[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

Parlamento europeo chiede liberazione di Leyla Zana



Il Parlamento europeo chiede la liberazione di Leyla Zana

Il 13 dicembre 2001 il Parlamento europeo ha votato all'unanimità una
Risoluzione in cui chiede l'immediata liberazione di Leyla Zana e della
dirigente politica birmana Aung San Suu Kyi (entrambe vincitrici del
premio Sakharov), facendo esplicito riferimento alla Sentenza della
Corte europea dei Diritti umani del 17 luglio 2001, che sanciva
l'illegittimità del processo in cui nel 1994 Leyla Zana era stata
condannata a 15 anni di carcere, e chiedendo l'intervento del Comitato
dei Ministri del Consiglio d'Europa (di cui la Turchia fa parte) per
l'attuazione di tale Sentenza.

Si tratta di un importantissimo passo avanti, e non solo per la vicenda
di Leyla Zana (la Risoluzione chiede alla Turchia anche "l'immediata
liberazione di tutti gli altri prigionieri politici", e "di procedere
all'abrogazione della legislazione antiterrorismo, su cui si basano
pesanti violazioni dei diritti umani, e di riformare alla base il codice
penale turco in conformità con la Convenzione europea per la
salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali").
Tuttavia la strada per ottenere questi risultati è ancora assai lunga:
questo è dunque il momento della mobilitazione affinché la Risoluzione
del Parlamento europeo sia accompagnata dall'iniziativa costante verso
la Turchia da parte della Società civile e delle istituzioni di tutti i
paesi europei.

In Italia i Comuni, le Provincie, le Regioni possono approvare Delibere
per invitare il Governo e il Parlamento italiani a farsi promotori di
interventi per l'attuazione della Sentenza della Corte europea dei
diritti umani, indirizzati alla Presidenza della Repubblica, al Governo
e al Parlamento della Turchia.
I Comuni possono conferire a Leyla Zana la cittadinanza onoraria (come
molti di essi hanno già fatto).

Molti giuristi, avvocati e magistrati italiani hanno già firmato un
Appello per il rifacimento del processo del 1994.

Moltissimi cittadini hanno firmato l'Appello intitolato "Libertà per
Leyla Zana" promosso dall'Associazione "Puntorosso", nato da una
delegazione di donne. Qualsiasi cittadino può aggiungere la propria
firma.

Associazioni, comitati, cittadini possono proporre nuove iniziative.

Sul Sito multilingue "Freedom for Leyla Zana"
http://www.ranchdeiviandanti.it/LeylaZana/home.html
sono disponibili (in gran parte anche in italiano), tra l'altro:

- Le lettere dal carcere di Leyla Zana
- La biografia di Leyla Zana
- Il testo della sentenza della Corte europea dei diritti umani del 17
VII 2001, nonché della Risoluzione del Parlamento europeo del 13 XII
2001
- La cronistoria delle iniziative internazionali per Leyla Zana
- La cronistoria delle iniziative italiane per Leyla Zana (compresi gli
Appelli).
- Gli Atti del Convegno di Milano del 20 gennaio 2001 (con alcuni
interventi ascoltabili nella registrazione audio: Silvana Barbieri,
Mehdi Zana, Danielle Mitterrand, Silvia Vegetti Finzi).

==-------------------

Risoluzione (B5-0769/01COMPR) del Parlamento Europeo
su Aung San Suu Kyi e Leyla Zana, vincitrici del premio Sakharov
approvata all'unanimità, a Strasburgo, il 13 dicembre 2001

Risoluzione del Parlamento europeo Aung San Suu Kyi e Leyla Zana,
vincitrici del premio Sakharov

Il Parlamento europeo,

A. considerando che il trattato sull'Unione europea cita lo sviluppo e
il rafforzamento della democrazia e dello stato di diritto nonché il
rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali tra i
principali obiettivi della politica estera e di sicurezza comune,

B. considerando che dal 1988 il premio Sakharov viene attribuito a
personalità o organizzazioni che nei rispettivi paesi hanno contribuito
in modo decisivo alla lotta a favore dei diritti dell'uomo e delle
libertà,

I. Aung San Suu Kyi

A. considerando che Aung San Suu Kyi ha ricevuto il premio Sakharov nel
1990,

B. considerando che Aung San Suu Kyi, che nel 1990 ha vinto le elezioni
in Birmania, è tuttora detenuta agli arresti domiciliari dal regime
militare di Rangoon e che sono detenuti circa 1.600 prigionieri
politici,

1. chiede l'immediata liberazione della signora Aung San Suu Kyi e
chiede che le sia garantito il pieno esercizio dei suoi diritti;

2. ritiene che Aung San Suu Kyi sia prigioniera di coscienza, perseguita
per avere espresso convinzioni pacifiche;

3. chiede l'immediata liberazione di tutti gli altri prigionieri
politici in Birmania;

4. chiede al Consiglio e alla Commissione di seguire attentamente la
situazione dei diritti umani in Birmania, indagando in particolare
presso le autorità del suo governo sulla situazione personale di Aung
San Suu Kyi, vincitrice del premio Sakharov;

5. chiede alla sua Presidente di testimoniare nuovamente alla signora
Aung San Suu Kyi la solidarietà di tutto il Parlamento europeo;

6. ritiene che Aung San Suu Kyi sia il solo capo legittimo eletto dal
popolo birmano e chiede urgentemente che il regime birmano manifesti la
sua volontà di ripristinare la democrazia e assicurare la
riconciliazione nazionale avviando un ampio dialogo politico e liberando
rapidamente i prigionieri politici;

7. esige che venga garantita la totale libertà di organizzazione e di
attività politica alla Lega nazionale per la democrazia (NLD) diretta
dalla signora Aung San Suu Kyi e chiede che vengano abolite tutte le
restrizioni imposte alla sua libertà di movimento;

II. Leyla Zana

A. considerando che Leyla Zana ha ricevuto il premio Sakharov nel 1995,

B. considerando che Leyla Zana è ancora detenuta in Turchia, benché la
Corte europea dei diritti dell'uomo abbia concluso all'unanimità, nel
quadro della sua decisione del 17 luglio 2001 concernente la causa
"Sadak, Zana, Dicle e Dogan" , che la procedura giuridica sfociata in
una condanna a 15 anni di prigione per Leyla Zana non rispettava il
diritto fondamentale ad un processo equo, quale previsto dalla
Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle
libertà fondamentali,

1. chiede l'immediata liberazione della signora Leyla Zana;

2. ritiene che Leyla Zana sia prigioniera di coscienza, perseguita per
avere espresso convinzioni pacifiche;

3. chiede l'immediata liberazione di tutti gli altri prigionieri
politici in Turchia, in particolare di Selim Sadak, Hatip Dicle e Orhan
Dogan, gli altri tre ex deputati turchi di origine curda condannati
insieme a Leyla Zana;

4. chiede al Consiglio e alla Commissione di seguire attentamente la
situazione dei diritti umani in Turchia, indagando in particolare presso
le autorità del suo governo sulla situazione personale di Leyla Zana,
vincitrice del premio Sakharov;

5. chiede alla sua Presidente di testimoniare nuovamente alla signora
Leyla Zana la solidarietà di tutto il Parlamento europeo;

6. chiede alla Turchia di mettere in pratica tutte le indicazioni
contenute nella sentenza sulla causa "Sadak e altri" , in particolare di
procedere all'abrogazione della legislazione antiterrorismo, su cui si
basano pesanti violazioni dei diritti umani, e di riformare alla base il
codice penale turco in conformità con la Convenzione europea per la
salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, che è
stata ratificata dalla Turchia;

7. chiede alla sua Presidente, alla Commissione, al Consiglio, ai
governi e ai parlamenti degli Stati membri di intervenire presso il
comitato dei ministri del Consiglio d'Europa per garantire che in
Turchia venga attuato lo spirito e la lettera della sentenza sulla causa
"Sadak e altri" , come già è stato fatto da numerose personalità;

III. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione
alla Commissione e al Consiglio nonché al Parlamento e al governo della
Turchia e alla giunta militare della Birmania.