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Lettera aperta a Sinistra Giovanile e al Movimento
- Subject: Lettera aperta a Sinistra Giovanile e al Movimento
- From: "sid900" <sid900@email.it>
- Date: Tue, 13 May 2003 00:11:21 +0200
Lettera aperta a Sinistra Giovanile e al Movimento
E' di qualche giorno fa la notizia che la Sinistra Giovanile ha deciso di
promuovere comitati per il NO al referendum sull'art.18 del 15 giugno.
Il direttivo Sg, riunito a Bari, ha quindi deciso di non appoggiare un
referendum che reputa "inutile e dannoso", e "che penalizza in particolare
i lavoratori atipici".
E' straordinario costatare che l'organizzazione che spesso si vanta di
essere la matrice giovane e propositiva del più grosso partito
d'opposizione, i Ds, sia invece inchiodato ad una logica conservatrice ed
antisociale, quasi quanto il partito di cui è ispirazione.
Nonostante gli aderenti a Sg si sforzino di affermare che la linea
dell'associazione non corre necessariamente parallela a quella dei Ds,
ormai è evidente che questa è in realtà la branca del partito che si occupa
delle poliche giovanili e della propaganda politica.
Appare quindi assurdo che Sg si consideri e continui ad affermare di esser
parte del Movimento.
Premessa l'inutilità di considerazioni in merito alla definizione formale
di cosa è il Movimento, che è un fenomeno di coesione sociale e politica
che assume un'immagine diversa da persona a persona, di certo questo opera
per la sostanza, non per l'interesse.
Consiglierei agli amici di Sg di riflettere su queste frasi, perchè è qui
che si gioca la credibilità e la serietà di un'organizzazione che dopo
quest'ennesima mossa diventa un'interlocutrice molto difficile per
tutti coloro che nell'attivismo sociale vedono i propri ideali.
La condotta di Sg è risibile sotto ogni punto di vista, e mi chiedo con che
coraggio i suoi esponenti amino ancora impunemente fare bella mostra di
braccio alzato e pugno chiuso a tutte le manifestazioni pubbliche.
Se Sg è mera espressione dei Ds e della loro politica talmente mediata da
sfociare nell'antisociale, che faccia pure, ma non macchi con l'ipocrisia e
con la falsità l'attività di chi lavora veramente per i diritti e le tutele
sociali.
Non vediamo con quale titolo si possa definire il referendum "inutile e
dannoso": è pur vero che un così delicato tema necessita di un profondo
intervento sociale, che non si può esauirire con un voto, ma sicuramente il
SI' del referendum non va ad intaccare il processo di tutela sociale che
alcune organizzazioni hanno avviato; anzi, semmai lo rafforza, dando
ulteriore stimolo a chi lavora per maggiori garanzie sociali. Vorremmo
altresì chiedere a Sg e compagnia bella in quale altro modo pensano di
affrontare l'argomento, all'oggi: non certo con un iter legislativo, che
fallirebbe immediatamente sotto le pressioni del governo neofascista di
Berlusconi, per altro per nulla contrastato da un'opposizione incapace e
spenta, litigiosa, dalle idee confuse e non troppo differenti da quelle
della Casa delle Libertà.
Il SI' rafforzerà la politica sociale, eliminando la barriera che esclude
centinaia di migliaia di lavoratori dalle più ragionevoli tutele. Un passo
doveroso, anche in vista degli attacchi al sociale che questo governo
porterà avanti. Come dire: prepariamoci fin d'ora al peggio, visto che ne
abbiamo la possibilità.
Al contrario, la vittoria del NO, o ancor peggio il mancato raggiungimento
del quorum, significherebbe la capitolazione di tutta la politica sociale
fin'ora portata avanti, legittimando il governo a stroncare una volta per
tutte il Movimento.
Non esiste una ragione sensata a questo NO, casomai con questo si
giustifica un interesse politico, che mira quindi a coprire le spalle
infreddolite dei partiti del centro-sinistra e non certo alla tutela del
cittadino.
Ecco dimostrato che a Sg, come ai Ds, nulla importa delle condizioni
precarie dei giovani come dei lavoratori, il reale interesse al momento è
l'accumulo continuo di consensi attraverso una politica voltagabbana che la
porta a beccare un po' qua e là, secondo dove tira il vento.
E guarda caso, Sg utilizza una delle strategie più collaudate
dell'assetto neoliberista che in teoria critica: il marketing, il branding,
il marchio.
Ds si marchia Sg per farsi piacere ai giovani che hanno il primo approccio
con la politica; a sua volta Sg fa proselitismo raccontandoti un po' ciò
che vuoi sentirti dire, promettendo molto ma, di fatto, mantenendo poco.
Basta con l'ipocrisia, basta con le manovre faziose e destrutturanti. Il
Movimento attivista tutto è stanco di farsi prendere in giro.
Ci auguriamo che Sg e i suoi circoli riflettano a lungo sul loro passato,
prima di muoversi in qualsivoglia direzione.
Studenti in Lotta - Ravenna