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11/02 Campobasso: rassegna cinematografica



Mercoledi 11 febbraio terzo appuntamento della rassegna autogestita "CìBì
Cinemà, assaggi, assalti e altri accidenti cinematografici" organizzata dai
Disobbedienti.

Ore 21 Sala dopolavoro ferroviario Campobasso
Proiezione di Hijos


CìBì Cinema
Assaggi, assalti e altri accidenti cinematografici
11 febbraio 2004 ore 21
sala dopolavoro ferroviario Campobasso
Figli - Hijos
Titolo originale: 	Figli - Hijos
Nazione: 	Italia/Argentina
Anno: 	2001
Genere: 	Drammatico
Durata: 	100'
Regia: 	Marco Bechis
Sito ufficiale: 	www.figli-hijos.it

Cast: 	Carlos Echevarria, Julia Sarano e Stefania Sandrelli, Enrique Pineyro.
Produzione: 	Cecchi Gori Group
Distribuzione: 	Medusa


Figli – Hijos
Dopo "Garage Olimpo", Marco Bechis torna a parlare della realtà dura ed
irrisolta dei desaparecidos argentini. Questa volta però approfondisce la
storia con un ideale seguito, parlando dei figli di quella generazione di
torturati e dispersi, oltraggiati dalla menzogna e costretti a vivere senza
conoscere se stessi.
Concentrando l'inizio del film sul dolore di partoriente di una giovane
donna, si racconta in poche ed essenziali immagini la separazione di due
gemelli. La femmina nascosta dall'ostetrica in una borsa con lo scopo di
impedirle di seguire lo stesso triste destino del fratello. Dietro la porta
della camera operatoria infatti aspettano due sgherri pronti a strappare il
figlio alla madre, prima di ucciderla, per affidarlo in adozione ad uno dei
tanti brutali generali. La piccola Rosa verrà cresciuta nella verità,
seppur dolorosa, Javier invece condurrà per anni una vita lontana dalle
preoccupazioni e dalla conoscenza di sé.
Contrariamente alla pellicola precedente, in cui le immagini di torture e
dolore fisico non lasciavano nulla all'immaginazione, il regista di origine
cilena narra la vicenda di "Hijos" attraverso l'intimo travaglio dei
personaggi, lasciando che solo le parole descrivano i dolori del passato.
L'altra faccia della medaglia della tragedia di un paese in cui i morti non
hanno avuto l'onore della giustizia, mentre i sopravvissuti sono ancor oggi
costretti a sopportare una paradossale libertà che quotidianamente li
costringe ad incontrare i propri torturatori in strada o davanti ad un
caffè al bar.
Si stima che in Argentina tra il '76 e l'82 siano scomparsi oltre 500
bambini. Di questi solamente 250 sono stati denunciati come tali: 72
ritrovati vivi. Crudele bottino di una guerra politica che li ha costretti
a diventare figli inconsapevoli, senza storia.
Con una sceneggiatura costruita anche con l'aiuto di interviste
approfondite a figli di desaparecidos, Bechis realizza un film
dolorosamente interiore in cui descrive con perizia ognuno dei rapporti
famigliari: non solo genitori/figlio, ma anche e soprattutto quello
inizialmente conflittuale di Javier con la presunta sorella Rosa e del
padre e la madre di Javier con l'ormai imprescindibile verità. Le loro
diverse reazioni rispetto a questa tragica verità, a lungo nascosta per
Javier e accuratamente rimossa per i due genitori, riassumono gli eventi
storici con ancor più forza, colpendo diritto allo stomaco dello spettatore
che partecipa più direttamente all'incommensurabile sofferenza.