NIGERIA: FALSE INFORMAZIONI SULLA CAMPAGNA DI
AMNESTY INTERNATIONAL IN FAVORE DI AMINA LAWAL www.amnesty.it
Amnesty International e' intervenuta oggi per correggere le fuorvianti informazioni falsamente attribuite ad una delle pagine web della Sezione Spagnola di Amnesty International. L'informazione e' stata largamente diffusa via email annunciando falsamente che l'esecuzione di Amina Lawal era stata fissata per il 3 giugno 2003 e riferendosi ad Amnesty International come fonte. Contrariamente a questa informazione ampiamente diffusa in internet, Amnesty International ha coerentemente pubblicato accurate informazioni circa il caso su tutte le sue pagine web ufficiali. Amnesty International considera il caso di Amina Lawal come una delle piu' alte priorita' e apprezza l'aiuto che l'opinione pubblica ha dato alla sua campagna. Tuttavia, la circolazione di email con informazioni inesatte causa molti problemi per tutti i gruppi che stanno lavorando duramente per difendere Amina Lawal e i diritti umani delle donne in Nigeria. "Tutte le nostre pagine web contengono le ultime notizie sul caso di Amina Lawal. Il nostro materiale pubblico menziona il 3 giugno 2003 non come la data di esecuzione della condanna di morte ma come la nuova data decisa dalla Corte di Appello della Sharia dello Stato di Katsina, per l'udienza di revisione della sentenza" ha detto Amnesty International. Una delegazione di Amnesty International era presente all'udienza presso la Corte dello Stato di Katsina il 25 marzo 2003, quando la nuova data e' stata fissata. Amnesty International ritiene che il diritto di Amina Lawal ad una rappresentanza legale, ad un processo giusto e al diritto all'appello al momento siano garantiti. Amina Lawal non e' in stato di detenzione e ha un'eccellente rappresentanza legale, comprendente un'importante avvocatessa donna e avvocati nigeriani di grande esperienza. E' aiutata da una coalizione di gruppi di donne nigeriane e gruppi dei diritti umani. Amnesty International e' a stretto contatto con queste organizzazioni ed e' attenta ad inserire nel sito web solo le informazioni piu' precise. In accordo con la Costituzione nigeriana, alla fine di tutti i processi giudiziari che implicano la pena di morte, il Presidente della Repubblica potrebbe esercitare il suo potere di grazia, una decisione politica e non giudiziaria. "A tempo dovuto, non esiteremo a condurre una campagna affinche' tale prerogativa venga esercitata dal Presidente, come faremo per ogni caso che implichi la pena di morte sotto ogni codice penale, incluso il Codice penale della Sharia", ha sottolineato l'organizzazione. Amnesty International continuera' a chiedere pubblicamente al Governo Federale di abolire la pena di morte e di riformare tutta la legislazione che introduce punizioni crudeli, inumane e degradanti a tutti i livelli della legislazione nigeriana, incluso il Codice Penale della Sharia. Comunque, l'organizzazione non vuole interferire nel processo giudiziario nel caso di Amina Lawal e non raccomanda di svolgere alcuna campagna internazionale sul suo caso in questo momento. FINE DEL COMUNICATO Roma, 7 maggio 2003 |