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No alle impronte digitali - appello ai parlamentari



No alle impronte digitali

Sta procedendo l'esame in Parlamento del decreto legge sull'immigrazione,
che estende agli italiani l'obbligo del prelievo delle impronte digitali,
già previsto dalla legge Bossi Fini per i cittadini stranieri che richiedono
il permesso di soggiorno.

Per gli italiani il prelievo delle impronte è previsto al momento del
rilascio della carta d'identità elettronica.

Nel tentativo di negare uno degli aspetti più palesemente discriminatori
della legge Bossi Fini, il governo Berlusconi impone la medesima vessazione
a tutti, cittadini stranieri e italiani, procedendo ad una schedatura di
massa dei cittadini residenti in Italia, inutile ed anomala nell'Unione
Europea.

Noi non crediamo che le discriminazioni debbano essere superate abbassando
le tutele e violando i diritti, ma difendendo i diritti di tutti.

Per di più, l'attuazione della norma costerebbe a regime circa 1,750
miliardi di euro, che possono certamente essere spesi meglio, mentre nel
decreto legge non è prevista la relativa copertura finanziaria.

Per questi motivi le associazioni 'Comma 22 Federconsumatori', 'Labour
Riccardo Lombardi', 'Aprile per la sinistra' di Roma lanciano un appello ai
parlamentari perché sia cancellato dal decreto legge l'obbligo del prelievo
delle impronte digitali per i cittadini stranieri e per i cittadini
italiani.

Vi trasmettiamo il testo dell'appello ai parlamentari, chiedendovi di darne
la massima diffusione possibile e invitandovi a far pervenire le adesioni
all'indirizzo:
mail@comma22.org

Rosario Trefiletti
presidente Federconsumatori

Piero Casciani
responsabile Comma 22

Federconsumatori nazionale
Via Palestro, 11 Roma
tel 06-42020755/59/63
fax 06-47424809
mail@comma22.org

*  *  *  *  *  *  *  *  *  *

No alle impronte digitali per tutti, stranieri e italiani

Appello ai parlamentari
Senato della Repubblica
Camera dei Deputati



Premesso che:

* l'articolo 2, comma 7, del decreto legge 9 settembre 2002, n. 195, prevede
che "All'atto della consegna della carta d'identità elettronica, di cui
all'articolo 36 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre
2000, n. 445, i cittadini italiani sono sottoposti a rilievi dattiloscopici"
ai sensi del testo unico 286/1998, come modificato dalla legge 189/2002
(Bossi Fini);

* la previsione è stata inserita per mantenere, come afferma la stessa
relazione al disegno di legge di conversione del decreto legge 195/2002,
"l'impegno del Governo in accoglimento di un ordine del giorno approvato in
sede parlamentare", assunto per evitare di introdurre una differenza di
trattamento tra cittadini stranieri ed italiani;

* lo stesso vicepresidente del Consiglio dei ministri, on. Gianfranco Fini,
ha ribadito recentemente che sulla questione non deve esserci "alcuna
discriminazione tra cittadini italiani ed extracomunitari";

* il Testo Unico sull'immigrazione già prevedeva la possibilità di rilievi
segnaletici nel caso di dubbio sull'identità dello straniero;

* non ha senso acquisire le impronte digitali in tutti i casi nei quali
l'identità è già documentata;

* la norma rappresenterebbe dunque un'inutile vessazione nei confronti di
quanti, cittadini stranieri o italiani, possono documentare la propria
identità;

* si realizzerebbe una schedatura dei cittadini italiani ed extracomunitari
presenti in Italia, assolutamente ingiustificata ed anomala nell'Unione
Europea ed in contrasto con la normativa sulla protezione dei dati
personali;

* la norma è priva di copertura finanziaria;

i sottoscritti chiedono che il decreto legge sia emendato cancellando la
disposizione che impone l'obbligo dei rilievi dattiloscopici per i cittadini
stranieri ed italiani, e ripristinando l'originaria disposizione del Testo
Unico sull'immigrazione.

Roma, 20 settembre 2002