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Re: Bonino: «Le scuse di Bush sarebbero più credibili se gli Usa aderissero al TPI»



Mi sembra una valutazione un po' (troppo) banale delle posizioni della
Bonino sugli USA... questa nn mi pare l'unica critica a Bush...
**************
Fabio Quattrocchi
eco_fabiocchi@tin.it
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----- Original Message -----
From: "Davide Bertok" <davide@bertok.it>
To: <dirittiglobali@peacelink.it>
Sent: Friday, May 07, 2004 12:46 AM
Subject: Re: Bonino: «Le scuse di Bush sarebbero più credibili se g li Usa
aderissero al TPI»


> Ma Emma Bonino è una banderuola?
> Prima fa manifestazioni a favore degli States e poi li critica?
>
> On 6 May 2004 at 23:29, F A B I O C C H I:: wrote:
>
> > Bonino: «Le scuse di Bush sarebbero più credibili se gli Usa
> > aderissero al TPI»
> >
> > Questa la dichiarazione di Emma Bonino all'indomani delle scuse poste
> > dal presidente Bush in diretta Tv al mondo arabo a seguito delle
> > torture inflitte dai marines americani nei confronti dei soldati
> > iracheni prigionieri.
> >
> > Roma, 6 maggio 2004
> > «Benché la guerra sia stata dichiarata conclusa il 9 aprile 2003, i
> > conflitti armati in corso e comunque l'occupazione militare in Iraq
> > rendono le torture praticate contro cittadini iracheni 'crimini di
> > guerra', reato previsto dallo Statuto della Corte Penale
> > Internazionale permanente. Mentre la Gran Bretagna ha ratificato lo
> > Statuto che l'obbliga a perseguire penalmente gli atti compiuti in
> > Iraq dai propri soldati, sia gli Stati Uniti sia l'Iraq, non
> > firmatari, si trovano invece fuori dalla sua giurisdizione. In altre
> > parole, la Corte non ha modo di imporre a Iraq o Stati Uniti di
> > indagare i carnefici né difendere le vittime. Le assicurazioni date
> > direttamente dal Presidente Bush, attraverso le emittenti Al-Hurra e
> > Al-Arabiya, sull'apertura di un'inchiesta sugli eventuali colpevoli,
> > invece che limitarsi ad un atto di fede nel sistema giudiziario
> > americano, poteva certamente risultare più credibile se gli Usa
> > avessero aderito allo Statuto della Corte. Ancora oggi un impegno in
> > tal senso dimostrerebbe al mondo intero, in maniera inequivocabile, la
> > volontà degli Usa a processare i propri cittadini coinvolti in simili
> > crimini e di condividere con il resto della comunità internazionale
> > che l'unica risposta al crimine è la certezza della pena».