto sindacale inadeguato ed impegnato solo a tutelare i propri privilegi,
senza scrupoli nel sacrificare quelli collettivi.
Altro che privatizzazione e smembramento! Altro che Š califfi ed emiri
sponsorizzati da alcune sigle!
Nell'interesse dei lavoratori, dei cittadini e del Paese, Noi dipendenti
AZ, come abbiamo fatto finora, continueremo a lottare affinché la Compagnia
di Bandiera sia rilanciata come una
AZIENDA UNICA E PUBBLICA
13 Luglio 2004
                C.U.B. TRASPORTI