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(Fwd) [noomc-it] Lettera aperta al presidente Bush da parte del rabbino Russell Waxman




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To:             	noomc-it@yahoogroups.com
From:           	"fr_abbe" <frabbel@tin.it>
Date sent:      	Tue, 16 Sep 2003 12:45:03 -0000
Subject:        	[noomc-it] Lettera aperta al presidente Bush da parte del rabbino Russell Waxman

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Lettera aperta al presidente Bush da parte del rabbino Russell Waxman

Torah True Jews, Inc.
183 Wilson St.
PMB 162
Brooklyn NY 11211

27 Giugno 2003

On. Presidente George W. Bush
The White House
1600 Pennsylvania Avenue NW
Washington, DC 20500

Caro Sig. Presidente

Le scrivo a causa del suo profondo interesse per le sofferenze del
Medioriente e del suo desiderio di mettere fine una volta e per tutte
al bagno di sangue laggiu'. Noi preghiamo per la pace e la
fratellanza.

Ad ogni modo, e con il dovuto rispetto, vorrei portare alla sua 
attenzione il fatto che, sebbene vi siano molti ebrei che supportano
lo stato d'Israele, probabilmente lei non sa che vi e' una 
maggioranza
silenziosa di ebrei che si oppongono al sionismo e che sono ignorati
dai media. Essi sono fermi nel rispetto per gli insegnamenti dei loro
rabbini, secondo cui  l'ideologia del sionismo e' assolutamente
opposta alla nostra religione. Per maggiori informazioni, vi sono un
gran numero di siti web su Internet che trattano dell' argomento, ad
esempio http://www.jewsagainstzionism.com/ Noi riteniamo che essi le
saranno d'aiuto poiche' includono documenti storici e fotografie
relative all'opposizione di lunga data dei riveriti rabbini al
sionismo.

Fin dalla distruzione del Tempio e dall'esilio del popolo ebraico
durato circa 2000 anni, siamo stati obbligati ad essere
scrupolosamente leali verso i paesi nei quali risiediamo, senza mai
cercare di stabilire delle sovranità indipendenti, ne' in Terra Santa
ne' altrove. Uno dei grandi profeti biblici, Geremia, nel capitolo 29
del suo libro, proclama il messaggio di Dio agli esiliati; il verso
sette dice: "Cerca il benessere della citta' in cui ti ho esiliato, e
prega per esso l'Altissimo, poiche' attraverso il suo benessere anche
tu avrai benessere". Questa e' la pietra d'angolo della moralita'
ebraica dalla storia ad oggi.

Il movimento sionista rigetta tutti i principi fondamentali della
Torah e dei rabbini. Gli ebrei non hanno bisogno di uno stato per
conto proprio. La stessa creazione di uno stato "ebraico" e' una 
grave
violazione della legge e delle tradizioni ebraiche.

Dunque esso non rappresenta in alcun modo il popolo ebraico e non ha
il diritto di parlare a suo nome. Le sue parole, dichiarazioni ed
azioni non sono in alcun modo rappresentative del popolo ebraico. Noi
deploriamo gli atti e la politica di violenza portati avanti da 
coloro
che - abusando del nome di Israele - hanno sostituito gli 
insegnamenti
della Sacra Torah con un ideale di nazionalismo.

Per questo, signor Presidente, e' di massima urgenza che lo stato
d'Israele non sia definito stato ebraico, ma stato sionista. Il
fondamento della sua esistenza non e' il Giudaismo, ma l'ideologia
sionista. Siamo estremamente preoccupati del fatto che definirlo
"stato ebraico" metta in pericolo il benessere degli ebrei in tutto 
il
mondo, ponendo una connessione tra gli ebrei e il Giudaismo e le
terribili azioni commesse dallo stato sionista. Lo stato sionista ed 
i
suoi sostenitori in tutto il mondo cercano di prendere tutte le 
misure
possibili, incluse quelle che provocano l'odio per gli ebrei a causa
delle politiche israeliane, atte a convincere gli ebrei a 
trasferirsi,
dai loro paesi nativi, allo stato d'Israele. Invero, l'odio per gli
ebrei e' la linfa vitale e l'ossigeno del movimento sionista e del
loro stato, che sono in totale contrasto con il giudaismo.

Sentiamo anche molto dolore per la malriposta simpatia dei cristiani
evangelisti verso il sionismo. Se essi conoscessero la verita' sul
sionismo, non potrebbero supportarlo.

In tutta la storia, quando le persecuzioni sono sfociate nelle 
espulsioni, ci sono sempre state nazioni che hanno aperto le porte
agli ebrei, e sono state benedette da Dio nel fare cio'. Noi crediamo
che il nostro paese accogliera' con calore quegli ebrei che vorranno
lasciare lo stato d'Israele, e cio' portera' grandi benedizioni agli
Stati Uniti.

La sua gentile considerazione verso il popolo ebraico e' grandemente
apprezzata, ma noi crediamo fortemente che le benedizioni di Dio
cresceranno se ci sara' piu' comprensione e distinzione nelle
politiche che riguardano questo argomento della differenza tra
giudaismo e sionismo.

Attendiamo il giorno in cui tutto il mondo riconoscera' la sovranita'
del Creatore, ed allora le parole del profeta Isaia saranno 
adempiute:
"E trasformeranno le spade negli aratri da solco e le lance nelle
roncole. Nessuna nazione alzera' la spada contro l'altra, ne'
imparera' piu' cos'e'  la guerra".

Sinceramente suo

Russell Waxman, a nome della maggioranza silenziosa degli ebrei 
americani. 


traduzione a cura di www.arabcomint.com





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