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Cittadino del Mondo



Ho rinnovato il Patto e con l'occasione ho scritto al Presidente del
Consiglio.  

 Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri 	Palazzo Chigi -  
Piazza Colonna  370 -   00187 Roma   

Egregio Signor Berlusconi,  
il 18 Maggio u.s. ricevetti dalla sua segreteria personale, a firma di
 Sandro Bondi, una lettera datata 4 Aprile 2001 in cui, rispondendo 
ad
una mia precedente che riportava il Patto da me sottoscritto che 
 ora rinnovo e allego, mi si assicurava che "Il desiderio di un mondo
 finalmente senza guerre, libero e giusto, è anche il nostro e come  
Casa delle Libertà ci impegneremo in Italia e soprattutto con una
nuova politica estera perché questo sogno si possa realizzare".   

Dopo la vittoria elettorale della Casa delle Libertà e la sua elezione
 alla Presidenza del Consiglio si sono verificati atti di governo e
parlamentari quali:  - una dichiarazione di guerra (incostituzionale e
illegittima anche  sul piano del diritto internazionale) e conseguente
impegno a  sostenerla con l'invio di truppe e mezzi (il presidente
Bush passerà 
 presto anche a batter cassa), pretestuosamente motivata con la  
lotta
al terrorismo conseguente alla distruzione delle Torri Gemelle  di 
New
York  ma chiaramente scatenata per tutt'altri motivi e  interessi, che
ha provocato almeno altrettante vittime civili e  innocenti in
Afghanistan e che molte altre ne provocherà come  effetti collaterali
per molti anni a venire;   - una gestione dell'ordine pubblico, nei
giorni del G8 a Genova,  degna dei peggiori regimi fascisti; cosa del
resto che si riproduce  nelle modifiche ai poteri dei servizi segreti,
autorizzati ora a  "delinquere legalmente";  - una serie di
provvedimenti, come la soppressione dell'imposta  sulle 
successioni,
le leggi sulle rogatorie internazionali e sul reato  di falso in
bilancio,  l'opposizione e i limiti posti all'entrata in vigore  del
mandato di cattura europeo, l'avvio di lavori pubblici in dispregio
della tutela ambientale, i condoni fiscali agli esportatori illegali
di  capitali, una lunga serie di provvedimenti clientelari inseriti
nella  Finanziaria e da ultimo le pesantissime interferenze ed i
tentativi di  bloccare il legittimo svolgersi di procedimenti
giudiziari: tutti attuati  nell'interesse di particolari categorie di
cittadini, quando non di  specifici gruppi e persone, lei compreso, e
di conseguenza contro  il bene comune.   

Quotidianamente abbiamo poi notizia di quanto il suo Governo e i  
suoi
Ministri ci stanno preparando in termini di demolizione dello  stato
sociale, di (contro)riforme della scuola, di diritti dei lavoratori,
dei migranti e di categorie deboli e socialmente emarginate o 
escluse.


E' troppo evidente che questa condotta politica è assolutamente 
opposta a quella da me auspicata e che la risposta, allora 
pervenutami dopo le elezioni ma scritta in periodo elettorale, altro
non era che la classica promessa da comizio pre-elettorale. 	  
Tengo a
ribadire la mia dissociazione dalla sua politica  internazionale: NON
A NOME MIO, produrrete ancora guerre e  ingiuste relazioni
internazionali!   

Così come tengo ad esprimerle la mia opposizione per la politica
interna, economica e sociale, contraria agli interessi della
maggioranza dei cittadini onesti, italiani e del mondo: NON HA E  
NON
AVRA' IL MIO CONSENSO.   

Senza ipocrite cordialità. 							(f.to G.Zampieri)  
Barzanò, 15 Gennaio 2002   


 A tutti i cittadini del mondo, e per opportuna conoscenza a :   

Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri 	Palazzo Chigi - Piazza
Colonna  370 -   00187 Roma   

e  al  	Segretario Generale delle Nazioni Unite  					  
            United Nations Plaza, 1 -  New  York, NY 10017 - USA   

Io   Giovanni  Zampieri,   residente a  Barzanò (cap. 23891) via
Figliodoni n. 2 ,  per ribadire la mia volontà di pace ed affinché i
governi adempiano con il loro dovere e le loro promesse,  
sottoscrivo
e rinnovo il seguente 			PATTO TRA I CITTADINI 
 DEL MONDO per la pace, i diritti umani ed uno sviluppo equo e  
sostenibile.  
Mi impegno a non partecipare personalmente ad azioni di guerra e  
mi
oppongo che altri lo faccia o si prepari a farlo, anche per  difendere
veri o presunti diritti e interessi miei o della collettività cui
appartengo.  Acconsento all'uso della forza, personale od 
organizzata,
non intenzionalmente omicida, per scopi strettamente 
 difensivi della vita e dei diritti fondamentali delle persone e dei
popoli.  Secondo le mie forze, capacità e mezzi, attuerò e sosterrò 
 ogni forma di resistenza civile contro la guerra, di azione  
nonviolenta e di cooperazione solidale, per stabilire e mantenere la
pace e il rispetto dei diritti umani, nella giustizia e nella
sicurezza  comune; mi sforzerò di mantenere uno stile di vita ed un
livello di  consumi compatibili con la realizzazione di uno sviluppo
equo e  sostenibile, per la famiglia umana e per l'ambiente.   Mi
impegno a dare il mio consenso politico solo a chi operi 
concretamente
per la pace e contro ogni forma di violenza e ingiustizia con coerenti
atti di governo, legislativi e diplomatici, anche unilaterali, tra i
quali considero prioritari ed essenziali:  - sottomettere alla
sovranità ed al controllo democratico popolare, tramite i parlamenti
degli stati nazionali,  loro unioni, federazioni e  confederazioni,
tutti gli organismi internazionali e sovranazionali
 con poteri di gestione dei rapporti politici, economici e sociali
dell’intera famiglia umana, a cominciare  dall’ONU,
dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), dalla Banca 
Mondiale
(BM) e dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), oltre  che tutte le
alleanze, patti e accordi politici, economici e militari; tali
istituti devono quindi essere riformati, rifondati o abrogati, con
l’abolizione o una diversa regolamentazione del diritto di veto e la
definizione di più ampi ed equi criteri di rappresentanza di tutti i
cittadini; riconoscere all’ONU, come alla Corte Internazionale di
Giustizia ed al Tribunale Penale Internazionale, piena ed effettiva
autorità sovranazionale,  fornendoli dei fondi e dei mezzi necessari
per esercitarla ed operare concretamente per la pace, i diritti umani 
 ed uno sviluppo equo e sostenibile;  
- avviare un concreto programma di disarmo generale, a partire  
dagli armamenti nucleari e da quelli che provocano uccisioni,  
ferimenti e distruzioni indiscriminate, di massa o particolarmente
disumane; convertire gli apparati militari nazionali in organismi per
la prevenzione anti-bellica, la protezione civile e ambientale;
abolire 
 i tribunali militari; porre sotto il rigido controllo degli stati e
 la   
supervisione dell'ONU la produzione ed il commercio delle armi, da
destinare esclusivamente alle polizie nazionali ed all'ONU per i loro 
 scopi istituzionali;  
- affermare nei fatti la priorità dei diritti e dei bisogni delle
persone  rispetto ad ogni altra esigenza o legge pseudo-naturale,
ideologica  o religiosa, etnica o nazionalistica, economica o
finanziaria;  stabilire più giusti rapporti economici tra le nazioni,
in particolare  tra le più ricche del Nord e le più povere del Sud del
mondo, con  l'applicazione di criteri di equità negli scambi
commerciali e di  clausole sociali per la  salvaguardia dei diritti
dei lavoratori e delle  culture autoctone, per la difesa dei più
deboli e la sicurezza di tutti; 
 - adottare una concreta politica di cura, protezione e prevenzione
ambientale, di risparmi energetici e di riduzione dell'impatto
ambientale di tutte le attività umane, a salvaguardia della natura che
ci ospita;   - abolire il segreto di stato e gli infidi servizi
segreti, che poco o  nulla hanno a che vedere con l'opportunità di
temporanei e limitati  segreti operativi, e sono motivo di sospetto e
sfiducia tra le nazioni, 
 oltre che frequente strumento di trame incontrollabili,  
antidemocratiche e antisociali; fondare invece la sicurezza comune 
 sulla trasparenza e sulla lealtà;  
- garantire libertà e pluralismo di cultura e di informazione,
affinché  
 la verità prevalga sulla menzogna e le diversità non siano motivo di
 divisione e di scontro, ma di arricchimento per  tutti.   

In particolare considero urgente e imprescindibile:  l'invio di forze
ONU di interposizione e di pace in Israele e Palestina; la  
cessazione
dei bombardamenti in Afghanistan ed il proseguimento  della lotta al
terrorismo con strumenti e metodi di polizia, nel  rispetto dei
diritti umani, del diritto internazionale e dei diritti di
autodeterminazione dei popoli; la cessazione dell'embargo e delle
operazioni militari contro l'Iraq; il fermo richiamo e impegno al
rispetto dei diritti umani in Turchia, in Colombia e ovunque nel 
mondo
essi vengano conculcati.  

Conseguentemente, in occasione delle scadenze elettorali,  
eserciterò il mio diritto di voto esclusivamente in favore di
candidati  e forze politiche che esplicitamente assumeranno questi
punti  programmatici e si confermeranno seriamente impegnati a
realizzarli. 	      	Basta guerre!  Per cominciare.      Barzanò, 14
gennaio 2002 			(f.to G.Zampieri) 

Gianni Zampieri - cdm   <zampieri.gg@libero.it>
"Non temo le parole dei violenti,
mi preoccupa molto il silenzio degli onesti" (M.L.King)