[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

Nuovo numero del bollettino



Del Mondo Kurdo, anno 2 numero 13

A cura dell'Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia

Via Quintino Sella 41, 00187 Roma

Tel 0642013576 / Fax. 0642013799 /
uiki.onlus@tin.it /
http://www.kurdistan.it/

C/C bancario n. 12257 intestato a UIKI-Onlus, Banca Popolare di Milano, ag. 252





Claudia Parsone, Reuters - Le elezioni turche in tempi difficili (2 agosto
2002)

Washington ha sempre inneggiato alla Turchia, suo alleato NATO, come ad un
esempio di democrazia musulmana. Ma le democrazie prevedono le elezioni che
a volte cadono in tempi sconvenienti. La Turchia a novembre andrà ad
elezioni - come sarà per le elezioni del Congresso negli USA - proprio nel
momento in cui Washington dovrebbe guardare ad Ankara per ottenere il
sostegno militare alla sua campagna per eliminare il Presidente iracheno
Saddam Hussein. La Turchia è da sempre stata un fedele alleato per gli
Stati Uniti ma un cambio di Primo Ministro può soltanto complicare le
preparazioni statunitensi all'attacco militare che ci si aspetta avvenga
inevitabilmente, al massimo il prossimo anno.  (Š) Ma il partito islamista
AK crea preoccupazioni. Infatti, il Premier Ecevit ha combattuto una
battaglia persa per evitare le elezioni anticipate, confidando
sull'argomentazione che il voto potrebbe giocare a favore dei "demoni
gemelli" islamismo e separatismo kurdo. (Š) Nel centro destra, ci sono l'ex
Premier Mesut Yilmaz e Tansu Ciller a capo di due partiti rivali -
Madrepatria e Retta Via (DYP) - che si battono per gli stessi voti, mentre
all'estrema destra il MHP cerca i voti dei nazionalisti. La sinistra è
ancora più divisa. Il partito democratico della sinistra (DSP) di Ecevit ha
perso la metà dei suoi membri a favore di Nuova Turchia (YTP) - che si
aspetta la partecipazione del Ministro dell'economia Kemal Dervis. Mentre
il CHP partito repubblicano, da sempre rivale del partito di Ecevit dai
sondaggi sembra in ripresa. Secondo Sami Kohen , editorialista del
quotidiano Milliyet, i temi fondamentali della campagna elettorale saranno
l'economia  e l'Unione Europea, a cui la Turchia spera di aderire. Anche
l'Iraq potrebbe essere usato come strumento di campagna elettorale, ha
detto, soprattutto dai partiti d'opposizione che insisteranno affinché la
Turchia non aderisca ad alcuna azione militare statunitense contro il
vicino meridionale. Una volta al potere, comunque, qualsiasi governo
riterrà che se il conflitto esploderà sarà comunque meglio per la Turchia
prenderne parte, così da poter esercitare qualche pressione rispetto ad
esserne lasciati fuori "una volta al potere si deve essere più
responsabili".

AP - La Turchia affronta la corsa ad ostacoli verso l'UE (5 agosto 2002)

Dirigenti dell'UE hanno dichiarato lunedì che la Turchia ha ancora una
lunga strada da affrontare prima di potersi unire al club, nonostante il
passaggio compiuto grazie alle riforme richieste concernenti la pena di
morte, i diritti alle minoranze e alla libertà di stampa. La Turchia ancora
necessità cambiamenti in molti settori affinché possa divenire eleggibile,
hanno dichiarato esponenti dell'Unione a partire dalla questione di Cipro
fino a stabilizzare l'economia e a contenere l'influenza dei militari.
L'allargamento dell'UE fino ad includere la Turchia significherebbe una
svolta: aggiungere una grande nazione musulmana alle 15 nazioni che
includono il cuore storico del Cristianesimo; estendere i confini europei
fino a paesi come la Siria, l'Iraq e l'Iran ed aggiungere un'economia
traballante da 62 milioni di consumatori. (Š) Le reazioni che si sono
registrate a Bruxelles circa le riforme turche sono state molto caute. "E'
stato un grande inizio, adesso dobbiamo vedere come il tutto verrà
applicato nella vita di tutti i giorni" ha detto il portavoce della
Commissione Europea   Jaen-Christophe Filori. "Non possiamo dire quale sarà
la decisione che si andrà a prendere a Copenhagen" ha detto Filori "solo 5
anni fa la presidenza dell'Unione riteneva che prima che la Turchia potesse
aderire all'UE sarebbero occorsi decenni, canzonando ogni possibilità che
la soluzione della questione dei diritti umani potesse arrivare in 3-5
anni".

Mark Bentley, Reuters - I kurdi della Turchia orientale sperano nelle
riforme (5 agosto 2002)

Dopo decenni di conflitti i kurdi della città orientale di Tunceli/Dersim -
come molte zone kurde dell'est e del sudest della Turchia il nome di questa
zona era diverso, dopo la rivolta degli anni 30 ha visto molti scappare dal
conflitto, dai check point e dalla povertà - hanno cautamente salutato il
passaggio della Turchia nei confronti delle radicali riforme sui diritti
umani e quelle intenzionate all'estensione dei diritti delle minoranze. Le
decisioni che vengono prese ad Ankara hanno bisogno di un po' di tempo per
arrivare alle aree estreme delle Turchia e Tunceli, incastonata fra le
montagne, è impaziente di vedere qualcosa di concreto. Lo stato di
emergenza nella provincia, che durava dai 15 anni di conflitto con i
separatisti kurdi, è finalmente stato revocato, ponendo fine alla forza
dello stato di imporre il coprifuoco e il bando alle manifestazioni. "Le
leggi dell'UE sono venute fuori e l'OHAL è stata revocata, adesso
lasciamoli applicare tutto questo. Abbiamo aspettato così a lungo" ha
dichiarato Davut, un anziano canuto di 70 anni al pascolo lungo la strada
che conduce a Tunceli, intorno al lago formato dalla diga di Keban. La
strada ha 4 posti di blocco, tutti ancora tenuti dalle truppe, ma che, da
lunedì, non fermano più le automobili. Allo stesso modo il recente festival
di Munzur è trascorso senza problemi. I militari con il basco blu hanno
assistito con tranquillità al deflusso dei partecipanti.  "Non hanno
controllato nessuna carta d'identità durante il festival, ma vediamo che
cosa succederà adesso" ha detto Kemal un autista del luogo. "Lo stato deve
venire e mettere su tre, quattro industrie. Così tanta gente se ne è andata
da qui e non c'è lavoro per quelli che sono rimasti".

Derya Sazak, Milliyet - La politica determinata dall'UE (5 agosto 2002)

A seguito dell'adozione delle riforme dettate dall'Unione Europea la
Turchia si trova adesso una ben delineata rotta da seguire. Se la Turchia
riesce a far iniziare i negoziati di adesione all'Union al prossimo vertice
di Copenhagen, a dicembre, allora avrà una chance per diventare un membro
effettivo in cinque-sette anni. Naturalmente altri fattori oltre all'UE
determinano il futuro della Turchia. Un'operazione statunitense in Iraq, la
pressione sulla questione di Cipro e il futuro del programma economico del
FMI, per esempio andranno ad influenzare gli sviluppi del prossimo anno.
Vista la grande importanza che i militari hanno nel funzionamento delle
istituzioni e della pianificazione, guardando alle decisioni prese dal
Consiglio Militare Superiore si può dire che i militari guardano al futuro.
(Š) Avendo incaricato il Generale Yalman a nuovo capo delle forze armate,
sembra che i militari si stiano già preparando all'attacco contro l'Iraq.
Oltre alle preoccupazioni circa la situazione in Iraq, i militari si stanno
anche interessando alla realtà della politica interna. Le nuove riforme in
vista dell'Europa hanno conferito nella gente la speranza, pur non
comprendendo esattamente come la prenderà il Partito AK, se a Copenhagen il
vertice vedrà un passo positivo nei confronti dell'ingresso.  Infatti, il
pacchetto delle riforme ha incontrato proprio l'opposizione del Partito
dello sviluppo e della giustizia (AKP). (Š) Nessuno vuole rivivere un caso
come quello di Erbakan (ex leader islamista). Se AKP prenderà una posizione
pro-UE prima delle elezioni, allora, dopo, farà del suo meglio per
concedere alla Turchia le migliori possibilità di diventare membro a pieno
titolo. Quello che è più importante è che l'opinione pubblica turca,
compresa la gente del sud-est, non vuole che le politiche che si basano
sull'identità etnica o religiosa siano ancora fonte di tensione.

Turkish Daily News - Quello che porteranno le riforme per l'UE (6 agosto 2002)

Il Parlamento ha introdotto una serie di riforme radicali, che hanno
eliminato alcune restrizioni portando la Turchia molto più vicino
all'adempimento dei Criteri di Copenhagen. La pena di morte è stata
eliminata così che la più grave delle pene è l'ergastolo. La pena di morte
è stata mantenuta solo per i crimini di guerra. Le associazioni turche
avranno la possibilità di lavorare all'estero e le associazioni straniere
potranno funzionare in Turchia. Comunque, le associazioni straniere non
otterranno il permesso di fare formazione. La legge ha anche abolito molti
divieti imposti alle ONG che operano in zone disastrate. Le restrizioni
sugli intellettuali, operatori civili e studenti che fondavano
associazioni, sono state eliminate. Tutte le pubblicazioni straniere
verranno autorizzate in Turchia senza restrizione. Le minoranze, così come
stabilite dal Trattato di Losanna, saranno autorizzate ad avere uno status
reale che soddisfi i loro bisogni culturali, religiosi, educativi, sociali
e di benessere attraverso le loro fondazioni. Comunque, avranno bisogno di
una decisione del governo affinché possano farlo. Questa nuova legge è
stata fortemente contrastata dal MHP. Inoltre, la legge prevede che
fondazioni straniere aprano delle sedi in Turchia, dietro autorizzazione
del governo.  Sarà permesso ai cittadini turchi di trasmettere in lingua
kurda, laz e circassa. Il dipartimento si stato per le trasmissioni, RTUK,
farà il monitoraggio di tali trasmissioni, inoltre avrà il compito di
regolarne il funzionamento. Tali trasmissioni non potranno violare l'unità
nazionale e il principio repubblicano. Ai cittadini sarà permesso di aprire
corsi nelle lingue madri usate in Turchia, dietro super visione del
Ministro dell'Istruzione. Saranno concesse autorizzazioni per corsi
speciali in lingua kurda. Le pene detentive per i reati di stampa sono
state abolite e al loro posto sono subentrate pene pecuniarie molto severe.
Se la pena non viene pagata, per il giornalista c'è il carcere.

Turkish Daily News - Turk: "Ocalan resta ad Imrali" (6 agosto 2002)

Il Ministro Hikmet Sami Turk ha detto "Abdullah Ocalan si trova sull'isola
di Imrali per ragioni di sicurezza e l'abolizione della pena di morte non
ha cambiato tali condizioni." Rispondendo ad una domanda dei giornalisti
Turk ha detto che "rinnoveremo le nostre richieste di estradizione dopo
aver abolito la pena di morte, per tutti quelli che non sono stati
estradati prima a causa della stessa, ma non so dire di quante richieste si
tratti. Fra questi ci sono anche dei nomi di spicco, come Fehriye Erdal (un
esponente della sinistra turca )". Turk ha inoltre dichiarato che
l'abolizione della pena di morte significa la rimozione di ogni ostacolo
nella lotta contro il terrorismo.

Turkish Daily News - Human Rights Watch: "Le riforme per l'UE non saranno
d'aiuto per i parlamentari kurdi in prigione." (9 agosto 2002)

L'influente organizzazione per i diritti umani HRW ha salutato
positivamente le riforme intraprese dalla Turchia pur esprimendo
malcontento a causa di quegli importanti passi che ancora non sono stati
fatti. "Le riforme che la Turchia ha approvato con l'intenzione di essere
accettata a candidato membro dell'UE non hanno valore per le condanne che
stanno scontando da lungo tempo i prigionieri politici, fra questi i
parlamentari kurdi, come Leyla Zana. Anche se le riforme eviteranno che per
il leader separatista kurdo Abdullah Ocalan sia eseguita la condanna  a
morte, si sono evitati altri cambiamenti che potessero andare ad
interessare i quattro parlamentari condannati alla prigione nel 1994", ha
ricordato Human Rights Watch aggiungendo che "i quattro, infatti, stanno
scontando una pena di 15 anni secondo la legge anti-terrorismo".  (Š)
Etichettando le riforme precedenti come manovra cosmetica, HRW ha
continuato dicendo che "tutto quanto è stato fatto dalla Turchia fin
dall'inizio della sua proposta d'adesione non è stato altro che qualche
manovra cosmetica. (Š) ma, l'abolizione della pena di morte è certamente
significativa"

AP - "Il Presidente turco cerca di annullare parte del pacchetto delle
riforme pro-UE" (21 agosto 2002)

Il Presidente Ahmet Necdet Sezer ha chiesto alla Corte Costituzionale di
annullare una parte del pacchetto delle riforme intenzionate a concedere
alla Turchia una possibilità per aderire all'UE. La scorsa settimana Sezer
aveva firmato il decreto legge delle riforme, con le quali si concedono
diritti ai kurdi e si abolisce la pena di morte. Ma, mercoledì, Sezer ha
dichiarato che alcuni articoli nel pacchetto, quelli riguardanti la
conversione delle pene detentive per coloro che sono accusati di pubblicare
qualcosa contro l'integrità dello stato in pene pecuniarie non sono
accettabili. In una dichiarazione Sezer ha dichiarato che quelle leggi sono
contro la libertà d'espressione e la necessità di un democratico ordine
sociale. Pur non avendo esplicitamente elaborato il commento, in quanto
giurista, Sezer evidentemente ritiene che queste riforme non siano
sufficienti.

Financial Times - "Dervis sceglie un partito con obiettivi puliti" (23
agosto 2002)

Il popolare ex ministro dell'economia ha scelto d'unirsi al Partito
Repubblicano del popolo (CHP), il più vecchio dei partiti turchi, fondato
da Mustafa Kemal Ataturk, fondatore della Repubblica turca nel 1923. Dopo
aver preso in mano le sorti economiche del paese, lo scorso anno, ha
ritenuto che la frammentazione politica sia uno dei più grandi ostacoli
sulla vie della riparazione, una volta per tutte, della situazione di grave
indebitamento del paese. La soglia del 10% significa che almeno una dozzina
dei partiti sono in condizioni di non oltrepassarla alle prossime elezioni
generali. L'economista ha detto che il paese ha bisogno di stabilità
economica se vuole evitare la fine dell'Argentina. Secondo i sondaggi il
partito con più consensi sarebbe AKP, in testa con il 20%. Il secolarismo è
stato una pietra miliare della vita turca fin da quando Ataturk fondo la
repubblica sulle macerie dell'Impero Ottomano, avviando l'economia verso un
sistema filo-occidentale. Il Sig. Dervis all'inizio aveva lasciato
intendere di voler aderire al Partito Nuova Turchia, un altro partito di
centro sinistra fondato dall'ex ministro degli esteri Ismail Cem.

NTV/ MSNBC - Bahceli: "Le alleanze elettorali saranno responsabili
dell'entrata di HADEP in Parlamento" (26 agosto 2002)

Qualsiasi partito che assisterà l'HADEP ad ottenere una rappresentanza in
Parlamento dovrà assumersi la responsabilità delle proprie azioni, secondo
il Vice Premier Devlet Bahceli, il segretario del partito di estrema destra
MHP. Rispondendo circa la possibilità che il partito islamista SP stia
discutendo con il partito filo kurdo HADEP di fare un'alleanza elettorale,
Bahceli ha detto che chiunque si alleerà con l'HADEP dovrà affrontare le
conseguenze della sua presenza in Parlamento. Bahceli ha anche gettato
acqua fredda sulle aspettative circa la possibilità di conoscere la data
dell'inizio dei negoziati di adesione della Turchia all'UE, dicendo che il
paese dovrebbe rallentare e vedere come applicare le riforme per
qualificarsi come membro e prestare più attenzione sulla questione di
Cipro. " Non è possibile che la Turchia ottenga un termine per il
negoziato. Non dovremmo cercare di essere una Turchia che fa quello che
vuole l'UE. Dovremmo essere un paese che esprime i suoi punti di vista.
Vorrei anche fare una domanda. Questo Parlamento intende concedere Cipro?
Si deve dare una risposta a questa domanda."

Ozgur Politika - Minacce per impedire il corretto svolgimento della
campagna elettorale (26 agosto 2002)

Il comandante della gendarmeria della provincia di Eruh-Semdinli sta
facendo di tutto per impedire l'apertura della sede HADEP, minacciandone i
dirigenti. Il segretario della sede Mahfuz Atabay racconta delle numerose
volte in cui sono stati chiamati presso al caserma e le gravi minacce cui
sono stati sottoposti i membri della dirigenza affinché si dimettessero. La
sede di Eruh, la cui apertura è prevista per il 1. settembre, potrebbe
diventare causa di ulteriori pressioni nell'area, secondo quanto espresso
dal comandante, il quale ha intimato ai dirigenti HADEP di aspettarsi il
peggio e di non ritenerlo responsabile di quanto avverrà. Ramazan Tas è
stato più volte fermato e gravemente picchiato mentre si trovava sotto
custodia delle autorità. Secondo quanto dichiarato da Mahfuz Atabay,
nonostante i positivi e importanti sviluppi in atto in Turchia, atti di
questo tipo mettono in pericolo ogni ulteriore progresso. Per questo
chiederà che si apra un'inchiesta contro il comandante in questione.
Contemporaneamente ad Antep, quattro bambini sono tati arrestati per aver
scritto sui secchioni della spazzatura Apo, PKK e HADEP. Mikail A. (12
anni), Mustafa A. (12 anni), Cengiz Y. (13 anni) e Hasan G. (10 anni) hanno
dichiarato che mentre si trovavano in fermo di polizia sezione
anti-terrorismo, il 23 agosto,  sono stati percossi e inviati davanti al
procuratore con richiesta d'arresto, dopo che sono stati costretti a
dichiarare che i dirigenti dell'HADEP di Antep e della sezione giovani
Yilmaz Yigit erano stati all'origine del fatto.

Ozgur Politika - Si impedisce alla popolazione kurda di inscriversi alle
liste elettorali (28 agosto 2002)

 I cittadini delle campagne nei dintorni di Golyuzu, provincia di Agri, non
hanno ottenuto il permesso da parte del sindaco, Ahmet Baksi, per
iscriversi alle liste elettorali, essendo notoriamente sostenitori
dell'HADEP. Per questa ragione sono intervenuti i dirigenti della sede di
Dogubeyazit di HADEP, affinché il fatto fosse denunciato e si procedesse
alla loro iscrizione. Intanto, nei villaggi di Pamukklu e Tas, nella
provincia di Elazig, il 24 agosto, i militari hanno fatto pressioni
affinché i contadini non votino per HADEP, ma, al contrario per il partito
islamista AK. Contemporaneamente, il segretario della sede HADEP di
Karakocan, per una multa dovuta ad un presunto parcheggio irregolare, dopo
aver discusso con i vigili urbani è stato arrestato.

Ozgur Politika - Pressioni contro HADEP ovunque (29 agosto 2002)

Anche a Ambar, Diyarbakir-Bismil, come succede ad ogni elezione generale in
Turchia, le pressioni contro HADEP crescono. I dirigenti del partito, Hakki
Ak e M. Halim Azcinar per tre giorni sono stati fermati e sottoposti a
tortura, come riscontrato anche nei referti medici, affinché diano le
dimissioni dalla dirigenza. Quindici giorni fa, infatti, è stata aperta la
sede dell'HADEP, alla cui porta non è ancora stato possibile avere
l'autorizzazione di affiggere la targa. Da tre mesi ormai i dirigenti
subiscono ogni forma di sopruso. L'ultima in ordine di tempo nei confronti
di Hakki Ak che, mentre si trovava in un café, è stato minacciato dal
comandante della caserma del posto, il quale gli ha detto che nel suo
territorio non può aprire nessuna sede di HADEP e che gli farà cadere la
casa in testa se proseguirà così e finché non si dimetterà.

La rappresentanza di HADEP in Europa chiede osservatori internazionali per
le elezioni del 3 novembre.

Fayk Yagizay, rappresentante di HADEP a Colonia, con una lettera del 28
agosto, dichiara che come già nel '95 e nel '99 anche il prossimo 3
novembre l'HADEP prenderà parte alle elezioni generali in Turchia. Ma,
vista l'esperienza delle volte precedenti, visto i fatti che si sono
verificati in passato, ci si aspetta anche quest'anno una campagna
elettorale segnata da forti pressioni. Infatti, nel '99 centinaia di
migliaia di voti a favore di HADEP sono stati bruciati o fatti sparire, e
le elezioni non si sono svolte in maniera democratica e distesa, viste le
pressioni psicologiche e fisiche cui l'elettorato kurdo è stato sottoposto.
Certo quest'anno non ci si aspetta niente di meglio, viste le dichiarazioni
contro il partito che lo stesso Premier uscente ha rilasciato nei giorni
scorsi. Per questa ragione le preoccupazioni di HADEP aumentano e si fa
richiesta di organizzare e inviare in Turchia, come osservatori alle
elezioni, numerose delegazioni istituzionali.

Insieme alla lettera si rende noto un estratto di una ricerca svolta dal
vice presidente di HADEP, Osman Ozcelik, circa i brogli elettorali delle
elezioni del '95 e del '99 a scapito di HADEP. Nei giorni scorsi, lo stesso
Presidente dell'Alto Consiglio Elettorale, incontrando il Primo Ministro
Ecevit, ha dichiarato che alle elezioni precedenti ci sono state molti
brogli, ma questo non sembra essere servito per prevenire tali eventi anche
questa volta. Si sono verificati casi in cui, nel '99, HADEP aveva preso il
60-70% dei consensi i cui voti sono stati bruciati o fatti sparire,
concedendogli solo l'1%. Osman Ozcelik sottolinea soprattutto quanto
avvenuto a Mersin, ma anche in altre città, dove i sindaci dovevano essere
di HADEP, così come i deputati, che invece sono stati assegnati
illegittimamente. Fatti simili sono accaduti anche a Mardin, Bitlis,
Tatvan, Tunceli/Dersim, Igdir, Diradi, di cui si è discusso pubblicamente e
a lungo.