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NESSUNO SI SENTA SCONFITTO



NESSUNO SI SENTA SCONFITTO


I lavoratori autoferrotranvieri, soprattutto quelli di Milano, hanno dato
luogo ad una lotta spontanea e sganciata dalle logiche sindacali che non si
vedeva da 21 anni e che ha scatenato anche in altri lavoratori la voglia di
ribellarsi sulla "questione salariale" che, grazie agli accordi dei
confederali, hanno impoverito le famiglie italiane.

In merito all'accordo raggiunto a Milano tra Sindaco, ATM e Cgil Cisl Uil,
riteniamo che una definitiva valutazione dell'accordo stesso - raggiunto
senza la presenza al tavolo negoziale del sindacalismo di base che pure ha
dimostrato di rappresentare gran parte della categoria - spetti
principalmente agli autoferrotranvieri Milanesi che hanno dato vita ad una
straordinaria mobilitazione di lotta, principalmente per respingere
l'accordo nazionale bidone sottoscritto il 20/12/2003.

La pratica degli accordi integrativi per rimediare ai fallimenti dei
negoziati nazionali rimane sbagliata ed inefficace perché punta a svuotare
il CCNL, della solidarietà necessaria a garantire eguali trattamenti su
tutto il territorio. Se è pur vero che il pane a Milano costa più che a
Napoli, nel sud con uno stipendio medio ci sopravvivono due famiglie, vista
la disoccupazione al 50%, quindi, il potere d'acquisto dei salari è uguale
in tutto il Paese.

È indiscutibile che la lotta paga. Paradossalmente:
ß se si è concluso un contratto nazionale (pur al ribasso e senza arretrati),
ß se i confederali sono dovuti correre ai ripari, sconfessando i propri
dirigenti nazionali, concludendo un accordo locale (anche se non accoglie
le richieste dei lavoratori),
ß se l'opinione pubblica ha finalmente capito le condizioni di lavoro dei
tranvieri e le ragioni della protesta, condividendola,
LO SI DEVE ESCLUSIVAMENTE ALLA LOTTA SPONTANEA DI FINE DICEMBRE ED INIZIO
GENNAIO CHE HA INCRINATO LA GABBIA DELLA LEGGE ANTISCIOPERO E LA
REPRESSIONE DELLE ISTITUZIONI e non di chi ha sottoscritto accordi
capestro. Che cosa sarebbe successo se i tranvieri non avessero alzato la
testa? Certamente le aziende avrebbero mantenuto la proposta iniziale di
12_ ed i confederali l'avrebbero sottoscritta!
L'inganno è di chi ha sputato addosso ai lavoratori in lotta vergognandosi
di loro (Fabrizio, segretaria provinciale CISL), di chi a preteso di
rappresentarli senza averne il mandato, di chi ha concluso accordi al
ribasso e che prevedono in cambio ulteriore flessibilità e maggiori carichi
di lavoro.

I tranvieri hanno protestato, con un'unità storica, per avere il recupero
del potere d'acquisto del salario (106 _) e per non perdere due anni
d'inflazione (ca. 3000 _ di arretrati) e cosa hanno avuto in cambio dalla
contrattazione confederale? Le solite una-tantum non pensionabili, anticipi
di denaro già conquistato con accordi precedenti (legati al recupero di
produttività degli anni precedenti), più flessibilità, più produttività
(aumento orario di lavoro), ulteriore restringimento del diritto di
sciopero (art.7), l'avvallo confederale alla privatizzazione attraverso gli
appalti (art.3).

Il recupero della produttività citato, è la parte più "fumosa" e subdola
dell'accordo. Infatti, non si dice espressamente come recuperare
produttività, né quanto e né come dovremo lavorare in più, ma viene
rimandato ad ulteriore trattativa da farsi entro il 31/3/04, cosicché oggi
i tranvieri si troveranno a decidere sull'ennesima "cambiale in bianco" da
lasciare ad ATM.
Oltre all'ambiguità c'è l'imbroglio: L'accordo aziendale si propone di
diminuire il 10% degli straordinari, ma non dice come, né prevede
assunzioni. Anzi riduce a 15 minuti la mezz'ora di "chiamata" per ogni
bonifico, abbassando il costo dello straordinario per l'azienda e
rendendolo ancor più vantaggioso rispetto ad una nuova assunzione. Il
risultato è che le ore straordinarie aumenteranno.

Sul contratto nazionale perdiamo 25_ mensili in paga base e 2000_ di
arretrati: rinunciare a questi significa premiare la politica dei bassi
salari, premiare le aziende dai bilanci positivi ed il governo che spende
centinaia di milioni di euro per la guerra. I lavoratori, quindi, diventano
finanziatori delle aziende che premiano lautamente i dirigenti, come
Soresina che ha preso 70.000 Euro perchè ha pareggiato il bilancio ATM,
anche non pagando la tassa sui rifiuti. Per il futuro dobbiamo lottare
perché venga reinserito un automatismo tipo la "Scala Mobile".

Preoccupante è la propaganda euforica di ATM e comune di Milano (che ci
riporta al 2001) per l'ottimo risultato ottenuto con l'accordo aziendale.
Anche i confederali sono euforici, ma allora chi ha vinto i padroni o i
lavoratori?

L'accordo aziendale si propone di recuperare produttività con successivi
accordi: verranno riconsiderate le pause, le località di cambio potranno
aumentare fino a 4 per ogni linea (in modo da saturare al massimo l'orario
di lavoro) cosicché le pause verranno utilizzate dai conducenti, non più
come recupero psico-fisico, ma per gli spostamenti atti a raggiungere le
varie località di cambio. Sempre più spremuti come limoni!
Viene sancito definitivamente che le notturne fisse rimarranno "fuori
media" (7h,20') e senza sosta, e che nessun rimborso è dovuto per i rinnovi
patenti. Argomenti archiviati, alla faccia delle promesse di qualche
sindacalaio di deposito!

Parte (perdita) economica:
A gennaio viene anticipata a tutti i lavoratori la quota del premio di
risultato del 2003, 250_ che a giugno verrà conguagliata, cioè decurtata in
caso di malattia, infortunio e/o assenze varie (superiori a 30gg.).

A febbraio vengono riconosciuti 300_ una-tantum (non validi ai fini TFR né
pensionistici), che diventeranno strutturali solo nel 2005 (25_ per 12 mesi
e non per 14, non validi ai fini TFR né pensionistici) fermo restando
l'aumento di produttività (art. 5 e 6.2).
Di ciò, ai lavoratori CFL, verrà riconosciuto solo il 50%. Di contro, ai
CFL verrà riconosciuto il 50% del superminimo aziendale alla scadenza dei
primi 12 mesi di lavoro. Dopo averli considerati lavoratori di serie B,
trattati da garzoni, oggi fanno finta di ricordarsi di loro e con una mano
gli danno il 50% del superminimo, con l'altra gli tolgono il 50% degli
"aumenti".

Tutto ciò senza mandato dei lavoratori e senza alcuna possibilità di
referendum vincolante, questo la dice lunga sulla "democrazia" confederale.
E pensare che con il costo di tutte le assemblee retribuite separate di
Cgil, Cisl, Uil riservate agli iscritti forse potevamo finanziarci il
contratto.

Infine ci preme ricordare che nessuno avrebbe parlato della lotta dei
tranvieri di Milano, se i lavoratori non avessero protestato così come
hanno fatto. Dobbiamo ricordarci che non esistono nuove ricette per
rivendicare i nostri diritti. L'Autorganizzazione, l'unione dei lavoratori
slegati dalle logiche sindacali, e lo sciopero sono le uniche armi di
difesa e di rivendicazione del mondo del lavoro.

È importante non assuefarsi all'illusione mediatica che a Milano oggi è
tutto a posto. Nessuno si illuda, nessuno si arrenda! La lotta continua!

E se colpiranno uno solo di noi, tutto il mondo del lavoro sarà chiamato a
reagire energicamente.

S.L.A.I. COBAS A.T.M.

Milano, 21 gennaio 2003