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(Fwd) Turchia: polizia spara ai terremotati kurdi di Bingol




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Subject:        	Turchia: polizia spara ai terremotati kurdi di Bingol
Date sent:      	Sat, 3 May 103 13:43:35 +0000

Subject:           SANGUE SUL TERREMOTO A BINGOL - documentazione
    Date:           Sat, 3 May 2003 14:10:54
   From:           "azad" <ass.azad@libero.it>

Dato il silenzio delle agenzie e della grande stampa sulle vere
ragioni del dramma di Bingol e sulla sanguinosa repressione che si e'
aggiunta al terremoto, crediamo utile far circolare:

- gli articoli di D. Frisullo e F. Adly pubblicati oggi su 
Liberazione
e Il manifesto, - alcune agenzie Ansa di ieri, - il comunicato
dell'Ufficio del Kurdistan in Italia sulle vittime delle sparatorie, -

il comunicato stampa (in inglese) del KNK, Congresso nazionale kurdo
(in esilio), - l'articolo (in inglese) pubblicato oggi dal Turkish
Daily News, che straparla di "provocazioni", cioe' la voce del 
regime.

Prima pero' segnaliamo il conto corrente per gli aiuti ai 
terremotati,
pubblicato anche oggi su Liberazione:

Chi voglia contribuire direttamente agli aiuti ai terremotati kurdi
puo' usare il conto bancario 214 122 intestato alla Mezzaluna Rossa
kurda "Heyva Sor a Kurdistan?" (HSK) presso la Stadtsparkasse di Linz
a. Rhein, Deutschland, codice bancario 574 514 10, specificando la 
causale: "Erdbebenhilfe".   HSK e' riconosciuta in Germania come
organizzazione di utilita' sociale. Tel: (0049) 02644 - 80 82 25  
Fax:
(0049) 02644 - 78 45  e-mail: webmaster@heyvasor.com ; 
info@heyvasor.com  Sito Internet:  www.heyvasor.com

AZAD

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TURCHIA, SPARI SUI TERREMOTATI - da Liberazione

Quando la terra ha tremato a Bingol, prima dell'alba del Primo 
maggio,
molti dei suoi 65mila abitanti si preparavano a confluire nel
capoluogo Diyarbakir, dove la Festa dei lavoratori era autorizzata 
per
la prima volta dal golpe del 1980. Il giorno dopo a Diyarbakir il
corteo e' stato annullato per correre in aiuto delle vittime, mentre 
a
Istanbul la polizia caricava i manifestanti in quella piazza Taksim
che vide 37 morti nel Primo maggio di ventisei anni fa.

 Ma il peggio doveva ancora venire. "Fate il vostro dovere", ha
 ordinato ai 
militari il deputato Fevzi Berdibek quando, ieri mattina, un migliaio
di terremotati riuniti davanti alla prefettura di Bingol hanno
bersagliato di sassi un blindato di polizia lanciato contro di loro.
Era lui, il deputato del partito di governo Akp, il bersaglio delle
proteste. Scavalcando la municipalita' e l'aborrito sindaco di
opposizione, il kurdo Feyzullah Karaaslan gia' dirigente dei 
disciolti
Dep e Hadep, s'era impadronito di tende e aiuti per ripartirli fra
elettori e clienti. E intanto cordoni di militari circondavano la
scuola crollata che ancora rinserrava (e seppellira' forse per 
sempre)
un centinaio di bambini, facendo presagire ai parenti disperati il
blocco degli scavi.

 A Bingol, montagna kurda devastata dalla guerra, gli Ozel Tim, le
squadre speciali turche, non si fanno ripetere l'ordine. Significa
sparare. Anche se hai davanti i genitori disperati di bambini sepolti
dalle macerie. Hanno sparato e non solo in aria, come s'e' visto 
anche
nei telegiornali italiani. Hanno sparato per uccidere. Ieri sera la
voce della diaspora kurda via satellite, Medya-tv, contava almeno un
morto e due feriti da proiettili, fra cui un cameramen che riprendeva
la scena. 

 Le agenzie ufficiali non confermano: nel caos del terremoto e' 
facile
 
rimuovere corpi e tracce. Secondo gli esuli in Italia la citta' fino 
a
sera era percorsa da un vento d'Intifada, con furiose sassaiole 
contro
gli edifici pubblici e le sedi e i mezzi della polizia, che 
rispondeva
sparando. Ma oltre alle fonti kurde, la gravita' dei fatti e'
confermata dalla decisione del ministro dell'Interno di rimuovere il
capo della polizia locale, e soprattutto dall'inverosimile
dichiarazione serale del primo ministro Erdogan, che ha ammesso
"feriti da panico, dopo che la polizia ha dovuto sparare in aria come
a volte occorre fare per tenere in mano la situazione". 

 Un disastro annunciato, quello di Bingol, ed ora insanguinato dalla
repressione. Gia' nel '71 in questa cittadina la terra aveva tremato
uccidendo novecento persone. Non lontano, a Erzincan, nel '39 il piu'
spaventoso terremoto del secolo in Anatolia aveva ucciso 33mila
persone, per ripetersi in forma minore nel '92. Ed il 27 gennaio
scorso un terremoto con epicentro a Pulumur presso Dersim, ad ottanta
km da Bingol, aveva abbattuto quasi solo edifici pubblici. Come a
Bingol. 

 La collisione della placca araba e di quella euroasiatica, dicono 
gli
 
esperti. Il cozzo della miseria e della speculazione, dicono i kurdi.
Diciassette secondi di scosse hanno tirato giu' i quattro piani del
convitto nel sobborgo di Celtiksuya che poteva ospitare novecento
ragazzi e ne ospitava dueccento quella notte, hanno distrutto altri
sette edifici pubblici nel centro cittadino, ma non le case di 
mattoni
a secco. Il sindaco Karaaslan, specializzato peraltro in ingegneria
edile ed esperto di lavori pubblici, accusa: "A cominciare dal
convitto, sono crollati proprio quei palazzi che lo Stato edifica in
proprio, affidando i lavori in economia ai costruttori amici". Del
resto lo stesso premier Erdogan, in visita a Bingol all'indomani del
sisma, ha dovuto ammettere l'uso di "materiali edilizi impropri" e
promettere un'inchiesta. 

 La scuola, ultima di un complesso di quattro convitti costruiti 
negli
 anni 
'90 con ingenti fondi statali dalla compagnia Bazkus, legata a un
deputato del Dyp allora al governo, e' un'eredita' e un simbolo della
guerra antikurda. E' una "Belge Okulu", un anello della catena di
convitti statali che raccolgono i ragazzi poveri dei villaggi piu'
lontani, dove il sistema scolastico e' inesistente o e' stato
distrutto dal rifiuto dell'insegnamento in lingua madre, e li
concentrano per addottrinarli in turco con metodi paramilitari. "Se
non avessero chiuso le scuole e distrutto i villaggi, molti di quei
bambini sarebbero vivi", dicono con dolore i profughi raccolti 
attorno
alla "loro" parabola nel centro Ararat di Roma. 

 Inoltre non solo non si e' mai costruito in modo antisismico, ma nel
 ?99 in 
un disperato appello alle Ong il sindaco Karaaslan denunciava lo
strangolamento delle autonomie kurde da parte di Ankara, con un 
debito
della municipalita' pari a 500 miliardi di lire turche contro
contributi statali pari a sessanta miliardi annui (non esiste in
Turchia fiscalita' locale), a fronte della necessita' di "ridisegnare
tutto il territorio". Ora il sindaco presiede un tavolo di crisi
ignorato dalle autorita', mentre i suoi funzionari cercano morti e
feriti negli ospedali. Da Diyarbakir, Batman, Viransehir, dalle
municipalita' rette dall'Hadep, arrivano tende e cucine da campo per
le donne e gli uomini che continuano a piangere e scavare nel
sottosuolo della scuola-prigione. Heyva sor, la Mezzaluna Rossa 
kurda,
ha aperto una sottoscrizione in tutta Europa. E la polizia continua
ottusamente a sparare. ==-----

 STRAGE DI KURDI IN UN TERREMOTO - da IL MANIFESTO 

 Centocinquanta morti, tra cui una quarantina almeno di ragazzini
 poveri 
sepolti nel crollo dell'istituto in cui erano alloggiati; un migliaio
di feriti; e un ulteriore disastro materiale e sociale per una
comunita' gia' ridotta allo stremo da un conflitto politico e armato
che dura da decenni con il governo centrale turco - che ora sembra
addirittura voler approfittare della tragedia per dare un ulteriore
giro di vite. Questo e' il terribile bilancio - destinato inoltre con
ogni probabilita' a peggiorare ancora nelle prossime ore, quando si
completeranno le ricerche dei dispersi - del terremoto che ha colpito
giovedi' all'alba la citta' di Bingol, nella regione kurda della
Turchia orientale. La scossa principale ha colpito mentre la
popolazione, e in particolare i ragazzini del convitto, stavano 
ancora
dormendo e non hanno quindi potuto fuggire. E' li' che si e' avuta la
massima concentrazione di vittime: fino a ieri erano stati estratti
una quarantina di corpi senza vita, piu' una decina ancora vivi; ma
all'appello mancavano ancora altri sessanta ragazzi e con il passare
del tempo diminuiscono le speranze che i vigili del fuoco e gli altri
soccorritori possano trovare dei superstiti.

 Alla devastazione del terremoto, di intensita' pari a 6,4 gradi 
della
 scala 
Richter, si e' poi aggiunta una rivolta della popolazione kurda 
contro
le autorita' locali turche, subito repressa con ferocia. Una folla di
almeno un migliaio di persone ha incominciato ieri, a piu' di 24 ore
dal disastro, a manifestare davanti alla prefettura locale,
protestando per l'estrema lentezza dei soccorsi (tutta la popolazione
ha dovuto passare la notte all'addiaccio, con una temperatura poco
superiore allo zero, mentre anche i rifornimenti alimentari non si
sono visti); la polizia, affiancata dalle squadre speciali (le
famigerate ozel tim) e incitata da un deputato locale del partito
islamico al governo, che e' stato il primo a sparare con un fucile, 
ha
reagito con estrema violenza, sparando raffiche in aria e caricando 
la
folla con dei veicoli blindati; le autorita' parlano di due feriti, 
ma
ci sono voci che riferiscono invece di diverse persone uccise.

 Gli scontri sono andati avanti per ore, anche mentre il premier 
turco
 
Recep Tayyip Erdogan veniva in visita alla citta'; al punto che il
governo centrale ha dovuto annunciare il licenziamento del capo della
polizia locale Nuri Ozdemir, pur senza criticare pubblicamente il suo
operato e attribuendo anzi a "gruppi di provocatori appartenenti a
forze estremiste" gli incidenti in corso; Erdogan ha inoltre esortato
la popolazione a "restare piu' calma" e ad aver fiducia nei soccorsi.
Ma intanto, gli aiuti portati da gruppi kurdi di altre citta' sono
stati bloccati e respinti dalla polizia, mentre l'unita' di crisi
istituita a Bingol esclude proprio il sindaco Feyzullah Karaaslan, un
ex dirigente del partito kurdo Hadep.

 Bingol, 60mila abitanti, nell'alta valle dell'Eufrate, e' uno dei
 centri piu' 
attivi dell'indipendentismo kurdo: li' tradizionalmente c'e' una 
forte
presenza dell'ex Pkk e del piu' importante partito kurdo, l'Hadep 
(ora
reso illegale ma comunque attivo); uno dei centri, dunque, dove piu'
acuta e' stata negli anni la repressione da parte del governo e dei
militari; anche nei giorni scorsi, ignorati dai media, si erano
registrati degli scontri a fuoco tra guerriglieri e forze armate, con
morti e feriti. Tra le conseguenze secondarie di tutto cio' c'e' 
stato
anche il continuo rastrellamento di ragazzi poveri dai villaggi
circostanti - dove sono state chiuse via via quasi tutte le scuole -
per concentrarli nelle scuole e nei convitti statali del capoluogo, i
belge okulu come quello crollato giovedi', dove potevano essere
controllati meglio. Non a caso la scolarizzazione dei ragazzi kurdi 
e'
vista da Ankara come un problema "difficile": scuole e insegnanti in
queste regioni sono cronicamente insufficienti alle necessita' e 
anche
ieri, di fronte al disastro del terremoto, la prima reazione del
governo e' stata di annunciare la chiusura di tutte le scuole locali
con un mese e mezzo di anticipo.

 Ma non basta. La protesta popolare di ieri era indirizzata anche e
 forse 
soprattutto contro la piaga delle costruzioni pubbliche affidate dal
governo centrale a imprese "amiche" saltando le autonomie locali -
sistematicamente strangolate sul piano finanziario e impossibilitate 
a
migliorare le infrastrutture di base. Imprese amiche che usualmente
costruiscono al risparmio con materiali di infima qualita' e in
dispregio di qualsiasi norma di sicurezza - anche e soprattutto in
luoghi altamente sismici come la Turchia orientale.

 Anche il convitto crollato apparteneva a questa categoria di edifici
realizzati senza alcuna precauzione antisismica: e cio' nonostante 
che
la citta' sia stata gia' colpita da un devastante terremoto nel 1971,
con un migliaio di morti. Si tratta di una piaga che anche le
autorita' di Ankara riconoscono (il suo effetto piu' terrificante lo
si e' visto con il terremoto del 1999 nella regione nordoccidentale
del paese, in cui almeno ventimila persone perirono nei crolli di
edifici recenti ma strutturalmente fragilissimi). Ieri il premier
Erdogan ha annunciato che tutti i costruttori con appalti di stato
responsabili di costruzioni non a norma verranno processati: ma di
annunci del genere se ne sono sentiti gia' molti... ==-----

 AGENZIE ANSA 2.5.03

 TERREMOTI: TURCHIA; FOLLA PROTESTA, POLIZIA SPARA IN ARIA 
SOCCORSI TROPPO LENTI, GOVERNO DIMETTITI URLANO 
MANIFESTANTI

 (ANSA-AFP-REUTERS) - BINGOL (TURCHIA), 2 MAG - La polizia turca ha
sparato in aria oggi per disperdere una folla che protestava contro 
la
lentezza dei soccorsi ai terremotati di Bingol.
 La polizia ha sparato in aria colpi di armi automatiche mentre un
 migliaio 
di persone marciava verso gli uffici del governatore locale urlando
''governo dimettiti''.
 La maggior parte dei terremotati ha passato la notte scorsa
 all'addiaccio 
o sotto rifugi di fortuna fatti con teli di plastica. Stamattina
funzionari della Mezzaluna rossa turca hanno cominciato a erigere
tende e cucine mobili nel centro di Bingol, la citta' maggiormente
colpita dal sisma di 6,4 gradi Richter che secondo l'ultimo bilancio
ufficiale diffuso oggi ha fatto almeno 105 morti accertati.
(ANSA-AFP-REUTERS)

 TERREMOTI: TURCHIA; 118 MORTI, NUOVO BILANCIO

 (ANSA-AFP) - BINGOL (TURCHIA), 2 MAG - 
Il terremoto che ieri ha scosso l'est della Turchia ha fatto 118 
morti
e 503 feriti, secondo un nuovo bilancio diffuso questa sera.
 Il vicegovernatore di Bangol Ahmet Aydin, citato dall'agenzia
 Anatodolu, 
ha detto che una quarantina di bambini sono ancora sotto le macerie 
di
una scuola di un collegio di Celtiksuyu, a pochi chilometri ad est di
Bangol.
 Sotto le macerie della scuola sono morti 46 alunni ed un insegnanti,
mentre 117 bambini sono stati tratti in salvo, ha detto anche il
vicegovernatore. (ANSA).

 TERREMOTI: TURCHIA; MORTI PER SPARI POLIZIA, FONTI CURDE
 MA E' LA SOLA FONTE A PARLARNE

 (ANSA) - ROMA, 2 MAG - Secondo un comunicato trasmesso dall'Ufficio
di informazione del Kurdistan in Italia, le forze di polizia turche a
Bingol, parzialmente devastata da un grave terremoto, avrebbero
''sparato sulla folla ferendo e uccidendo delle persone''. ''Una''
sarebbe ''sicuramente deceduta e altre due persone'' verserebbero 
''in
gravi condizioni'', si legge tra l'altro nel comunicato.
 Incidenti tra popolazione terremotata che protestava per la lentezza
 dei 
soccorsi e la polizia turca sono in realta' avvenuti a Bingol, dove 
il
sisma ha tra l'altro provocato il crollo di una scuola. Ma tutte le
fonti disponibili hanno parlato di agenti che ''hanno sparato in
aria'' per disperdere i manifestanti. Nessuna notizia su spari contro
la folla ne' di vittime e' giunta finora da alcuna altra fonte.
(ANSA).

 TERREMOTI: TURCHIA; PROTESTE, SILURATO CAPO POLIZIA BINGOL
 (ANSA-AFP) - BINGOL (TURCHIA), 2 MAG - 
Il capo della polizia della citta' turca di Bingol e' stato 
destituito
oggi dopo gli scontri che hanno opposto forze dell'ordine e
terremotati che protestavano per la lentezza dei soccorsi e 
chiedevano
aiuti del governo dopo il violento sisma che ha colpito la Turchia
orientale.
 L'agenzia Anadolu ha detto che il capo della polizia locale Nuri
 Ozdemir e' 
stato dimesso dalle sue funzioni su ordine del ministro dell'interno
Abdulkadir Aksu.
 Stamattina poliziotti, ripresi dalle televisioni, avevano sparato in
 aria 
mentre un migliaio di persone reclamavano aiuti. (ANSA-AFP)

 TERREMOTI: TURCHIA; SOLANA, SOLIDARIETA' E AIUTI DA UE
 (ANSA) - BRUXELLES, 02 MAG - Aiuti dall'Unione europea per la 
Turchia
 
colpita dal terremoto: la proposta alle autorita' turche e' giunta
dall'Alto rappresentante per la politica estera Javier Solana che ha
parlato, al telefono, con il ministro turco degli esteri Abdullah 
Gul.
 Secondo quanto riferisce un comunicato stampa, Solana ha inoltre
espresso tutta la sua solidarieta' e il suo sostegno alle autorita'
turche dopo il terremoto che ha ucciso e ferito molte persone.
 (ANSA).

 TERREMOTI: TURCHIA, UNICEF SCIOCCATO PER DRAMMA SCUOLA
 (ANSA) - GINEVRA, 2 MAG - La tragedia dei bambini sepolti nel 
dormitorio della scuola Celtiksuyu, travolto dal sisma che ha colpito
l'est della Turchia, e' ''scioccante'', ha affermato il Fondo delle
Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef).
 Decine di ''bambini sono tutt'ora sotto le macerie. E' una 
situazione
 
scioccante se si pensa che secondo la legge turca gli edifici 
pubblici
devono corrispondere a norme antisismiche. Non e' il caso. Molto
spesso - ha detto il portavoce dell'Unicef a Ginevra Damien Personnaz
- le scuole sono particolarmente colpite dai terremoti. Nella regione
di Bingol il 90 % delle scuole e' stata danneggiata dal sisma'', ha
aggiunto.
 L'Unicef - che necessita di fondi per 250mila dollari per 
intervenire
 - ha 
inviato nella regione una squadra di esperti, tra i quali 
responsabili
per il sostegno psico-sociale dei bambini.
 Finora dal dormitorio della scuola Celtiksuyu - edificio costruito
 nel 1998 
che ospitava circa 200 allievi - 79 bambini e 2 insegnanti sono stati
estratti vivi. Sono state inoltre recuperate le salme di 37 scolari.
(ANSA). ==-----

 COMUNICATO UIKI

 Roma, 2 maggio 2003

 All'alba di ieri ci siamo svegliati con il dolore portatoci da una
 nuova 
notizia triste. Un catastrofico terremoto a Bingol. Ancora lacrime,
tristezza, disperazione, fame e poverta' per il popolo kurdo. Come se
le grandi repressioni dello stato che la popolazione dell'area da
decenni subisce non bastassero, si aggiunge la distruzione portata
dalla catastrofe naturale. 

 Siamo consapevoli del dolore che il popolo kurdo vive sulla nostra
 terra 
martoriata. Per questo vogliamo porgere alle famiglie delle vittime 
le
nostre condoglianze e augurare una pronta guarigione ai feriti.

 Un particolare pensiero di rammarico va a quei bambini e bambine che
ancora non sono potuti uscire dalle macerie del dormitorio della
scuola e che forse perderanno la vita per le gravi negligenze che
negli anni passati hanno caratterizzato l'amministrazione della zona
del sud est dell'Anatolia, il Kurdistan.

 La situazione e' molto grave sia per le condizioni sanitarie, sia 
per
 le 
questioni di disuguaglianza in cui le persone vengono trattate. Si e'
venuta a creare infatti una situazione che vede in una posizione
avvantaggiata i sostenitori politici dei parlamentari del partito di
governo AKP, mentre il resto della popolazione, come noto kurda e
consapevole della propria condizione, non riesce ad ottenere aiuti
sufficienti, soprattutto non ha potuto beneficiare delle tende,
consegnate dal Governatore in maniera parziale.

 La popolazione fin dalla prima mattinata di oggi ha cominciato a
protestare davanti alle sedi delle autorita', con le forze speciali
che intervenendo hanno sparato sulla folla ferendo e uccidendo delle
persone, una persona deceduta altre due persone versano in gravi
condizioni.

 L'operazione in atto da parte dei media e delle autorita'
 governative, 
affinche' non si possa avere un'informazione chiara dei fatti, ha
visto addirittura il ferimento di un cameraman mentre riprendeva le
proteste.

 Non e' permesso all'amministrazione locale gestita da DEHAP di agire
con efficacia per affrontare l'emergenza, e nemmeno i rappresentanti
governativi che si recano sul luogo del disastro si sono interessati 
a
collaborare con loro. Per assurdo si e' creata una situazione in cui
sono stati costituiti due distinti tavoli di crisi, uno al
Governatorato e l'altro al Comune, creando una situazione di caos.

 La popolazione di Bingol e delle zone limitrofe altrettanto
 gravemente 
colpite dal sisma e' in situazione di grave bisogno, per questo ogni
forma di contributo diventa preziosa. Alleghiamo al presente un
comunicato fatto circolare dall'organizzazione umanitaria Heyva Sor a
Kurdistan - Mezzaluna Rossa Kurda, che sta cercando di fare quanto
possibile e di far arrivare il proprio contributo sia al popolo kurdo
che a tutti gli altri, che sono stati colpiti da questa nuova
tragedia.

 Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia - Via Quintino Sella
 41, 00187 
Roma - Tel. 0642013576 Fax.0642013799
==-----

 COMUNICATO KNK (CONGRESSO NAZIONALE KURDO)

 Urgent Press Release

 Deadly shocks for Kurds in Bingol
 Help the earthquake victims

 A powerful earthquake measuring 6.4 on the Richter scale hit the
 Kurdish 
city of Bingol in the southeast of Turkey at 3.27 am on Thursday, 1
May killing at least 100 people and injuring hundreds more. 

 The early morning quake caught the people of Bingol in their beds.
 Local 
people are desperately worried about the 198 primary school children
aged between seven and 16 buried under the rubble of the Celtiksuyu
Boarding School in the city centre.

 Today local people have confirmed the gravity of the situation and
 the 
inability of the government to deal efficiently with the situation:
there are no tents and no clean water. There is also great anger that
a public school building should have proved so flimsy in a region
well-known for its earthquakes. Almost half of the buildings in 
Bingol
suffered some damage. 

 Prime Minister Erdogan admitted shoddy materials had been used and
said proper inspections had not been carried out.

 We have also received information today that riots broke out on the
streets of Bingol between angry local people and the gendarmerie. We
have watched on TV masked special forces with snipers shooting at
civilians on the streets and police vans driving over the people. The
footage was shocking. 

 Several DEHAP (Democratic People's Party) offices have informed us
today that government authorities have stopped them from sending aid
to the region including ambulances, medical aid, blankets etc. and
when the DEHAP officials tried to reach the appropriate government
authorities they received no response.

 Turkey should not allow the military to operate with impunity in the
 region. 
The special forces personnel who was randomly firing at people must 
be
brought to justice. Such incidents must be stopped, they should not 
be
used by the military as a pretext for provocations of the local
people. Only well coordinated efforts between the government and the
local people will help to deal efficiently with this crisis. 

 We urge Turkish government to act quickly to meet the needs of the
victims. We a ready to offer any help we can. We call on our people
and friends to send aid including medical supplies etc. through the
DEHAP offices or the Kurdish Red Crescent in Germany. 

 2 May 2003
==-----

 ARTICOLO DEL "TURKISH DAILY NEWS" 3.5.03

 Provocation shakes quake-hit Bingol 

 Protestors clash over aid shortage, police chief sacked after police
 fire 
into air to disperse rioters 

 Clashes over aid shortage stemming from provocation shook the 
quake-hit southeastern province of Bingol this time, injuring two
gendarmerie officers and three reporters on Friday after Thursday's
magnitude-6.4 earthquake killed more than 100 and injured 1,000. 

 Violent clashes erupted between police and local quake victims in
 Bingol 
over tent shortages on Friday while rescue workers kept on searching
for about 40 children trapped in a dormitory in the city. 

 Policemen fired into the air with automatic rifles after hundreds of
protesters demanding more tents, food and water destroyed police cars
and antipersonnel vehicles in front of the governor's building. More
than 1,000 people marched on the Bingol governor's office on Friday
morning chanting "Resign, Resign!" 

 Some protesters ripped large stones from the paved streets and threw
them at security forces and at the governor's building. 

 Two gendarmerie officers and three reporters were injured from 
flying
 
stones, the Anatolia news agency reported. 

 Police manning heavy machine guns on top of armored vehicles 
patrolled the streets of the city as clashes spread to the side
streets with local youths stoning police vehicles. Cihan news agency
reported that the protestors damaged two armored police vans and ten
other police vehicles. 

 The clashes erupted after police failed to disperse the crowd, which
demanded the governor's resignation and attempted to enter the
governor's building, officials said. Several protesters were injured
by a speeding police van that drove through the crowd. Police fired
into the air for several minutes, forcing many terrified protesters 
to
throw themselves on the floor. 

 Hundreds of gendarmerie were called as the protestors did not want
 the 
police in the city but asked for the gendarmerie. There is deep
distrust between local Kurds and police in Turkey's east following a
15-year armed fight between the terrorist Kurdistan Workers' Party
(PKK) and Turkish security forces. 

 The police withdrew from the streets after the clashes erupted and
 the 
protestors demanded gendarmerie forces. The injured protestors were
taken to hospitals while the gendarmerie provided security after the
clashes. 

 Bingol Governor Huseyin Avni Cos said the PKK was taking advantage 
of
 
the quake to raise tensions, but admitted that security forces may
have overreacted. 

 Cos said that there were those who wanted to exploit the quake 
environment. He informed that there were 15,000 buildings in the city
and that all citizens shocked by the quake wanted tents. "It's not
possible to meet the demands of all people all of a sudden. We are
distributing tents according to the damage of these buildings," he
added. 

 The Turkish Red Crescent has sent 3,700 tents and 13,000 blankets to
the region, but governor Cos said he had only distributed 1,200 so 
far
because he wanted the distribution to be fair. He said 20,000 more
tents were needed. Food and drinking water are also insufficient,
officials said. 

 Police chief sacked after riots 

 After the riots, Chief of Bingol Police Osman Nuri Ozdemir was 
sacked
 
from his post by the Interior Ministry. Deputy Chief of Diyarbakir
Police Adnan Kacaroglu temporarily replaced Ozdemir. 

 Ozdemir was withdrawn to the central organization of the Police in
Ankara. 

 Prime Minister Tayyip Erdogan blamed provocateurs for rioting in
 Bingol. 
Erdogan, who visited Bingol after the quake, defended the state's
rapid response to the crisis and blamed the unrest on provocateurs. 

 "According to intelligence reports, there were serious activities
 directed at 
provocation," he told a news conference back in the capital. "I call
on the people of Bingol to be more calm and sensitive." 

 Defending the police response, Erdogan said, "There was no firing on
people. It was firing into the air... It is something that is used
from time to time to take control of a situation." 

 Commenting on the tent shortage, Erdogan said that victims moved in
only 25 percent of the tents erected in the city, adding that most of
the tents were empty. 

 "Everybody wants tents to be erected beside their house. We even 
gave
 
permission to officials to meet this demand," he added. 

 Opposition to present an inquiry motion concerning the collapse of
 state 
buildings in Bingol 

 Opposition Republican People's Party (CHP) deputy group chairman
Mustafa Ozyurek told a news conference in Parliament on Friday that
his party would present an inquiry motion concerning the collapse of
state buildings in Bingol. 

 Commenting on the people's riot in the city, Ozyurek said that the
 people 
reacted against corruption carried out in public bidding as the state
buildings collapsed in Bingol. 

 CHP's Oguz Oyan criticized the police firing into the air as saying
 that the 
firing stepped up people's reactions. 

 Ankara - Turkish Daily News


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