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09/06 Bologna: Presentazione "La città della comunicazione"



CARO/A AMICO/A

IL GIORNO 9  GIUGNO   DALLE 17  ALLE 19   NEL  SALONE DI VITTORIO  AL TERZO
PIANO DELLA CAMERA DEL LAVORO DI  VIA MARCONI 67/2   SERGIO COFFERATI
INCONTRERA'  LE AUTRICI E GLI AUTORI DEL NUMERO  SPECIALE DI INCHIESTA  "LA
CITTA' DELLA COMUNICAZIONE"

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Roberto Roversi, Deduzioni 1
Vittorio Capecchi, Adele Pesce, Massimiliano Geraci, Una Bologna diffusa
(e talvolta sotterranea) fa pratica di democrazia 2

LA CITTÀ IN RETE

Comunicazione e democrazia
Roberto Grandi, Il sistema cultura come scelta strategica di sviluppo del
nostro territorio 9
Raffaella Lamberti, Comunicazione per opere, parole, simboli e democrazia
praticata 11
Franco Berardi (Bifo), Federico Montanari, Passato e futuro della
comunicazione e Bologna 15
Marzia Vaccari, Uno spazio virtuale pubblico femminile 19
Mario Barbuto, Comunicare senza barriere: il Cavazza di Bologna 22
Alessandra Teatini, Rilanciare la rete delle donne nei mestieri della
cultura 25
Vittorio Capecchi, Adele Pesce, Perché a Bologna una facoltà dell'alterità
e del vivere insieme 28

Cronache dal ciberspazio
Iginio Gagliardone, Massimiliano Geraci, Come collegare le tecnologie al
territorio:
i laboratori di quartiere 31
Vittorio Capecchi, Tecnologie per la qualità della vita 35
Marco Trotta, Il Bologna Free Software Forum 37
Francesca Campora, Un pinguino clandestino tra i banchi della scuola
primaria 40
Fabiana Terenzi, Web radio portico: una sperimentazione in divenire 43
Paolo Soglia, Radio Città del Capo per una grande radio metropolitana 45
Francesca Clementoni, Radio Città 103, una radio comunitaria 47
Franco Berardi (Bifo), Telestreet e tv civica 49
Gabriele Grandi, Teletorre 19, televisione per gioco e per stare insieme 51
Federica Fabbiani, Il magazine di Portico: donne nei media, media delle
donne 53
Rattus Norvegicus, Il libro nella bottiglia, storia confidenziale del
BookCrossing 56
Matteo Pasquinelli, La proposta Bologna Brainport 59

Spazi comunicativi autogestiti
Paolo Capuzzo, Relitti industriali e nuove soggettività urbane 62
Tank 77, Il laboratorio fotografico di Via Fioravanti 64
Associazione Vag61, Vi ricordate di Vag61? Il Media Center partirà 66
Betty, Le tante identità di Sexyshock 69
Jadel Andreetto, I 57 livelli dell'illuminazione 70
Matteo Ricci, Cassero: le due direzioni della comunicazione 71



LA CITTÀ E I LINGUAGGI

Gianni Scalia, In forma di parole, tradurre le novità dallo spazio delle
letterature del mondo 74
El-Ghibli, Una rivista on line di scrittrici e scrittori stranieri che
vivono in Italia
e scrivono in italiano 76
Maria Gervasio, Salvatore Jemma, Certe (invisibili) situazioni della poesia
a Bologna 78
Certe (invisibili) situazioni: quattordici poesie 81
Daniel B. Agami, Partire e viaggiare per non arrivare 84
Patrizia Finucci Gallo, Il perché della scrittura 86
Jadel Andreetto, Lo scrivere collettivo da Wu Ming a Kai Zen 88
Ugo Malaguti, Fantascienza a Bologna: breve storia di un piccolo mistero 89
Loriano Macchiavelli, Bologna e Delitti di carta: cosa (non) si vede sotto
le due torri 91
Chourmo, Luci sulla città: un film metaforico in sette frames 93
Daniele Brolli, Terreno fertile per le nuvole 94
Giuseppe Palumbo, Giovanni Mattioli, Vanna Vinci , Una Bologna fumettistica
non per caso 96
Stefano Murgia, Un Centro Fumetto a Bologna? Il progetto BilBOLbul 98
Marco Barbieri, Corinna Rinaldi, Tita Ruggeri, Atipica, parlare di lavoro a
teatro 100
Milena Schiavina, "Le nuvole passeggere" e il sindacato. Il teatro come
esperienza formativa 101
Walter Baldassari, La spettacolare avventura di attrici e attori
diversamente abili 103
Paolo Lambertini, Bologna e la musica, tradizione e realtà attuale 104
Camilla Missio, Le Siluet: sei donne in concerto 106
Massimo Vettoretti, "Toccare ad arte": il museo tattile Anteros 108
Associazione Home Movies, Alla ricerca di immagini private
per la trasmissione della memoria 111
Paolo Lambertini, Le storie che salvano la vita, l'esperienza di Hamelin 113
Roberto Alvisi, Frammenti di cultura per la solidarietà 115
Sergio Lo Giudice, Gay e lesbiche in classe: verso una scuola inclusiva 117



LA CITTÀ E IL MONDO

Idee in movimento
Fabrizio Pederzini, Forum Metropolitano: idee e progetti delle associazioni
di cittadine e cittadini stranieri 120
Le donne del Bar La linea, Manifesto per una città nuova 123
Mario Alvisi, Non sfrattate Pinocchio 126
Chourmo, Quando la diversità si fà ricchezza 128
Piero Bertolini, Perché non riprendere la tradizione del febbraio
pedagogico bolognese? 131
Michele Ravagnolo, Attac a Bologna: un progetto educativo sulla
globalizzazione 133
Valerio Monteventi, Bologna Social Forum: radicalità di contenuti e ricerca
di unità 136
Cecilia Guadagni, La rete Lilliput a Bologna 139
Comitato acqua Bacino del Reno, L'acqua: un problema marziano? 141

Inform/azione sociale e solidale
Valeria Alpi, Bandiera gialla, ovvero come fare informazione sociale
attraverso il web 143
Mario De Pasquale, Zero in condotta, la comunicazione politica non è sempre
facile 145
Frame, Muoversi a Bologna e pensare all'Europa 146
Nicola Rabbi, Hp-Accaparlante, una rivista per parlare di diversità 148
Fausto Viviani, Comunicare attraverso il delegato sociale 149
Maria Rosa Alberti, Elena de Concini, La Casa delle donne per non subire
violenza 151
Giuseppe Marongiu, Leonardo Tancredi, 15 anni di accoglienza tra container
e sgomberi 153
Maria Assunta Serenari, La città di Piazza Grande 156
Gianni De Giuli, Drop in project:
tra consumo di sostanze e sperimentazione di un nuovo welfare 158
Corinna Rinaldi, Lidia De Vito, La disinformazione è contagiosa 161
Paolo Benzi, Carceri d'invenzione 163
La figura del garante dei diritti delle persone limitate nella libertà di
movimento 166

Mondi e culture a confronto
Roberto Grandi, UniAndrion: università del bacino Adriatico e dello Ionio 167
Pier Cesare Bori, Essere ghar"b in questo mondo 169
Marco Purpura, Attraverso daemon leggere il mondo 173
Arrigo Chieregatti, Dialoghi, gruppi in cammino 175
Elena Zambelli, E-mail dal Jerusalem Link 177
Monica Giordani, Bologna e Quelimane 180
Miriam Traversi, Il CD/LEI: uno spazio interculturale 182
Andrea Trevisani, Più visibilità per le botteghe del mondo 185
Oscar Marchisio, Bologna/Beijing: con China News la Cina è più vicina 187
Ping Hu Gui, Fabrizio Pederzini, Cinesi a Bologna,
due distanti universi culturali comunicano 189





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Introduzione
Vittorio Capecchi
Adele Pesce, Massimo Geraci
Una Bologna diffusa
(e talvolta sotterranea)
fa pratica di democrazia

E' stato Paul Ricoeur a sostenere una quindicina di anni fa che nella
nostra epoca, bloccata da sistemi apparentemente invisibili, l'utopia è la
principale risorsa di cui disponiamo per spezzare le barriere che rischiano
di rinchiuderci e di paralizzarci. E Fernando Ainsa ha suggerito che invece
di parlare di u-topia, ovvero di un luogo che non c'è, sarebbe più corretto
parlare di pan-topia: un luogo che c'è e che è potenzialmente ovunque.
Inchiesta ha concentrato la ricerca di "pantopia", il luogo che è ovunque,
a Bologna, con la convinzione che la candidatura di Cofferati a sindaco, e
la possibilità di sconfiggere il grigiore politico amministrativo degli
ultimi cinque anni, avesse risvegliato in città la voglia di discutere e di
progettare, di misurarsi con una idea di città diversa, con la possibilità
di un altro modo di vivere insieme. Una sfida per niente facile se è vero,
come ha scritto recentemente Zygmunt Bauman, che in una società come la
nostra, "le utopie hanno ceduto il passo ai sogni individuali e si contano
le perdite solo quando sono già avvenute, sostituendo la lungimiranza
politica con la mera gestione dell'emergenza". La nostra ambizione è stata
fin dall'inizio, per citare ancora Bauman, di verificare se esistesse in
maniera diffusa, nella coscienza individuale e collettiva cittadina,
"quella volontà e quella determinazione necessarie a rendere realistica
qualsiasi alternativa al sempre uguale".
Lo stimolo a questa ricerca è venuto inizialmente, discutendone con Franco
Di Giangirolamo e Cesare Melloni, dalla iniziativa promossa dalla Camera
del Lavoro di Bologna Una nuova idea di città. Interlocutore naturale, del
resto, il sindacato, per una rivista come Inchiesta, nata a Bologna nel
1971 sull'onda delle lotte operaie e studentesche; che con il sindacato ha
sempre collaborato, a partire dai numeri dedicati ai programmi della scuola
delle 150 ore. Ma il discorso si è immediatamente allargato. Perché, per
costruire un numero su e per Bologna, non cercare un confronto tra diverse
generazioni? Perché non coinvolgere in questa iniziativa nuove riviste,
associazioni di donne, movimenti, radio libere che operano nel sociale, nel
culturale e nella pratica delle nuove tecnologie della comunicazione e che
dialogano con i diversi mondi che sono all'interno e fuori di questa città?
Presa questa decisione il progetto è stato avviato coinvolgendo fin
dall'inizio un gruppo di persone collegate a tre riviste molto più giovani
di Inchiesta: Nulla Osta, Cyberzone e Hamelin. La proposta è stata quindi
presentata alle altre riviste, associazioni, movimenti, in modo semplice:
"Vogliamo fare un numero di Inchiesta per documentare ciò che di nuovo si
muove a Bologna, in particolare per quanto riguarda la comunicazione. Non
solo le esperienze più conosciute, ma anche e principalmente quelle meno
note, addirittura sotterranee. Vogliamo mostrare quanta vitalità, quanta
creatività c'è in giro; vogliamo sollevare il velo del grigiore e mostrare
una città a colori, fatta di uomini e di donne che immaginano, condividono,
agiscono; vogliamo dare la parola anche a chi, in quello che talvolta
impropriamente viene chiamato dibattito politico, non ce l'ha. Pensiamo che
questo sia anche un modo autonomo e creativo per praticare la politica, ed
anche per sostenere Cofferati nella sua campagna elettorale. Ci stai a
questa iniziativa? Se ci stai, scrivi un pezzo per raccontare la tua/vostra
esperienza e indica le proposte da realizzare nella città di Bologna che
presenteremo in un incontro con il candidato sindaco".
Giovani, meno giovani, non più giovani, donne, uomini. E' stato sufficiente
quel messaggio e le risposte sono risultate superiori ad ogni previsione.
Solo considerando le riviste cartacee e on line, hanno risposto a questa
iniziativa più di trenta riviste con redazione bolognese, fanzine,
bollettini periodici di associazioni: Nulla Osta, Pedagogia interculturale,
Infanzia, Magazine di Portico, Quaderni di Dialoghi, Terre di fuoco, El
ghibli, China News, In forma di parole, Frame, Private, Daemon,
www.attac.it, www.bologna.socialforum. org, www.retelilliput.org, La casa
delle donne, www.zic.it, www.bandieragialla.it, www.celestini.it, Piazza
Grande, Ex-tra, Haccaparlante, Vedere oltre, Il Cassero, Argo, Delitti di
carta, NovaSF, Futuro Europa, Hamelin, www.carmillaonline.com,
www.griseldaonline.it Cyberzone, Il gioco d'assalto. Di queste riviste
alcune hanno più di trenta anni (come Inchiesta e Infanzia) e altre (come
China News) escono nel 2004 con il primo numero zero. E, oltre a queste
riviste, hanno risposto radio locali, collettivi di televisione di strada e
di caseggiato, spazi comunicativi autogestiti ed altro ancora. In pochi
mesi più di ottanta contributi tanto che è stato necessario interrompere il
flusso e sacrificare gli ultimi arrivati, nonostante questo sia il numero
più lungo (192 pagine) mai pubblicato da Inchiesta.
Un numero su Bologna che resta quindi ancora aperto e che proseguirà nel
sito on line di Inchiesta (www.inchiesta.it) in via di allestimento
realizzato da Marco Piva e Luigi Zanolio della Luis.it. Un'altra operazione
che riguarda il numero sarà quella di liberare alcune copie, seguendo la
procedura del book crossing (spiegata in questo numero da Rattus
Norvegicus) in varie parti di Bologna (le panchine davanti a Feltrinelli,
la stazione, alcuni bar ecc.).

Stefano Bonaga, Visionville