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Notiziario delle Donne Maggio



Notiziario delle Donne, Maggio



Secondo molti quotidiani governativi, il regime di Teheran ha proibito ogni
manifestazione in Iran per celebrare il 1° maggio.



RSF (Reporters Senza Frontiera), relazione annuale 2003



"L'Iran rimane la più grande prigione del Medio Oriente con dieci
giornalisti dietro le sbarre".
Quest'anno, come gli anni precedenti, molte testate giornalistiche sono
state costrette a chiudere così come molti giornalisti sono stati convocati
davanti a tribunali, arrestati oppure condannati al carcere.



Quotidiano governativo Keyhan, 6 maggio



Il Ministero iraniano della Sanità annuncia il divieto della pratica del
parto cesareo,  eccetto in casi eccezionali.



Quotidiano governativo Sedayé Edalat, 10 maggio



In un'intervista al Club dei Giovani Giornalisti, il dirigente della scuola
di polizia Issa Kukai, ha annunciato che presto saranno introdotte le prime
donne poliziotto iraniane. Le neo-laureate del centro d’addestramento di
Kosar, unico centro di formazione delle donne poliziotte in Iran,
inizieranno il loro servizio nelle principali città e successivamente in
tutto il territorio.



AFP, 11 maggio



Teheran - Le autorità iraniane hanno proibito la navigazione di molti siti
Internet a carattere politico e pornografico così come hanno impedito la
ricezione di alcune radio americane che emettono in lingua persiana sul
territorio iraniano.



L'agenzia studentesca ISNA riferisce di un responsabile della PTT, società
di servizi Internet iraniana, che avrebbe avuto l’incarico di bloccare
circa 15.000 siti web.



AFP/Quotidien Sedayé Edalat, 13 maggio



Un tribunale ha pronunciato ben cinque condanne a morte, tre per
decapitazione e due per impiccagione, per ogni crimine commesso da un
iraniano, riconosciuto colpevole di tre violenza carnale e due omicidi.
L’imputato è stato decapitato con la spada nella provincia di
Sistan-Baluchistan (Sud-Est dell'Iran). La Corte Suprema iraniana ha
confermato il verdetto.



AFP, 13 maggio



Martedì, otto iraniani  ritenuti colpevoli di avere sequestrato e
violentato cinquanta donne, tre la mattina ed otto di pomeriggio sono stati
impiccati pubblicamente nella zona Azad-shahr di Mashhad (Nord-est).



Secondo il quotidiano Iran, altri 135 membri di questa banda, che operava
nella regione di Mashhad, abusavano di donne e ragazze che costringevano
alla prostituzione, sono state condannate a pesanti pene carcerarie e
sottoposte a fustigazione.

La polizia ha individuato e sequestrato otto case chiuse controllate dalla
banda dove erano costrette alla prostituzione 63 tra donne e ragazze.





Il quotidiano Liberazione, Parigi - il 26 maggio



Ieri, decine di poliziotti in abiti civili, accompagnati da volontari
islamici, hanno fatto irruzione in alcuni dei centri commerciali di Teheran
per strappare e distruggere una quantità di abiti femminili (sopra abiti)
giudicati troppo corti. I fabbricanti ed i commercianti hanno recentemente
ricevuto un’ordinanza emanata dalla polizia, che proibisce la produzione e
la vendita di abiti femminili troppo aderenti, trasparenti, corti o che
mostrano eccessivamente il corpo. Sabato, la polizia, attraverso la stampa
iraniana, ha comunicato il divieto di occhiali da sole giudicati
"esagerati".



Giornale Nassim Sheba - il 26 maggio



Nella città di Oroumiyeh (al nord dell'Iran), un gruppo di 3000 uomini e
400 donne avranno il compito di fare rispettare le leggi islamiche alle
donne mal’velato per le vie della città.



ISNA - il 27 maggio



- Il risultato di un sondaggio effettuato su un campione di 12.000 donne in
oltre 15 anni dalla stampa studentesca, ha dimostrato che "la
disoccupazione, l'assenza di pace e l’impossibilità di opportunità di
svago" sono motivi di disagio registrati tra le donne e le ragazze nella
società iraniana. Secondo questo sondaggio, “la sicurezza” , la “libertà di
studio” e la “possibilità di continuare gli studi” costituiscono le
necessità principali delle donne interrogate.



- Un dirigente degli affari esteri del ministero iraniano, responsabile del
servizio profughi, ha confermato l'intenzione di espellere in Afganistan
tutte le famiglie composte da donne iraniane sposate con afgani ed i
relativi figli.lo status di rifugiato accorato ai Afgani in Iran, sarà cosi
ritirato entra 2004.



- Per preservare i principi islamici, il Consiglio superiore delle banche
in Iran ha annunciato a tutte le banche del Paese il divieto alle donne di
lavorare presso gli sportelli bancari.



Comitato di sostegno all’Organizzazione dei Mojahedin del popolo Iraniani
(PMO), 30 Maggio



Il sit-in di protesta in molte città europee, nordamericane ed australiane
entra nella IV  settimana

                 Il comitato di sostegno al PMO ha organizzato dei sit-in
in molte città del mondo.

L’iniziativa era iniziata da Washington, di fronte al Congresso americano
l’11 maggio.

                  Centinaia di iraniani con i loro sit-in di fronte alle
Rappresentanze statunitense  per il sostegno al PMO hanno chiesto di
cancellare il nome dei Mojahedin dalla lista dei gruppi terroristici.

                  Al sit-in di  Washington, che si tiene di fronte alla
Casa Bianca,  partecipano giornalmente centinaia di iraniani tra cui
commercianti, professionisti, laureati  ed altre categorie.

Fin’ora decine di delegazioni di iraniani si sono recate alle
rappresentanze statunitensi chiedendo di cancellare il nome dei Mojahedin
dalla lista nera e riconoscere la loro identità indipendente.

                

In Iran migliaia di simpatizzanti dei Mojahedin hanno spedito lettere  agli
uffici del PMO, sinora ne sono giunte  10 mila, che sono state rivolte
all’Ambasciata svizzera a Teheran ( che rappresenta gli USA). Nelle lettere
si  condanna l’aggressione dei Passdaran contro i Mojahedin nel territorio
iracheno,  si  chiede la reazione degli USA contro queste aggressioni e di
cancellare il nome dei Mojahedin dalla lista dei gruppi terroristici.