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18/12 Venezia: A Cà Foscari "Comunic-attivi: Esperienze di comunicazione a confronto"



Dopo l'esperienza di relazione del Forum Sociale parigino gli intermittenti
francesi sono in Italia. 4 incontri per raccontare e per tessere una rete
europea del lavoro immateriale, per il reddito!

Venezia
Coordinamento student@ Ca' Foscari
T.A.R.S.
invitano ai due seminari dal titolo

Comunic-attivi: Esperienze di comunicazione a confronto
Incontri su comunicazione e informazione

16 dicembre 2003 Venezia
h 16:30_Aula 2 Fondamenta Briati (zona S. Sebastiano)

Le lotte dei precari dello spettacolo e le prospettive per i lavoratori
immateriali: quale futuro per il lavoro cognitivo?

intervengono:
Jeanne Revel e Giovanni Cremonini del Coordinamento precari ed
intermittenti dello spettacolo di Parigi;
Roberto Ellero e Michele Gottardi, docenti T.A.R.S. Venezia Fabio
Pelagalli, Globalproject, presenta la video inchiesta "Les intermittants"

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18 dicembre 2003 Venezia
h. 15:00_ Aula 2 Fondamenta Briati

Verso quale comunicazione? Manipolazioni e censura nell'informazione
Monopoli nei mass media
Confronto tra media indipendenti e main stream
intervengono:
Mariangela Carone, docente T.A.R.S. Venezia
Maurizio Dianese, Giornalista de "Il gazzettino"
Laura Di Lucia Coletti
Megachip
Beatrice Barzaghi, Globalproject
Claudia Padovani, C.R.I.S.

cerrà proiettato lo spettacolo censurato di Sabina Guzzanti


Agli studenti iscritti al corso di laurea in Tecniche artistiche e dello
spettacolo verrà riconosciuto 1 credito formativo (CFU) per frequenza e
relazione scritta.

Da diversi anni l'Italia si trova di fronte alla sfida europea. Costruire
l'Europa della finanza e delle banche e poi quella costituzionale e quindi
politica. Questo è il piano delle aristocrazie europee, anche se Francia e
Germania hanno violato il patto di stabilità economica e la costituzione
fatica ad essere approvata. L'Europa innanzi tutto come terreno di
competizione e di nuova efficienza, di innovazione e di sviluppo. Molti tra
gli europeisti più convinti hanno spesso in questi anni parlato di Europa
come spazio della ricerca e della formazione, della cultura e dei diritti:
le università hanno cominciato a trasformarsi allo stesso modo, così come
sono sorti fondi europei di finanziamento della ricerca e della
sperimentazione (si fa per dire) associativa.
Eppure d'improvviso, al di là delle aspettative di ognuno, il Forum Sociale
Europeo di Parigi ci ha dato (involontariamente) l'occasione di conoscere
un'insorgenza sociale che parla dell'Europa che ci interessa. Le lotte
degli intermittenti dello spettacolo francesi, di cui avevamo raccolto
poche e frammentarie informazioni durante l'estate, ci hanno trascinato,
con geniale creatività, nel cuore del problema: la costituzione materiale
europea. Ciò che i movimenti hanno provato a dire sottovoce e con scarso
entusiasmo, nella convinzione che tanto poi l'Europa sociale la fanno i
sindacati e una rinnovata sinistra di governo, gli intermittenti l'hanno
cominciato a praticare: reddito come possibilità di intendere in termini
rovesciati e antagonistici la flessibilità!
Le lotte francesi ci dicono infatti diverse cose. Da una parte si tratta di
lotte di resistenza "singolare", perché lo statuto degli intermittenti
dello spettacolo francese (509 ore di lavoro annuo e reddito integrativo
uguale per tutt@) è cosa del tutto inesistente in Italia come in altri
paesi europei. La sfida per loro, come per noi, non è tanto resistere per
se ma estendere il "proprio" come vertenza esemplare e generalizzabile a
livello europeo. Dall'altra sono lotte che oltre a resistere costruiscono
un discorso in generale sul lavoro creativo e immateriale: il tempo di non
lavoro è tempo di cooperazione, di nuove relazioni e di ricerca, servono
soldi per sostenerlo! Avendo assunto il lavoro in generale nuove
caratteristiche relazionali, linguistiche e creative, così come una
temporalità sempre più frammentata, la battaglia degli intermittenti si
caratterizza da subito come conflitto sulle nuove forme di lavoro e sulla
centralità del lavoro cognitivo nelle metropoli post-fordiste. Gli
intermittenti ci hanno inoltre offerto un nuovo sguardo arioso sulle
pratiche di lotta. Occupazione dei Tg e dei ministeri, blocco dei teatri e
dei grandi festival (come quello di Avignone), ma anche azioni nei
Megastore musicali, nelle strade, "riot creativo" nel tentativo di
assediare l'Unedic. Cose per nulla sconosciute ai movimenti italiani, ma
che difficilmente erano state praticate con tanta disinvoltura da soggetti
sociali specifici, meglio in una dinamica di resistenza e di vertenza sul
lavoro e per il reddito.
È indubbio che anche tra gli intermittenti francesi esistono elementi
corporativi di difesa della propria condizione, che a volte viene
privilegiata una battaglia di resistenza piuttosto che di produzione di
nuove relazioni. Virtù e limiti di ogni lotta sociale! Sta a noi cogliere
la tendenza, aprire un terreno di comunicazione e di racconto, cominciare a
tessere la rete europea del lavoro cognitivo, artistico, linguistico per
costruire vertenze e immaginario simili.
Per questo dopo l'esperienza parigina abbiamo invitato in Italia alcuni
protagonisti d elle lotte francesi per discutere di reddito e pratiche di
lotta in Europa, 4 incontri a cui se ne aggiungeranno altri nel mese di
gennaio, piccoli eventi che provino a descrivere ma anche a produrre, dei
momenti di riflessione ma anche di esercizio alla relazione, alla
costruzione di spazio comune. Invitiamo musici e attori, tecnici e precari
della comunicazione, mediattivisti e attivisti, cognitivi e precog,
giocolieri e artisti di strada, studenti e tutti coloro che hanno poco
tempo a disposizione per lavorare e che hanno bisogno di tempo e soldi per
produrre, creare, inventare, trasformare il mondo…a partecipare…

Siamo tutti intermittenti
http://www.globalradio.it/article.php3?id_article=1276


Promuovono:
Movimento delle e dei disobbedienti, Global Project, Sapienza Pirata,
Strike Spa, Margine Operativo, Casa LOCA, Triangolo Scaleno, ACTIon,
Invisibili, Coordinamento student@ Ca' Foscari.