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MANIFESTI
- Subject: MANIFESTI
- From: "Associazione Partenia" <partenia@katamail.com>
- Date: Fri, 16 Apr 2004 07:48:14 +0200
Più dell'Ulivo, potè il "taroccatore" fai-da-te
Sui manifesti elettorali del Cavaliere, "meno" trasformati in "più" , battute e nasi finti
MARIO AJELLO
IL MESSAGGERO 13/04/04
ROMA E' un turn-over velocissimo quello dei manifesti berlusconiani. Li cambiano in continuazione, forse anche per sfuggire al taroccamento. Che è incalzante, ossessivo nella sua leggerezza, fastidioso come dieci, cento, mille punture di zanzara. Ancora nessuno ha pensato di scrivere, sul volto del premier formato 6X3, l'ultima battuta di Fiorello: «Il sorriso di Berlusconi», con tutti quei denti esibiti, «sembra il davanti di un bidet». Forse perché è una frase troppo irriverente? Forse perché Fiorello non è, ufficialmente, di centro-sinistra? Comunque, in giro per Roma, ci si diverte a disegnare un pomodoro (o una carota, o un biberon) sulle labbra dei maxi-manifesti e una patata al posto del naso cartaceo del premier il quale riannuncia i suoi miracoli. Nella zona dell'Auditorium fino a due o tre giorni fa alcuni cartelloni berlusconiani, dedicati ai trionfi passati, presenti e futuri del governo, recavano in aggiunta un foglietto dattiloscritto con queste parole: «Maddeché!». Adesso però al posto di questi manifesti taroccati ce ne sono altri nuovi di zecca. E pronti al prossimo taroccamento, agli ulteriori pizzichi delle zanzare della contropropaganda fai-da-te.
Uno sciame di questi hackers cartacei va in giro per le città armato di un nastro adesivo bianco. E trasforma il "meno" in "più": quando vede sui maxi-cartelloni del premier il segno "-" gli aggiunge verticalmente un pezzettino di nastro e lo fa diventare "+". Così Berlusconi finisce per dire che grazie a lui le tasse sono diventate di più e anche gli incidenti stradali e pure gli immigrati clandestini. A proposito dei quali, ecco una foto (non un fotomontaggio) che è stata scattata in qualche angolo di Italia e circola su Internet. Si vede questo. A sinistra il 6X3 in cui il premier annuncia che ha diminuito i clandestini; e a destra un altro cartellone pubblicitario che raffigura un enorme paio di corna corredate in grande dalla scritta "Crepa!" e più in piccolo: "Non mi fai più paura". Di che cosa si tratta? Della pubblicità di un'aziendina specializzata nell'"eliminare le crepe nei muri e i cedimenti nel terreno". Nulla di politico, ma la casuale vicinanza tra i due cartelloni finisce per diventare un gioco dal sapore scherzosamente politicissimo.
Del resto viene quasi da pensare che la contropropaganda casuale, e ancora di più quella spontaneista del pennarello e del fai-da-te, rischiano di essere più efficaci delle campagne ufficiali allestite dai partiti del centro-sinistra. La prima ondata di manifesti della lista unitaria, dicendo "Finalmente uniti", contiene un doppio boomerang: ricorda, a chi per miracolo lo avesse dimenticato, quanto ci si è scannati a sinistra fino a ieri e parla di una unità che ancora non è idillica se solo si pensa ai capricci e ai litigi fra i leader per il posto di portavoce del Listone. Ma per fortuna sono sopraggiunti, sempre dall'opposizione, i manifesti nuovi. Questi: "Arrivi a fine mese?". Un quesito che oltre a non descrivere la situazione di tutti gli italiani compresi quelli che votano per l'Ulivo, ha un sapore lievemente iettatorio. Non sarebbe più allegro e gustoso (per descrivere le difficoltà diffuse) farsi prestare da Altan il suo celebre omino con l'ombrello infilato nel didietro e con questa efficacissima metafora tappezzare le strade italiane? Della campagna elettorale del 2001, ad esempio, l'unico slogan antiberlusconiano che ancora si ricorda fu "Meno tasse per Totti", che non uscì dalla mente illuminata di uno dei tanti Professionisti della Politica ma dalla fantasia della propoganda fai-da-te. Che adesso ha affidato queste poche righe a un ennesimo fogliettino che viene appiccicato sul volto 6X3 di Berlusconi: "Impegno civile: cacciarlo!". Firmato: "I cittadini perbene". Un messaggio più efficace di qualsiasi ragionamento da talk show, per nulla autoreferenziale e nient'affatto piagnone. Quasi quasi non è di sinistra