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[JUGOINFO] Attenzione all'8 marzo!...





SULLE FREQUENTAZIONI "NERE" DI CERTO FEMMINISMO

E' da ben prima della aggressione della NATO sulla Repubblica 
Federale di Jugoslavia (primavera 1999) che molti di noi -
jugoslavisti, antimperialisti e/o marxisti - vanno stigmatizzando 
la retorica usata da importanti settori del femminismo sulle 
questioni balcaniche. Il femminismo storico, adoperando il
"differenzialismo" - ben oltre la "differenza di genere" -
come chiave di interpretazione generica-universale, ed anche 
alle vicende gravissime della fase post-Ottantanove inclusa la 
disgregazione di molti paesi ex-socialisti, si e' collocato di 
fatto all'interno del carrozzone che ha plaudito in particolare 
allo squartamento della RFS di Jugoslavia. 

Un carrozzone che ha incluso in se' ambienti culturali e 
politici di segno molto vario, la cui ideologia accomunante 
e' una visione astratta, ingenua ed anti-marxiana dei "diritti".
Questi sono intesi di volta in volta come "diritti delle
minoranze", anche se strumentalmente e per il solo danno di 
grandi maggioranze; "diritti dei popoli", anche se contro i
diritti formali dell'individuo o "cittadino" nel senso
affermatosi con la Rivoluzione Francese; "diritti umani", anche 
se all'unisono con la propaganda che, in materia, attuano settori
specializzati del Dipartimento di Stato USA, grandi fondazioni
occidentali, ed i "radicali transnazionali" di Marco Pannella ed 
Emma Bonino. "Diritti", sempre e comunque a prescindere dalla 
analisi concreta della situazione concreta, specialmente politico-
economica, ed a prescindere da ogni criterio di giustizia e 
progresso - nel senso di aumento generalizzato del benessere - 
sociale collettivo, non solamente "etnico" o "comunitario".

Con il piede di porco del "differenzialismo", e con il concorso 
determinante di una disinformazione mirata, si e' affermato 
insomma un pensiero decadente ed antimoderno, e si sono tenuti 
atteggiamenti utili spesso alle strumentalizzazioni dei peggiori 
settori micronazionalisti, reazionari/vandeani, revanscisti, 
militaristi, coloniali, imperialisti. Non ci ha percio' sorpreso 
il fatto che parte del movimento internazionale delle Donne in Nero
- come raccontato ad esempio da Nadia Cervone nel corso dell'assemblea 
"Alleanze di pace contro l'Alleanza Atlantica" (Roma 22/4/2001) -
non fosse sicuro di dover ripudiare i bombardamenti NATO. 
A tutt'oggi pero', nonostante l'abominio di quei bombardamenti 
NATO e nonostante la conoscenza sempre piu' generalizzata delle 
responsabilita' occidentali, della alleanza tra NATO e terrorismo 
nei Balcani, e della vera fisionomia politico-ideologica di talune 
parti in conflitto, continuiamo ad essere testimoni di prese di 
posizione ed iniziative quantomeno discutibili da parte di certa 
sinistra, e di femministe in particolare.

Riportiamo di seguito la documentazione di un fatto estremamente
grave avvenuto a Bologna nei giorni scorsi. La "Associazione 
Orlando", che e' affine alle Donne in Nero (con le quali
co-promuove una serie di iniziative bolognesi in vista dell'8
marzo) ha organizzato un incontro con donne legate all'UCK ed al
Dipartimento di Stato USA, presentate come "donne di pace".
Si tratta anche di personaggi rilevanti della classe dirigente
sciovinista pan-albanese al potere oggi nella provincia del 
Kosovo-Metohija: un regime dai connotati coloniali, imposto e
poi difeso dalle truppe di occupazione della NATO, che si sostenta
anche con i traffici criminali gestiti dall'UCK. Tra i quali -
tanto per rimanere in tema di diritti delle donne - la compravendita
di ragazze da vari paesi, costrette alla prostituzione in Kosovo 
come in Italia.


Italo Slavo



>From: Lalla Golfarelli 
>To: Contropiani 
>Subject: Fwd: invito 26 febbraio 2002
>Date: Thu, 21 Feb 2002 14:30:56 +0100 (CET)
>
>Invito
>
>L'Associazione "Orlando" opera in Kossovo dal 1994. Attualmente
>gestisce, per conto dell'Associazione per le Donne dell'Area dei
>Balcani, il progetto "Donne Kossovare per una società libera dalla
>violenza", finanziato da ONU/UNIFEM. In tale contesto di scambi, 
>amiche kossovare saranno a Bologna nei prossimi giorni. Per
>capire riflettere e riflettere sul Kossovo attuale, il suo 
>"dopoguerra" e transizione, come momento topico del cambiamento 
>a livello mondiale vi invitiamo ad un:
>
>INCONTRO PUBBLICO
>Martedì, 26 Febbraio 2002
>ore 18.00
>Sala dello Zodiaco
>Via Zamboni, 13
>
>"Quali spazi per società civile e democrazia
>e quali spazi pubblici di donne in Kossovo"
>
>Presiede: Giancarla Codrignani
>
>Intervengono:
>
>Aferdita Kelmendi, Xheraldina Vula
>Antigone Baxhaku, Ganimete Shaqiri
>Giornaliste di RTV21, radiotelevisione di Pristina,
>che producono, tra l'altro, trasmissioni dedicate a 
>donne attive nella società kossovara impegnate dal 
>punto di vista politico, sociale e culturale.
>
>Alma Hyseni, Mevlyde Myftari, Myzafere Radoniqi,
>Ibgalle Rexha, Hulja Sabani, Mehrije Suka,
>Professioniste dei "Centers for the Protection of
>Women and Children -
>CPWC": centri diffusi in tutto il territorio kossovaro
>che agiscono contro la violenza alle donne e fungono 
>come spazi di aggregazione e riferimento per la società 
>civile.
>
>Sevdjie Ahmeti
>Figura nota per il suo impegno per i diritti umani e
>presidente "Centers for the Protection of Women and 
>Children - CPWC".
>
>Vjosa Dobruna
>Già ministra nel governo provvisorio e attualmente
>Presidente della TV pubblica kossovara, nonché figura 
>attiva nella sfera pubblica e politica del paese.
>
>Lalla Golfarelli e Gabriella Rossetti
>dell'Associazione "Orlando"
>
>
>CENTRO DOCUMENTAZIONE RICERCA E INIZIATIVA DELLE DONNE
>DI BOLOGNA



----- Original Message ----- 
From: Gennaro Scala 
To: noocse-bo@yahoogroups.com
Sent: Saturday, February 23, 2002 12:44 PM
Subject: [noocse-bo] All'associazione "Orlando": richiesta di
spiegazioni

L'iniziativa di martedì prossimo da voi promossa e pubblicizzata anche
su questa lista, "Quali spazi per società civile e democrazia e quali
spazi pubblici di donne in Kossovo", prevede la presenza di esponenti
della "società civile" kossovara che è ben difficile definire "donne
di pace". 

Tre di queste donne risultano essere state attivamente impegnate dalla
parte degli USA nel conflitto che visto la distruzione della
Jugoslavia da parte della superpotenza statunitense. Da una semplice
ricerca in internet risulta che la dott.essa Vjosa Dobruna, nota
pedagogista, e la giornalista Aferdita Kelmendi hanno richiesto
pubblicamente i bombardamenti della Nato
http://www.usembassy.it/file9904/alia/99041414.htm . La dott.essa
Vjosa Dobruna ha partecipato a una conferenza stampa organizzate dalla
Nato in cui si chiedeva di "far presto" per prevenire ul ulteriore
deterioramente della situazione.
http://www.nato.int/docu/speech/1999/s990430c.htm.

Vjosa Dobruna, Aferdita Kelmendi e Xheraldina Vula risultano tra i
firmatari di un documento "per la transizione" del dopoguerra
http://www.usip.org/oc/events/lansdowne.html. Questo documento stilato
negli Stati Uniti il 13 settembre del 1999 vedeva tra i firmatari
anche l'UCK, le cui pratiche terroristiche e i cui rapporti con la
criminalità organizzata non vengono oramai messi in dubbio da nessuno
(ultimamente sono stati indicati da più parti dei possibili legami
dell'UCK con la rete terroristica Al Qaida di Bin Laden).

L'ampia attività di Vjosa Dobruna, Xheraldina Vula a favore della
Nato, indubbia e in merito alla quale è possibile reperire in internet
una notevole quantità di tracce, ha fatto guadagnare loro le
"congratulazioni" personali e dirette di Madeleine Albright, 
http://secretary.state.gov/www/statements/1999/990914.html

la sanguinaria ex-ministra degli esteri statunitense che in una
trasmissione televisiva americana dichiarava la morte di 500.000 mila
bambini iracheni in seguito all'embargo e alle conseguenze della
guerra in prezzo di cui valeva la pena pagare: "This is a very hard
choice, but we think the price is worth it.". 


In base a quanto detto CHIEDO:


Per quale motivo un'associazione come "Orlando" che si dichiara
pacifista ha ritenuto di dover invitare delle persone così attivamente
schierate dalla parte della guerra? 

Per quale motivo non sono state invitate donne serbe o donne rom, le
quali pure fanno parte della "società civile" kossovara e sono state
anch'esse vittime di violenza?


Gennaro Scala

--- End forwarded message -------------------



 FONTI

(a cura di G. Scala, dalle liste noocse-bo e aa-forum)


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Aferdita Kelmendi, Xheraldina Vula, Vjosa Dobruna

The Lansdowne Declaration

Stilata negli Usa e firmata anche dall'UCK

http://www.usip.org/oc/events/lansdowne.html

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Vjosa Dobruna

http://www.naac.org/nl/summer99.html 
Berger, Dole at Washington Dinner

NAAC held a fundraising dinner in Washington, DC, to
support the Kosova Relief Fund. Over 300 people
attended the dinner, including representatives from
the highest levels of government.
Former presidential candidate Bob Dole was honored for
his efforts to help the cause of Kosova, as was
Congressman Eliot Engel and Prishtina activist, Dr.
Vjosa Dobruna. Dole, who turned 76 that evening,
celebrated his birthday at the dinner.
ABC News anchor Cokie Roberts was the master of
ceremonies for the evening.
United States National Security Advisor, Samuel
Berger, was the keynote speaker. Berger expressed the
Administration?s satisfaction with the outcome of the
war in Kosova. He also called upon Albanians to resist
urges to seek revenge, arguing that such actions would
diminish support for their cause.
Berger?s speech was preceded by a Kosova Relief Fund
video presentation of its efforts to help the
refugees.

Questa pagina porta il logo del genova social forum
http://www.gfbv.it/2c-stampa/01-2/010811it.html 
Sono venute a Bolzano nel luglio scorso le
destinatarie del premio Langer 2000, la kosovara Vjosa
Dobruna e la jugoslava Natasa Kandic. Ci hanno portato
testimonianze dirette e drammatiche di ciò che stava
succedendo e che l'intervento internazionale ha
fermato. Vjosa è incaricata ora dall'ONU per la
ricostruzione della convivenza e Natasa è tra le più
ferme accusatrici di Milosevic davanti al tribunale
internazionale dell'Aia, che una parte della sinistra
considera semplicemente un braccio armato degli Stati
Uniti. 

http://www.fas.org/man/dod-101/ops/kosovo_n99-04-30.htm

NATO HQ Press Conference with three Albanian leaders
Dr Vjosa Dobruna, Mr Blerim Schala and Mr Skelzen

Maliqi 30 Apr. 1999 -- There are some 500 - 700,000
internally displaced persons in Kosovo, but some
265,000 of these displaced persons were already living
in the bushes, in the mountains, in Kosovo prior to
the first NATO airstrike, so their number is just
bigger because the ethnic cleansing started to develop
even in the urban areas. The people that are in
Kosovo, they are in badly need for food, for medical
care and for security. What NATO, what decision it is
going to make, there is nothing that I can say about
that. I wish that they will do very fast because if
NATO is doing the strikes to prevent further
deterioration of the situation in Kosovo, so the
further deterioration is counted and the loss of lives
of Kosovars that are inside, and there are a big, big
number of them. NATO and the Western Alliance must try
to help the internally-displaced persons inside Kosovo
because if we do not do something in the meantime we
will face the starvation of thousands of Albanians and
we will also have a humanitarian catastrophe inside
Kosovo. 

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Le congratulazioni della Albright:

"I want to congratulate Vjosa Dobruna, Xheraldina Vula ..."
http://secretary.state.gov/www/statements/1999/990914.html

"When asked on US television if she thought that the death of half a
million Iraqi children was a price worth paying, Albright replied:
"This is a very hard choice, but we think the price is worth it." --
John Pilger, "Squeezed to Death" Guardian, March 4 2000





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