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Cina: gli attivisti politici Iuguri sono terroristi per il governo



Cina: gli attivisti politici Iuguri sono terroristi per il governo
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Il governo Cinese ha pubblicato una lista di "terroristi" di etnia Iugura ricercati all'estero, chiedendo ai paesi in cui si trovano di arrestarli ed estradarli. Questa mossa sembra essere un nuovo tentativo di mettere in silenzio le voci degli attivisti Iuguri all'estero etichettando le loro attivita' politiche come "terrorismo", ha detto Amnesty. Le autorita' continuano a non distinguere tra l'opposizione violenta e l'esercizio pacifico del diritto alla liberta' di espressione, associazione e culto. Diverse centinaia di Iuguri accusati di coinvolgimento in attivita' "terroristiche" sono stati condannati a morte sin dalla meta' degli anni '90, e migliaia di altri sono stati arrestati, imprigionati dopo processi iniqui, e torturati.

Fonte: Amnesty International
Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI@ecquologia.it  
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19 Dicembre 2003 - Il governo Cinese ha pubblicato una lista di "terroristi" di etnia Iugura ricercati all'estero, chiedendo ai paesi in cui si trovano di arrestarli ed estradarli. Secondo Amnesty International il governo sta tentando di bloccare le attivita' politiche degli attivisti Iuguri fuori dal paese e raccogliere il consenso internazionale per la repressione in atto nella Regione Autonoma Iugura dello Xinjiang. 

Il documento ufficiale pubblicato dal Ministero della Pubblica Sicurezza definisce "organizzazioni terroriste" 4 gruppi Iuguri, compresi il World Uighur Youth Congress (WUYC) e l'East Turkistan Information Center (ETIC). Entrambi sono gruppi politici con sede in Germania che denunciano gli abusi contro gli Iuguri in Cina e rivendicano l'autodeterminazione o l'indipendenza per la regione. Il documento menziona anche individui etichettati come "terroristi", compresi i presidenti delle due organizzazioni.

Tutti vivono all'estero e le autorita' Cinesi hanno chiesto agli altri stati di arrestarli ed estradarli in Cina. Questa mossa sembra essere un nuovo tentativo di mettere in silenzio le voci degli attivisti Iuguri all'estero etichettando le loro attivita' politiche come "terrorismo", ha detto Amnesty. Le autorita' continuano a non distinguere tra l'opposizione violenta e l'esercizio pacifico del diritto alla liberta' di espressione, associazione e culto. La Cina considera ogni richiesta di maggior autonomia o indipendenza come una forma di "separatismo etnico", un crimine contro la sicurezza di stato secondo le leggi Cinesi. 

Diverse centinaia di Iuguri accusati di coinvolgimento in tali attivita' sono stati condannati a morte sin dalla meta' degli anni '90, e migliaia di altri sono stati arrestati, imprigionati dopo processi iniqui, e torturati, e sono state adottate sempre maggiori restrizioni sul clero Islamico e la pratica  della religione Islamica nella regione.

Considerare gli atti pacifici di protesta alla stregua del terrorismo e' un chiaro tentativo delle autorita' Cinesi di ottenere l'appoggio internazionale per la repressione del dissenso nello Xinjiang. In passato la Cina ha esercitato pressioni sui paesi confinanti per rimpatriare forzatamente gli Iuguri accusati di separatismo e di attivita' terroristiche. Diversi Iuguri sono stati fatti tornare forzatamente da alcuni paesi, compresi il Nepal, il Pakistan e i paesi dell'Asia centrale. Alcuni di loro erano stati riconosciuti come rifugiati. 

In Ottobre, i media ufficiali Cinesi hanno riportato che Shaheer Ali, un attivista Iuguro pro-indipendentista rimpatriato in Cina dal Nepal lo scorso anno, era stato condannato a morte in un processo giudiziario apparentemente iniquo con diversi capi di accusa tra cui "separatismo" e "organizzazione di gruppi terroristici". Shaheer Ali era stato riconosciuto come rifugiato dall'Ufficio dell'Alto Commissariato ONU per i Rifugiati (UNHCR) in Nepal e stava aspettando di essere portato in un paese terzo prima dell'arresto e della deportazione. Shaeer Ali era accusato di guidare il Partito Islamico del Turkestan Orientale (ETIM). Gli USA e l'ONU hanno classificato l'ETIM come una organizzazione "terrorista" lo scorso anno su richiesta della Cina. 

Le autorita' Cinesi hanno accusato questo gruppo di aver provocato l'incidente di Gulja (in Yining) avvenuto il 5 Febbraio 1997 che e' stato descritto dalle autorita' come una "grave sommossa durante la quale i terroristi gridavano slogan che chiedevano l'istituzione di un Regno Islamico." Numerose testimonianze indipendenti indicano invece che l'incidente era una dimostrazione pacifica della popolazione locale che chiedeva trattamento eguale per gli Iuguri, poi degenerata in violenza dopo che le forze di sicurezza hanno sparato nella folla nel tentativo di disperdere i manifestanti. Centinaia furono arrestati nell'immediato e molti torturati e maltrattati, alcuni immersi in acqua gelata causando loro gravi danni da congelamento. 

Mentre Amnesty International non nega che alcuni gruppi o individui Iuguri possano essere responsabili di crimini, compresi atti di violenza, l'organizzazione chiede agli stati di trattare le richieste di estradizione della Cina con estrema cautela e assicurarsi che le basi per tali richieste siano sottoposte ad un rigoroso esame. Secondo Amnesty, anche se le richieste di estradizioni fossero fondate, il rischio di tortura e condanna a morte per i sostenitori Iuguri dell'indipendenza significa che nessuno dovrebbe essere rimpatriato contro la propria volonta'.

All'inizio di Dicembre, Amnesty International ha reagito alle notizie sulle trattative tra Usa e Cina per il rimpatrio di alcuni Iuguri attualmente detenuti a Guantanamo chiedendo al governo Statunitense di non farli ritornare in Cina. 
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