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COMUNICATO STAMPA CUB sull'ALITALIA



Ciao,

la Commissione di Garanzia è intervenuta per vietare lo sciopero indetto
dalla CUB TRASPORTI per il 17-5-2004 nel Trasporto Aereo.

L'ennesimo intervento per imbavagliare i lavoratori e frenare le mobilitazioni
contro il Piano di liquidazione dell'Alitalia e lo smantellamento dell'intero
comparto del Trasporto Aereo.

Si allega il COMUNICATO STAMPA DELLA CUB TRASPORTI.

A presto

P.S. Si allega anche il testo dell'agenzia di stampa AgenParl di oggi,
13-5-2004

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COMUNICATO STAMPA

LA COMMISSIONE DI GARANZIA
VIETA LO SCIOPERO DEL 17-5-2004
INDETTO DALLA CUB TRASPORTI
CONTRO LA LIQUIDAZIONE DELL'ALITALIA E
LO SMANTELLAMENTO DEL TRASPORTO AEREO

E' ORMAI EVIDENTE  L'OBIETTIVO DI TALE DIVIETO:
IMBAVAGLIARE I LAVORATORI E FRENARE LE MOBILITAZIONI
DOPO L'ACCORDO DI PALAZZO CHIGI CON CUI
LE 9 SIGLE SINDACALI HANNO AVALLATO,
 TRADENDO IL MANDATO DEI LAVORATORI,
LO SMEMBRAMENTO DELLA COMPAGNIA DI BANDIERA
E LO SMANTELLAMENTO DEL TRASPORTO AEREO

Ancora una volta la Commissione di Garanzia vieta lo sciopero indetto dalla
CUB TRASPORTI contro i processi di privatizzazione, di smembramento, di
sacrifici, di esuberi e di precarizzazione del lavoro che colpiscono
l'Alitalia ed il Trasporto Aereo in generale.

Ancora un intervento della Commissione di Garanzia per frenare le legittime
e giuste mobilitazioni dei lavoratori in difesa del loro posto di lavoro e
delle loro condizioni.

Tale intervento della Commissione di Garanzia, peraltro, giunge puntuale
dopo l'avallo dato dalle 9 sigle sindacali al progetto con cui si avvia la
dismissione del comparto di terra dell'Alitalia e con cui si accelera il
processo di abbandono dell'intero comparto del Trasporto Aereo con pesanti
ricadute per il settore, per il suo indotto e per l'economia del Paese.

La CUB TRASPORTI, già colpita da pesanti sanzioni da parte della
Commissione di Garanzia per lo sciopero indetto in tutto il comparto del
Trasporto Aereo il 19-1-2004, ha sospeso l'indizione prevista per Lunedì 17
Maggio 2004 e, quanto prima, annuncerà la nuova data di mobilitazione e di
lotta dei lavoratori dell'Alitalia e del Trasporto Aereo.

NEI PROSSIMI GIORNI LA CUB TRASPORTI COMUNICHERÀ, COMUNQUE, LE ALTRE
INIZIATIVE CHE SARANNO PROMOSSE PER RESPINGERE IL PROGETTO DI LIQUIDAZIONE
DELL'ALITALIA E DI SMANTELLAMENTO DEL TRASPORTO AEREO ITALIANO, AVALLATO
DALLE 9 SIGLE SINDACALI CONTRO LA VOLONTÀ DEI LAVORATORI DELLA CATEGORIA.

Roma, 13 Maggio 2004

C.U.B. TRASPORTI settore aereo
Roma: Via dell'Aeroporto 129- tel. 0676968412 fax 0676983007 / 0665029161
Milano: V.le Lombardia 20 - tel 0270631804 - fax 0270602409





VERTENZA ALITALIA: SINDACATI VOLTAGABBANA; DALLA MINACCIATA OPPOSIZIONE
FEROCE ALLA ACQUIESCENTE CONDIVISIONE
ROMA, 13 maggio 2004 - AgenParl - La Confederazione Unitaria di Base - CUB
Trasporti, l'unica a contestare l'accordo di Palazzo Chigi, è categorica:
"E' inaccettabile che a rappresentare i lavoratori Alitalia ci sia chi ha
tradito il mandato assembleare - votato e ribadito più volte, nei mesi
scorsi, con tanto di mozioni, nero su bianco- che, arrogandosi il diritto
di scelte, di vertice, non condivise, ha sottoscritto, senza una preventiva
consultazione dei lavoratori, la liquidazione, in pratica, del Gruppo
Alitalia".
A giudizio dei sindacalisti di base, diventa sempre più manifesta, a
distanza di qualche giorno, la pericolosità dell'accordo. Qualora non
bastassero le dichiarazioni rilasciate, subito dopo, in conferenza stampa,
dal vice presidente, Gianfranco Fini, e dal Ministro dell'Economia, Giulio
Tremonti - che stranamente, con l'occasione, hanno ritrovato una armonia di
intenti e di azione - ci sono la marea di articoli, interviste e
dichiarazioni sull'argomento che, in questi giorni, vanno delineando
efficacemente l'ampiezza e i contenuti dell'intesa governo-sindacati sulle
sorti del gruppo Alitalia.
Ieri la minaccia della "opposizione feroce"
Ieri, il 13 aprile scorso, tramite un comunicato ufficiale congiunto le 9
sigle sindacali chiamate al tavolo della trattativa - Filt CGIL, Fit CISL,
UIL Trasporti, UGL Trasporti, ANPAC, UP-Unione Piloti, ANPAV, SULT
Trasporto Aereo, AVIA - confermavano la loro "disponibilità ad individuare
con equità elementi di efficientamento organizzativo, "solo se" uniti agli
interventi sui requisiti di sistema, ad un Piano industriale condiviso,
coerente con la salvaguardia del fattore lavoro e quindi fortemente
orientato allo sviluppo, che faccia salva l'integrità aziendale nelle sue
diverse articolazioni (ogni ipotesi di bad e best company vedrà
l'opposizione feroce dell'intero movimento sindacale)."
"Solo nello scenario sopra descritto - continuava il comunicato congiunto-
e sotto la regia dei massimi livelli di governo, nell'interesse del Paese,
che riconfermi il valore strategico del settore, vi potrà essere un
coinvolgimento dei lavoratori tutti, sia naviganti che di terra".
"In assenza di chiarezza, certezze e prospettive condivise, sulle quali
sarà necessario il confronto dei lavoratoti, sarà inevitabile una risposta
dura che, per la posta in gioco, rischia di stravolgere il comparto aereo
ben oltre le aspettative sin qui vissute".
Oggi una "acquiescente condivisione" degli indirizzi governativi
Oggi, sempre con un comunicato congiunto, datato 6 maggio 2004, si plaude
all'accordo di Palazzo Chigi, come ad una intesa che - a detta delle
organizzazioni sindacali e delle associazioni di categoria firmatarie -
dovrebbe permettere "di superare l'attuale crisi della Compagnia e di
approntare un nuovo modello industriale finalizzato alla crescita" del
Gruppo Alitalia.
L'accordo, basato su sei punti, prospetta un futuro per il Gruppo Alitalia
tutt'altro che coerente con le posizioni espresse dalle 9 sigle sindacali ,
circa venti giorni fa.
"L'accordo - sottolinea il leader del sindacato di base, Antonio Amoroso -
sancisce esplicitamente l'avvio dello smembramento del gruppo Alitalia, con
la privatizzazione, il ridimensionamento del ruolo dello Stato e la
ridefinizione dell'assetto societario. Una ipotesi sulla quale i lavoratori
avevano espresso la loro netta contrarietà e si erano mobilitati per
respingere il disegno di smembramento, di
terziarizzazioni-societarizzazioni e partenership, che dir si voglia,
incombente da tempo su tutto il comparto di terra della compagnia, nostra
non solo come lavoratori, ma anche come cittadini".
L'accordo non presenta né "chiarezza" , né "certezze", né "prospettive
condivise", secondo quanto precedentemente posto come condizioni di una
eventuale intesa dalle 9 sigle sindacali.
"Restano, infatti, - come dice Amoroso- oscure ed indefinite le pretese
"soluzioni" individuate da Governo e Sindacati per garantire la continuità
aziendale con l'approvazione del bilancio 2003. Non è chiaro quali saranno
i fondi per la ricapitalizzazione, quanti saranno e quando verrebbero
stanziati".
"Misure condizionanti, come un piano industriale condiviso, i requisiti di
sistema, la ricapitalizzazione, che sembravano urgenti ed indilazionabili
per il salvataggio dell'Alitalia, ormai data sull'orlo del fallimento - fa
notare il sindacalista della CUB Trasporti - sono state seraficamente
rinviate a dopo le elezioni".
"Questioni fondamentali e pregiudiziali, come gli esuberi, le
societarizzazioni, il ruolo dell'Alitalia nella alleanza Sky Team e
nell'alleanza con Air France-Klm, non vengono minimamente precisate e
nemmeno citate nell'accordo".
"L'unica cosa concreta ed effettiva è stata la nomina di Giancarlo Cimoli,
in sostituzione della accoppiata Bonomi-Zanichelli. Altra cosa concreta -
secondo le 9 sigle sindacali- sarebbe il sesto punto dell'accordo con cui i
sindacalisti firmatari si sono aggiudicati il ruolo di cogestori - nella
definizione del nuovo progetto industriale e nella sua attuazione- in linea
col recente patto di casa Maroni per il rilancio della concertazione,
stipulato tra segretari confederali ed alcuni ministri ".
Significativo ed inquietante è il comunicato stampa dell'ANPAC
Significativo ed inquietante è il commento dell'ANPAC, l'Associazione
Nazionale Piloti Aviazione Civile, diffuso con un comunicato ufficiale, in
cui i piloti associati esprimono "piena soddisfazione per l'intervento
forte del governo che ha risolto positivamente la vertenza Alitalia" ed
arrivano ad affermare compiaciuti che "il documento siglato assicura la
continuità aziendale e restituisce serenità a tantissime famiglie di
dipendenti Alitalia".
Conclude, amaramente, Antonio Amoroso, rappresentando le preoccupazioni e
le incertezze per un futuro prossimo di tanti lavoratori e delle loro
famiglie, che " le 9 sigle, purtroppo, non possono altro che millantare di
aver salvato l'azienda dal fallimento, mentendo sulle vere ragioni del
dietro-front del governo, che possono sintetizzarsi principalmente nella
temuta esplosione, in periodo elettorale, della rabbia dei lavoratori". A
quanto si dice, in ambienti parlamentari,l'ordine di scuderia era
effettivamente quello di adoperarsi per far slittare la "patata bollente"
della vertenza Alitalia a dopo le elezioni europee. Ma a quanto sembra -
con la volontà di rilanciare la mobilitazione da parte dei lavoratori e
della CUB Trasporti - il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.