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ASYLUM - newsletter



Il nostro Istituto, un consorzio di Enti locali che si occupa di 
cooperazione internazionale e di educazione interculturale, periodicamente 
produce o promuove  newsletters (come quella in allegato) o pubblicazioni. 
Riteniamo che gli argomenti trattati possano interessare anche gran parte 
degli aderenti alla vostra rete.

Vi chiediamo, dunque, di avere la possibilità di diffonderli ulteriormente 
attraverso i vostri indirizzari.

ICS - Istituto per la Cooperazione allo Sviluppo



Asylum
notiziario/web sui rifugiati
n.2/aprile 2002

"lei non è del Castello, lei non è del paese, lei non è nulla. Eppure anche 
lei è qualcosa, sventuratamente, è un forestiero, uno che è sempre di 
troppo e sempre fra i piedi, uno che vi procura un mucchio di grattacapi, 
che non si sa quali intenzioni abbia"
                          Franz Kafka, IL CASTELLO



Asylum da leggersi all'inglese asailm o così com'è scritto? Ci piace di più 
la seconda soluzione dal momento che anche il termine inglese non è altro 
che un calco del latino Asylum = asilo.
Il quale latino a sua volta lo prendeva in prestito dal greco, asylos, 
colui che non era sottoposto al sylon, al diritto di sequestro.
Nel mondo ellenico impossessarsi di uomini o di cose poste in un tempio 
sotto la protezione della divinità era considerato un sacrilegio.
Ogni luogo che assicurasse l'inviolabilità a chi vi si fosse rifugiato si 
chiamava genericamente asilo, asylon. Anche a Roma, dove pur il diritto di 
asilo non aveva così larga applicazione come in Grecia, lo schiavo 
maltrattato si poteva rifugiare nel tempio e chiedere un padrone più umano.
Nel diritto giustinianeo, in epoca cristiana dunque, la violazione del 
diritto d'asilo era un crimen maiestatis.



AVVISO AI NAVIGANTI

Utilizzando le potenzialità della rete Asylum si pone come guida e 
suggerimento per una navigazione, senza gommoni e containers, nella realtà 
dei profughi. Indicando nella rete Internet siti di ricerca, di iniziativa, 
di documentazione su quest'umanità asilante che qualche volta compare sui 
video, ma, più spesso, sta racchiusa nei propri sogni.
Asylum vorrebbe contribuire ad aprire alcune finestre sul mondo ed 
arricchire così i processi di formazione nelle scuole.

Asylum è promosso dall'Istituto per la Cooperazione allo Sviluppo di 
Alessandria.
Asylum è coordinato da Claudio Canal con  la collaborazione di Donatella 
Piazza.

e.mail: claunal@libero.it
            icsal@tin.it

per la versione cartacea di questo notiziario rivolgersi all'Ics [v.sotto]

RIFUGIARSI OGGI

Abbondanza di parole: rifugiato, profugo, apolide, le più classiche, ma 
anche esiliato o esule, più letterariamente nobili. Dante cos'era se non 
un  esule? Anche sfollato, in epoca di seconda Guerra Mondiale o 
fuoriuscito, per il perseguitato politico dal fascismo. Oggi si aggiungono: 
chiedente asilo, dislocato e  rimpatriato.
Questa esuberanza di termini rimanda ad una realtà nota e vissuta, presente 
nella storia italiana in modo massiccio e diversificato.
La Costituzione italiana dispone, all'articolo 10, comma 3:
"lo straniero al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio 
delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana ha diritto 
d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite 
dalla legge".
La portata innovativa di questo articolo viene ridimensionata dalla 
Convenzione di Ginevra del 1951 [ratificata con legge 24 luglio 1954, 
n.722] che dà una definizione molto più restrittiva di rifugiato, colui 
che, temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, 
religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per 
le sue ragioni politiche, si trova fuori dal Paese di cui è cittadino e non 
può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di 
questo Paese"



il testo completo, in inglese, della convenzione di Ginevra si trova nel 
sito dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, 
all'indirizzo:
www.unhcr.ch/refworld/legal/instrume/asylum/1951eng.htm
una sintesi in:
www.unesco.org/most/rr4ref.htm



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UNA STORIA DA [NON] DIMENTICARE n. 1
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Ci sono avvenimenti che spiegano un'epoca.  Una piccola storia dei nostri 
tempi è in attesa del talento di un giovane scrittore/scrittrice per essere 
raccontata e tramandata.
Gli elementi sono:
- 26 agosto 2001: il portacontainer norvegese Tampa  raccoglie 460 profughi 
afghani in procinto di naufragare con il loro traghetto indonesiano di 
legno. Sono a 150 chilometri dall'isola  australiana di Christmas;
- il capitano della nave norvegese, Arne Rinnan, accoglie a bordo i 
profughi, tra cui 43 bambini,  e dirige verso l'isola per sbarcarli;
- il primo ministro australiano, John Howard, rifiuta l'asilo ai profughi e 
dice che devono sbarcare in Indonesia "per difendere l'integrità del paese 
contro gli immigranti illegali";
- L'Indonesia prima accetta, poi ci ripensa. La Tampa  è alla fonda a 20 km 
dall'isola con il suo carico di disperati;
- Il governo australiano invia sull'isola tre aerei carichi di aiuti; i 
profughi sono allo stremo, in condizioni igieniche tremende;
- Mary Robinson, alto commissario delle Nazioni Unite, dichiara che 
l'Australia ha una responsabilità fondamentale verso gli immigrati: la 
Convenzione dei Diritti Umani  del 1948 "stabilisce che siano accettati nel 
porto più vicino";
- Un commando delle Forze Speciali australiane cerca di allontanare la nave 
norvegese dalle acque territoriali dell'Australia;
- La Norvegia decide di denunciare l'Australia alle Nazioni Unite e alla 
Croce Rossa;
- Fine della storia: il governo australiano paga 10 milioni di dollari U.S. 
al governo di Nauru - il più piccolo stato del mondo, un atollo di 21 
chilometri quadrati con 11.000 abitanti- perché accolga 283 profughi, gli 
altri andranno in Nuova Zelanda. Nel frattempo la Corte Federale 
australiana ha riconosciuto il governo colpevole di "aver agito 
illegalmente" quando ha vietato alla Tampa di far sbarcare i profughi e 
quando ha inviato le teste di cuoio sul mercantile.
Qualche informazione integrativa:
l'Australia è un paese di immigrati che ha tolto la terra ai nativi;
mentre avvenivano i fatti della nave Tampa, in Afghanistan governavano i 
talebani che tutto il mondo condannava, Australia compresa;
il governo australiano era stato tra i primi a dirsi disposto a pagare per 
salvare le antiche statue di Buddha prima che i talebani le distruggessero. 
Le statue di pietra, sì, le vittime in carne ed ossa dei talebani, no;
l'Australia è uno dei paesi più ricchi ed estesi [7.68 milioni di 
chilometri quadrati]del mondo.

La storia può essere ricostruita accedendo ai seguenti siti:
www.rainews24.rai.it  digitando "tampa" nella funzione ricerca:
www.cnnitalia.it/2001/MONDO/asiaoceania/09/19/tampa, in italiano.
In Australia i profughi sono abitualmente chiusi in centri di detenzione 
volutamente isolati dalle zone popolate. Nel famigerato centro di 
detenzione di Woomera, il 18 gennaio di quest'anno, 57 profughi detenuti si 
sono cuciti la bocca per protestare contro la decisione del ministero per 
l'Immigrazione di ritardare volutamente l'esame delle loro richieste di 
asilo. L'Unhcr/Acnur ha condannato l'Australia per il trattamento disumano 
riservato ai profughi.
Vedi la presa di posizione di Amnesty International in:
http://www.amnesty.it/notiziario/02_02/editoriale.php3
Le manifestazione dentro e fuori di Woomera continuano:
www.rainews24.rai.it/Notizia.asp?NewsID=19881
  Un commento in italiano di Jack Pinko Dinkum alla situazione dei profughi 
e rifugiati in Australia :
www.ecn.org/reds/crociata0111australia.html
In inglese, il sito del Refugee Council of Australia:
www.refugeecouncil.org.au/index.html
L'Australian Human Rights Centre gestisce un ottimo sito, in inglese, che 
raccoglie anche importanti materiali legislativi sui rifugiati: 
www.austlii.edu.au/au/other/ahric
Ancora sui rifugiati si vedano le importanti prese di posizione, in 
inglese, del Jesuit Refugee Service - www.jesref.org/alerts/aulatest.htm - 
di cui trattiamo più avanti.
Chi volesse approfondire la situazione politica dell'Australia, potrà 
accedere al sito di John Pilger, www.johnpilger.com, noto giornalista 
australiano, per vent'anni inviato e corrispondente del quotidiano Daily 
Mirror.

Su Nauru, vedere:
  www.globalgeografia.com/oceania/nauru.htm

Chi volesse invece leggere qualche bel libro sull'Australia, Asylum 
suggerisce: Robert Hughes, La riva fatale. L'epopea della fondazione 
dell'Australia, Adelphi, 2000 e Sally Morgan, La mia Australia, Bompiani, 
che racconta come negli anni Trenta migliaia di bambini vennero tolti alle 
madri aborigene e sistemati nelle scuole delle città. Un'opera di 
"civilizzazione" che sradicò dalla propria identità i superstiti di un 
popolo quasi estinto.

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UNA STORIA PICCOLA DA NON DIMENTICARE
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Quattro studentesse [Alice, Debora, Marta, Stefania] della classe V DS del 
Liceo Sociopsicopedagogico "D.R.Saluzzo" di Alessandria hanno ricostruito 
la storia del mercantile Tampa e del suo carico di profughi. Si sono 
presentate in una quinta elementare ["G.Carducci" sempre di Alessandria] 
come "ambasciatrici" che portano con sé il diario di un bambino, Karim, che 
sta sulla nave. Una cassetta delle lettere viene allestita per poter 
"comunicare" con Karim e le "ambasciatrici". Il via vai di lettere permette 
di ricostruire contesto, fatti, aspirazioni dei profughi. La vita di Karim 
"documentata" dal diario viene trasformata in sceneggiatura con diversi 
finali creati dagli alunni. La storia del Tampa e dei suoi impossibili 
approdi diventa un'epica scolastica in cui tutti hanno qualcosa da dire, da 
riconoscere e da inventare.
I 43 bambini afghani sloggiati dalla nave e ora dislocati nel Pacifico non 
sanno che un grappolo di bambini e bambine del Piemonte hanno imparato 
qualcosa in più della vita grazie alla loro sofferenza.
  Per i materiali didattici rivolgersi all'Istituto per la Cooperazione 
allo Sviluppo [v. sotto].


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UNA STORIA DA NON DIMENTICARE n. 2
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Un piccolo  comune [203 abitanti!] del Piemonte, in provincia di Torino, 
con un nome, Chiesanuova, che sarebbe piaciuto a Palazzeschi [Tre 
casettine/dai tetti aguzzi,/un verde praticello, /un esiguo ruscello…], per 
non morire ha deciso di accogliere venti profughi, curdi, iracheni, 
afghani, africani e di avviarli ad attività soprattutto inerenti la 
conservazione dell'ambiente montano.
Per i particolari v. www.mondoerre.it/mese/speciale/01_2002.html
L'iniziativa è una risposta al progetto concordato tra Ministero degli 
Interni, Alto Commissariato dell'ONU per i Rifugiati [Unhcr/Acnur), 
Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI):
v: http://62.110.190.138/web/comunicati_stampa/comunicato_20010403.htm
Il testo del protocollo d'intesa tra Comuni Italiani e Acnur/Unhcr si trova in:
www.volint.it/scuola/w96prot2912/4cooperazione/documenti/ c12t05.rtf




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STRANIERO NELLA BIBBIA
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"Quando un forestiero dimorerà presso di voi nel vostro paese, non gli 
farete torto. Il forestiero dimorante fra di voi lo tratterete come colui 
che è nato fra di voi; tu l'amerai come te stesso, perché anche voi siete 
stati forestieri nel paese d'Egitto. Io sono il signore, vostro Dio"
                                    Levitico 19, 33-34
"Egli venne fra i suoi e i suoi non l'hanno accettato"
                                    Giovanni 1, 11
"Essi hanno dichiarato di essere su questa terra come stranieri, in esilio"
                                     Ebrei 11, 13
Una riflessione a partire dai dati biblici si è sviluppata recentemente in 
relazione al bisogno - per i credenti - di avere un punto di riferimento. 
Una bibliografia consistente si è così venuta accumulando.
In italiano il punto di partenza più importante è la rivista Ricerche 
Storico Bibliche che nel fascicolo 1/2 del 1966 raccoglie gli atti della 
XXXIII Settimana Biblica dedicati a Lo "straniero" nella Bibbia. Aspetti 
storici, istituzionali e teologici, a cura di Innocenzo Cardellini. Il 
medesimo autore ha curato le Riflessioni sullo "straniero" nella Bibbia 
alla luce del Vicino-Oriente-Antico. Presentazione di una bibliografia 
scelta,  pubblicate sulla rivista Studi Emigrazione/Migration Studies, 
n.133, 1999.
Da un punto di vista dell'antropologia culturale storica Asylum consiglia:
Maurizio Bettini (cur.), Lo straniero ovvero l'identità culturale a 
confronto, Laterza, Roma-Bari, 1992.
Lo straniero nella letteratura viene analizzato da Remo Ceserani, Lo 
straniero, Laterza, Roma.Bari, 1998.

On line si possono trovare un testo del card. Martini in:
www.we-are-church.org/it/attual/Straniero.CMMartini.html
uno di Fredo Olivero, responsabile dell'Ufficio Migranti della Caritas di 
Torino,
www.torino.chiesacattolica.it/migranti/straniero.doc
un glossario biblico in:
www.angelfire.com/pa/ruggeri/immigr4.html


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DEFICIT DELL'ACNUR
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L'ACNUR/UNHCR, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha 
dovuto ridurre per il 2002 il budget del 14%, da 995 milioni di dollari a 
825. Anche gli operatori sono stati ridotti da 4828 a 4065.
V. il comunicato, in italiano, su:
http://62.110.190.138/web/comunicati_stampa/comunicato_20010601.htm

L'Unione Europea ha ridotto di molto il suo contributo, passando dal 25% 
del 1995 al 5% del 2001. In questa direzione l'Europa    ha sicuramente 
peggiorato la sua politica. Lo ha rilevato lo scorso anno Amnesty 
Internationl con un rapporto decisamente critico intitolato The Asylum 
Crisis in cui vengono analizzate le politiche europee tutte tese a 
costruire la Fortezza Europa dove, in primo luogo, il rifugiato è 
criminalizzato e, secondariamente -quando va bene - tollerato.
Il testo del rapporto, in inglese - ma meriterebbe di essere tradotto - lo 
si può scaricare da:
                    www.amnesty-eu.org/1/Asylum_Crisis_Sept01.doc
L'UNHCR/ACNUR sta cercando di intervenire anche su quella vastissima 
moltitudine di persone [25 milioni] che sono sfollati nel proprio paese e 
che non sono riconosciuti tecnicamente come Rifugiati.


"Sono stranieri, parlano una lingua straniera, vengono da un paese 
straniero. Ma una cosa abbiamo in comune: quando sentiamo nominare la croce 
uncinata gli stessi sentimenti ci stringono il cuore. Questo drappello di 
profughi ci può insegnare cos'è la croce uncinata: essi sono i testimoni 
viventi di una grande violenza e di una potente menzogna. I loro corpi ne 
fanno testimonianza, e chi fra noi ancora dubita come San Tommaso, può 
andare da loro e toccare col dito le loro piaghe" scriveva Milena Jesenská, 
la donna amata da Franz Kafka, nel 1937 a proposito dei tedeschi, operai e 
intellettuali, che scappavano dalla Germania nazista per rifugiarsi a Praga.




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AFGHANISTAN: E ORA?
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Anche se non compare più in TV la guerra in Afghanistan non è terminata. 
Continuano i bombardamenti e continuano i confronti armati fra le diverse 
fazioni. Resta completamente in piedi il problema dei rifugiati in Pakistan 
e in Iran e quello degli sfollati all'interno dell'Afghanistan stesso.

Human Rights Watch ha prodotto un articolato studio - febbraio 2002 - sulla 
politica della porta chiusa per i rifugiati afghani, in inglese, 
scaricabile da:
     www.hrw.org/reports/2002/pakistan/index.htm

Per essere aggiornati su ciò che succede oggi in Afghanistan, una delle 
fonti migliori è costituita da
RAWA-Revolutionary Association of the Women of Afghanistan che hanno 
combattuto i talebani quando questi facevano comodo al resto del mondo, che 
hanno denunciato le violenze dell'Alleanza del Nord e che si sono 
strenuamente opposte ai bombardamenti anglo/americani. Ricco di 
informazioni il loro sito, buona rassegna della stampa internazionale. 
Alcuni materiali disponibili anche in italiano. A semplice segnalazione del 
proprio indirizzo di e.mail, inviano una newsletter molto ben fatta:
www.rawa.org

L'Istituto per la Cooperazione allo Sviluppo di Alessandria ha pubblicato 
un fascicolo "AFGHANISTAN - INNESCHIAMO I DIRITTI" in cui, partendo 
dall'analisi storica, è fatto il punto sulla situazione e vengono forniti 
dati e commenti sulla campagna per lo sminamento del paese. Di particolare 
interesse sono il dizionario del mondo islamico e i capitoli sul terrorismo 
e sul fondamentalismo.
Il fascicolo è destinato specialmente ad usi didattici.
Per informazioni: Ics, piazza Basile 1, 15100 Alessandria, tel. 
0131.232640, fax 0131.235497, icsal@tin.it, www.provincia.alessandria.it/ics

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VIVERE (mentalmente) IN UN CAMPO PROFUGHI
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Vuoi immaginare come si vive in un campo profughi?
L'associazione Medici senza frontiere degli Stati Uniti ne ha costruito uno 
virtuale in cui si può sostare.
Vai al sito: www.refugeecamp.org
Il medesimo sito contiene poi una copiosa raccolta di materiali, in 
inglese, per una didattica dell'asilo e i problemi connessi, per le classi 
medie e superiori. Anche qui, una traduzione in italiano consentirebbe un 
più vasto utilizzo.


"Cristoforo Colombo non poté  scoprire l'America perché non aveva il visto 
e non aveva neppure il passaporto.
Hernán Cortés e Francisco Pizarro rimasero con la voglia di conquistare il 
Messico e il Perù, perché non avevano il permesso di  soggiorno.
Il pellegrini del Mayflower furono restituiti al mare, perché sulle coste 
del Massachusetts non c'erano quote aperte d'immigrazione"
                                                           Eduardo Galeano

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PROFUGHI NELLA RETE
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recensione di siti dedicati ai rifugiati

JESUIT REFUGEE SERVICE - www.jesref.org

lingua:                  inglese, francese, spagnolo, italiano
aggiornamento:    costante
fruizione:             materiali on-line, agevole navigazione,
                              utile funzione di ricerca interno e sul
                              web;
sede:                     Roma e altri uffici nazionali;
links:
ONG     Amnesty International
Cafod
Christian Aid
Community for the Protection of Human rights, Humanity and Tolerance
Crisis Web International
Derechos Human Rights
Desplazados Project Colombia
Greenet
Human Rights Internet
Human Rights Watch
Human Rights Web Resources Page
Inter Action
International Crisis Group
International Rescue Committee
IRSA - Immigration and Refugee Services of America
Lawyers Committee for Human Rights
Oxfam
Peace Brigades International
Refugees International
Servicio Paz y Justicia Latinoamérica
The Advocacy Project
The International Committee of the Red Cross
Trocaire
U.S. Committee for Refugees
Women's Commission for Refugee Women and Children




AGENZIE Caritas
Child Soldiers
European Council on Refugees and Exiles
FAO
ICRC
ICVA
International Organization for Migration
JRS - Jesuit Refugee Service in Australia
Landmine Action
Mercy Refugee Service
Norwegian Refugee Council: Global IDP Project
Norwegian Refugee Council: Global IDP Survey
Pax Christi International
Pax Christi Netherlands
Reliefweb
Save the Children
UNESCO
UNHCHR - United Nations High Commissioner for Human Rights
UNHCR - United Nations High Commissioner for Refugees
UNICEF
United Nations Home Page
World Health Organization




ACCESSI UTILI   America Magazine
Conflict Resolution Resources
E-mail directory for Africa
EU Networks on Integration of Refugees
Exile Images (UK)
Forced Migration Review
Immigration Index Site
IRIN News
MISNA - Missionary Service News Agency
Nansen Refugee Award
OneWorld Homepage
Online Burma/Myanmar Library
Pax Catholic Communications (Miami)
Peace and Conflict Resolution Resources
Refugee Studies Programme (Oxford)
ReliefWeb
Refugee women's Resource Project
Sudan Relief Operation
UNHCR Maps
University of Texas Maps


Come dice il nome stesso è un servizio per i rifugiati organizzato dai 
Gesuiti. Molto ricco e articolato. Documentazione di prima mano, anche 
fotografica.
Diamo qui di seguito un esempio di rapporto informativo:

SOVVENZIONE 'VERGOGNOSA' PER RIFUGIATI E SFOLLATI

Poiché i capi di Stato si sono riuniti a Monterrey, Messico, per la 
Conferenza dell'ONU sul Finanziamento e Sviluppo, l'Alto Commissario delle 
Nazioni Unite per i Rifugiati, Ruud Lubbers, ha definito 'vergognosa' la 
riduzione delle risorse destinate ai popoli più poveri del mondo. Lubbers 
ha parlato nel corso della 58° sessione annuale della Commissione delle 
Nazioni Unite sui Diritti Umani a Ginevra il 19 marzo, anche se il suo 
messaggio era chiaramente rivolto ai capi di Stato che partecipavano alla 
Conferenza di Monterrey fra il 20 e il 22 marzo. "E' già abbastanza brutto 
che un quinto dell'umanità consumi i quattro quinti delle risorse globali," 
ha detto Lubbers alla Commissione, "ma permettere che i programmi umanitari 
volti all'assistenza dei più vulnerabili del mondo - i rifugiati - siano, 
anno dopo anno, sotto sovvenzionati è per giunta vergognoso." Lubbers ha 
continuato il suo appello dichiarando che "la comunità internazionale deve 
chiedersi se non si stiano violando i diritti umani dei rifugiati e di 
altre persone vulnerabili non fornendo loro sufficiente assistenza affinché 
vivano con un minimo di dignità." L'Alto Commissario ha anche dato un 
monito affinché i rifugiati e i richiedenti asilo non debbano in alcun modo 
essere associati alla lotta contro il terrorismo, e nemmeno che la lotta 
contro il terrorismo permetta di attenuare la protezione offerta agli 
individui sotto la legge internazionale. La Conferenza sul Finanziamento e 
Sviluppo di Monterrey ha riunito l'ONU, la Banca Mondiale, il Fondo 
Monetario Internazionale e l'Organizzazione Mondiale del Commercio. La 
conferenza si è conclusa con una notevole dimostrazione di ottimismo per i 
vari nuovi impegni assunti dalle nazioni più ricche. Gli Stati Uniti hanno 
promesso di accrescere l'aiuto estero destinando il 50 per cento a partire 
dal 2004, e l'Europa che attualmente stanzia lo 0,33 per cento della sua 
produttività per lo sviluppo dell'aiuto, si è impegnata ad aumentarlo fino 
al 0,39 per cento entro il 2006. Passi avanti, sebbene niente si avvicini 
al raddoppio della attuale assistenza globale per lo sviluppo sollecitata 
dall'Alto Commissario Lubbers insieme ad altri. "Vale di più notare che ciò 
costerebbe uno semplice 0,2 per cento del reddito dei Paesi ricchi," ha 
detto Lubbers alla sessione annuale sui diritti umani dell'ONU.


Piazza Basile, 1

15100 Alessandria

tel. 0131 232640  fax 0131 235497  e-mail  <mailto:icsal@tin.it>icsal@tin.it





Chiedere asilo è diventato un crimine. Era un diritto.

ASYLUM, la newsletter che trovate in allegato, esplora la rete alla ricerca 
di chi il rifugiato non lo vuole nascondere o mascherare.

Un piccolo contributo per non dimenticare questo pulviscolo umano che 
attraversa frontiere e confini per ottenere riconoscimento.

Si ringrazia per la diffusione e per i suggerimenti; se non siete 
interessati, rimandate al mittente questo messaggio.



Istituto per la Cooperazione allo Sviluppo di Alessandria

Claudio Canal