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Re: art. 18, quale conclusione?



Anche se non so, ne' capisco (per ora), la finalita' di questo tuo
"sondaggio", voglio comunque rispondere alle tue domande.
Prima domanda. Le informazioni le ricevo sia attraverso le varie e-mail che
mi vengono inviate, ad esempio dal Coordinamento delle RSU
http://www.ecn.org/coord.rsu/ , dal Comitato per i diritti sociali
http://comitatodirittisoc.freeweb.supereva.it/ e da altri amici che lavorano
(io sono in pensione), sia attraverso la stampa, leggendo tutti i giorni "il
manifesto", e attraverso la TV.
Seconda domanda. Colloco lo scontro al primo posto trattandosi di una
questione non solo sindacale, ma di civilta'.
Terza domanda. Anche se sono un pensionato, mi sento parte vivamente
interessata e coinvolta nella questione dell'articolo 18 (ma non
dimentichiamo il resto, e cioe' il Libro bianco del Governo, che vuole
sovvertire tutte le regole del lavoro, ma anche il futuro dei pensionati
attuali e di quelli che attualmente, lavorando, sperano di avere ancora una
pensione decente).
Quarta domanda. Quella dell'articolo 18 non e' certo una diatriba,ma una
questione importantissima che riguarda conquiste che il mondo del lavoro ha
fatto in decine di anni di lotte. Dopo la pesante deregolamentazione del
mondo del lavoro portata avanti in questi ultimi anni (anche dai governi di
centro-sinistra) la tenuta sull'articolo 18 garantira' di mantenere nei
luoghi di lavoro un rapporto meno subordinato, garantendo la liberta' di
espressione, la liberta' di costruire rappresentanze sindacali aziendali, la
liberta' di contrattazione aziendale, la dignita' dei lavoratori che, oggi,
possono certo essere licenziati, ma NON senza una giusta causa o un
giustificato motivo o l'applicazione delle leggi vigenti sulle
ristrutturazioni aziendali. Se l'articolo 18 venisse cancellato, chi osera'
mai contrastare le prevaricazioni, le ingiustizie, le mancate applicazioni
dei Contratti di lavoro, le discriminazioni nei luoghi di lavoro? Chi mai
continuera' a far parte delle Rappresentanze Sindacali o le costituira'
sapendo che puo' essere comodamente licenziato sunza alcun valido motivo?
Quale donna si rifiutera' alle "mani lunghe" in azienda se sa di poter
essere facilmente licenziata? Chi protestera' per il "mobbing"?
L'attuale Governo Berlusconi ha un concetto aberrante del mondo del lavoro
ritenendo che i lavoratori siano come le strutture e le macchine che si
usano fin che vanno bene e producono profitti, senno' si buttano.
Il Governo dice che l'abolizione dell'articolo 18 produrrebbe un aumento
notevole di assunzioni ma, si sa che, mediamente, i reintegri nei posti di
lavoro decisi dai Giudici, ogni anno, riguardano poche migliaia di
lavoratori, quindi una percentuale minima dei lavoratori attivi: come mai
questo Governo va allo scontro sociale per poche migliaia di assunzioni? Non
e' forse vero, invece, che questo primo attacco e' la premessa per
l'abolizione per TUTTI dell'articolo 18? Visto che nelle delega governativa
si cancellerebbe l'articolo 18 per chi passa da un contratto a tempo
determinato ad uno a tempo indeterminato, quale datore di lavoro sarebbe
cosi' folle da assumere ancora un lavoratore a tempo indeterminato perdendo
la liberta' di licenziare come e quando vuole?
Se, come mi auguro, tutti i lavoratori e i pensionati, tutte le forze
sindacali, tutte le forze politiche che hanno a cuore la liberta' e la
dignita' del mondo del lavoro, gli intelletuali, le forze sociali si
mobiliteranno CONTRO il Libro bianco del Governo, riusciremo a riportare al
centro del dibattito la realta' del lavoro che non ha bisogno di
cancellazioni di diritti ma, semmai, di estensione di questi a TUTTO il
mondo del lavoro, di nuove regole e diritti per tutti i lavori "atipici",
ricordando sempre che la ricchezza nazionale e' prodotta, in larghissima
parte, dai lavoratori con la loro fatica quotidiana, con l'impegno, la
professionalita' e, troppo spesso, anche con la loro morte (guardate i
numeri dei cosiddetti "incidenti sul lavoro", dei morti, dei feriti, di
coloro che rimangono invalidi per tutta la vita).
Giorgio Nobili

----- Original Message -----
From: "Giovanni Pugliese" <trestren@libero.it>
To: <dirittiglobali@peacelink.it>
Sent: Saturday, March 16, 2002 2:13 PM
Subject: art. 18, quale conclusione?


Ciao a tutti,
desidero farvi alcune domande dove vi prego di darmi una risposta
argomentata. ;-)

- In che misura o in che percentuale tu ricevi attraverso i tuoi mezzi di
comunicazione abituali, l'informazione sull'andamento dello scontro
"Governo-Sindacati" sulla modifica dell'"Art. 18"

- Facendo una graduatoria sull'importanza che suscita nella tua persona e
quindi nei tuoi interessi il "valore" di questo "scontro" tra chi governa e
chi rappresenta i lavoratori, a che posto lo collocheresti?

- Ti senti anche tu parte interessata attivamente o lo vedi in un contesto
un po pił distaccato?

- Se ti senti parte attiva, allora dimmi "cosa secondo te, produrrą questa
diatriba?"

Bene, queste sono le mie domande. Confido in te in risposte, non date con il
cuore, ma con la ragione. ;-)

Ciao e grazie. :-)
Gianni