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Armi: Il governo della Gran Bretagna ha nascosto il commercio di armi



Armi: Il governo della Gran Bretagna ha nascosto il commercio di armi
25 Febbraio 2004 - Oxfam International, Amnesty International e Iansa hanno accusato il governo Britannico di aver sfruttato pericolose via d'uscita dell'attuale legislazione per aumentare le vendite di armi in alcune aree. Il rapporto delle tre organizzazioni afferma che il Regno Unito ha applicato controlli deboli sulle esportazioni di componenti chiave di armamenti, come attrezzature per produrre bombe e sistemi di giuda senza i quali le armi sarebbero inutilizzabili. Questi doppi standard, secondo il rapporto, significano che le componenti di armi possono essere vendute e riassemblate in luoghi dove le violazioni dei diritti umani sono frequenti. Parti prodotte in Gran Bretagna hanno raggiunto paesi come lo Zimbabwe, Israele, Indonesia, Uganda, Colombia, Nepal e Filippine, nonostante fosse in vigore un divieto di esportazione di sistemi armamentari completi verso quei paesi. Le cifre contenute nel rapporto, evidenziano che dal 1998 c'e' stato un aumento del 1100% del numero di componenti di armi per i quali e' stata concessa la licenza all'esportazione (da 1,600 a 18,940). Tra gli esempi, il rapporto cita il caso avvenuto nel 2002 quando il ministro degli esteri Straw ha indebolito i controlli sulle vendite dei componenti che avrebbero potuto essere usati negli F-16 venduti dagli USA ad Israele. La Gran Bretagna aveva vietato la vendita di attrezzature militari a Israele che avrebbero potuto essere usate contro i Palestinesi, ma Oxfam ha detto che Straw voleva proteggere un accordo tra imprese Americane e Britanniche. Il Regno Unito non e' certo l'unico paese che vende componenti di armi ai paesi che hanno violato i diritti umani, afferma Oxfam, per questo e' necessario un trattato commerciale internazionale per impedire che le armi finiscano nelle mani sbagliate. Non c'e' differenza tra vendere le componenti e le armi intere. Il sito della campagna per un trattato internazionale sul commercio di armi e' www.controlarms.org Fonte: Amnesty International UK; CNN, The Guardian; traduzione di Fabio Quattrocchi fabiocchi@ecquologia.it www.ecquologia.it 

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