| Attenzione. Ricevo oggi e ritrasmetto subito una notizia che, se confermata, 
richiederebbe una ferma presa di posizione da parte di tutte le forze 
politiche italiane ed europee. Hanno arrestato Belaid Abrika, uno degli 
esponenti più in vista del movimento democratico della Cabilia, che da oltre un 
anno si batte con metodi pacifici e di disobbidienza civile contro il potere 
violento e corrotto che ha insanguinato la regione. (Cf. più avanti alcuni 
messaggi in proposito: non ho avuto il tempo di tradurli; il testo del primo si 
trova anche alla pagina 
http://www.kabyle.com/article.php3?id_article=3110). Dopo il fallimento delle elezioni amministrative di giovedì scorso (10 
ottobre), boicottate da metà degli Algerini e dalla quasi totalità della 
popolazione della Cabilia, il potere torna alle maniere forti, arrestando in 
massa gli esponenti più in vista del coordinamento degli Arch, Daira e Comuni 
della Cabilia. Gli arresti in massa di delegati, avvenuti soprattutto nei primi mesi 
dell'anno, erano stati seguiti da una forte ondata di proteste in Cabilia, e il 
potere aveva usato gli arrestati come arma di ricatto per convincere, in cambio 
della loro liberazione, uno dei tradizionali partiti cabili, il FFS, a 
partecipare a queste elezioni (dopo che anch'esso aveva aderito al boicottaggio 
delle politiche, lo scorso 30 maggio). Il FFS ha pagato cara questa scelta: dopo essere sceso a patti col potere, 
è stato abbandonato dal suo elettorato, e ben pochi sono gli elettori che hanno 
partecipato alla consultazione per votarlo. Molti "feudi" del FFS sono così 
stati assegnati (con poche centinaia di voti espressi) ad altri partiti, e in 
particolare al FLN, l'ex "partito unico". E anche là dove si è imposto, come nel 
capoluogo, Tizi Ouzou, il FFS è stato votato solo dall'1,5% (uno virgola cinque 
per cento!) degli aventi diritto. Ormai è sempre più evidente che le sole istanze munite di legittimità 
popolare in Cabilia sono i coordinamenti degli Arch, ed è contro di essi che si 
sta abbattendo di nuovo la mano pesante del governo. Cordiali saluti. Vermondo Brugnatelli |