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Re: Arrestata Ding Zilin - testo appello -



Dunque... essendo sorto il problema della trasmissione di dati personali a
Beatrice, di cui qualcuno potrebbe non fidarsi, ho pensato ke e' possibile
inviare al Parlamento Europeo il testo scritto da Beatrice stessa tramite
questo URL http://www.europarl.eu.int/petition/petition_it.htm
inserite i vostri dati e il testo qua sotto.
**************
Fabio Quattrocchi
eco_fabiocchi@tin.it
www.ecquologia.it
www.amnesty.it
www.eurogreens.org

----- Original Message -----
From: "Beatrice" <b.pietrangeli@email.it>
To: <dirittiglobali@peacelink.it>
Sent: Thursday, April 01, 2004 1:58 AM
Subject: Arrestata Ding Zilin - testo appello -




Preoccupanti notizie giungono dalla Cina sulla questione dei Diritti Umani.

Quanto accadde a Pechino nella Primavera del 1989 non è stato dimenticato e,
ancor oggi, produce vittime.



Visti i rapporti intrattenuti con la Cina, segnatamente facendo riferimento
a (cito testualmente)



"Obiettivo delle relazioni fra l'Unione europea e la Cina è quello di
promuovere gli scambi di ogni tipo:

nell'interesse economico e commerciale dell'Unione;

ma anche per contribuire alla democrazia e alla prosperità nell'interesse
della pace in Asia."

Visto l'impegno da sempre dimostrato nel chiedere, a Paesi Esteri che
entrino in contatto con l'Unione Europea, il rispetto dei Diritti Umani;

E appellandoci alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo,
proclamata dall'Assemblea delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, di cui da
sempre l'UE si è fatta portavoce;



Si chiede,

che l'Unione Europea prenda ufficialmente posizione in merito agli arresti
avvenuti in Cina il 28 marzo 2004.

Specificatamente: tre donne appartenenti al Movimento delle madri di
Tienanmen: Ding Zilin, Zhang Xianling e Huan Jinping.

Dal 1989 il Movimento chiede che sia fatta luce sull'eccidio di Piazza
Tienanmen, motivi legali alla base degli arresti non ve ne sono.

Le tre donne son state definite "controrivoluzionarie" dalla propaganda
ufficiale e quindi arrestate.
E' importante, come lo fu nella primavera del 1989, che la Cina sappia
che nulla può sfuggire agli occhi del mondo,
che nulla può esser fatto passare sotto silenzio,
che il reiterarsi delle violazioni dei Diritti Umani non è una mera
questione di politica interna, ma qualcosa di cui l'umanità, nei singoli e
nelle aggregazioni, chiede conto.

Ci si aspetta che L'Unione Europea sappia avere una voce forte nel mostrare
il proprio dissenso davanti a fatti gravissimi come quelli che ancor oggi,
purtroppo, accadono in Cina.