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(Fwd) Re:le curde hanno fondato un'asso



A consolazione di Cristina.
Ciao, 
Gianni. 

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To:             	lisistrata@yahoogroups.com
From:           	"maumai_1@libero.it" <maumai_1@libero.it>
Date sent:      	Thu, 29 Nov 2001 09:48:00 +0100
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Subject:        	Re: [lisistrata] Fwd: Re: le curde hanno fondato un'associazione

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Ciao,
la notizia della nascita di questa associazione mi interssa molto. Io
vivo in Olanda e mi piacerebbe riuscire a contattarle. Qualcuno sa 
se
hanno già un web-site o come vengono diffuse le loro iniziative?
Marialuce

> 27-11-2001
> 
> Le donne curde hanno fondato un'associazione
> Free Woman Foundation
> 
> Ha sede ad Amsterdam.
> Scopo: unire differenti colori, pensieri, linguaggi, realtà.
> Molte organizzazioni hanno partecipato alla festa della sua
> fondazione
.
> non hanno potuto presenziare ma hanno mandato un messaggio di
> solidari
età:
> Free Women's Party (PJA) - Arabian Women's Solidarity - Dicle
> Women's Cultural Center - DEP former deputy Leyla Zana -
 AMARGI Women's Cooperative
> 
> E'stata fondata la International Free Women's Foundation. La sede
> cent
rale
> è
> stata aperta ad Amsterdam con la partecipazione di numerose
> associazio
ni
> internazionali di donne, chi non ha potuto partecipare ha inviato
> mess
aggi
> di solidarietà. Tra coloro che hanno inviato messaggi ricordiamo: il
> presidente del PKK Abdullah Ocalan, il Partito delle Donne Libere
> (PJA
), l'
> organizzazione "Sodalizio delle donne arabe", il Centro Culturale
> Femm
inile
> Dicle, la ex deputata del DEP Lelya Zana e la Cooperativa femminile
> AM
ARGI.
> Fondata con il motto "Diversi colori, diversi pensieri, diversi
> lingua
ggi,
> diverse realtà-
la stessa speranza", le finalità della Fondazione sono state
> spiegate dalla sua coordinatrice Gonul Kaya con le seguenti parole:
> "i
l
> nostro scopo è quello di valorizzare la specificità femminile,
> svilupp
are
> la
> solidarietà tra donne di tutto il mondo, far trionfare quanto di
> bello
 c'è
> nascosto nelle donne. In tutte le donne, dalle europee alle
> sudamerica
ne,
> dalle palestinesi alle jugoslave, dalle kurde alle africane. E tutti
> i progetti concernenti donne, bambini ed una società più giusta
> saranno 
da
> noi
> presi in considerazione. Ogni sforzo per la pace avrà il nostro
> appogg
io e
> sarà considerato un nostro progetto."
> Gonul Kaya ha poi detto che la Fondazione intende usare le
> opportunità offerte dall'Europa come area di lavoro sui temi
> dell'educazione e del
l'
> emancipazione delle donne, infatti, i primi progetti dovrebbero
> concer
nere
> le donne immigrate in Europa.
> Aspettando di poter delegare ad Amsterdam una rappresentante del
> Sodal
izio
> delle Donne Arabe (Arabian Women's Solidarity), la dottoressa Sheren
> el-Naga, egiziana, ha comunicato che questa associazione supporterà
> qualunque movimento promotore della solidarietà al femminile e che
> la Fondazione è senz'altro tra questi. Leyla Zana, ex deputata del
> DEP, i
n
> carcere dal 1994, ha inviato un messaggio in cui esprime la propria
> gi
oia
> per la nascita di questa nuova realtà. La Zana ha scritto: "Saluto
> con gioia il vostro difficile ma onorevole, determinato e magnifico
> cammino. Cre
do
> che
> sarà una luce nell'ancora buio delle donne, che sarà una medicina
> per 
le
> nostre ferite. Sono sicura che la Fondazione servirà la causa della
> pa
ce e
> dei diritti di tutta l'umanità, senza alcuna distinzione di
> religione, lingua, razza e sesso. Vi abbraccio sentitamente e vi
> invio i miei più calorosi auguri." Il Partito delle Donne Libere
> (PJA) ha scritto, nel suo messaggio di congratulazioni: "Noi del
> PJA, che lottiamo affinché il XXI secolo sia
 un
> secolo di eguaglianza tra i sessi e i popoli, di democrazia e
> libertà, salutiamo la International Free Women's Foundation come
> un'organizzazi
one
> che può porre le basi di una nuova era. E ci auguriamo che tutti i
> nos
tri
> amici che si battono per la pace sociale siano sensibili ai problemi
> d
i
> quella parte dell'umanità che lotta per la libertà."
> La Cooperativa femminile AMARGI di Istanbul, coordinata dalla
> sociolog
a
> Pinar Selek, ha ha sua volta spedito un messaggio nel quale si
> asseris
ce
> che
> la Fondazione è un passo avanti verso l'unificazione di tutte le
> donne
 che
> hanno a cuore la libertà.
> Parlando a nome del Centro Culturale Femminile Dicle, Suna Parlak ha
> d
etto:
> "essere donna è bello, ma la cosa più bella è vivere da donna e
> cammin
are
> amano nella mano con le altre. Crediamo che la Fondazione rivestirà
> un importante ruolo nella causa che ci vede impegnate affinché
> parole com
e
> equità, libertà e democrazia diventino una solida realtà anche per
> le
>  donne."
> E Muyesser Gunes, delle "Madri kurde per la pace", che era stata
> invit
ata
> all'inaugurazione ma non è potuta convenire per problemi
> burocratici, 
ha
> scritto nel suo messaggio: "vogliamo partecipare alle vostre
> attività 
e
> condividere i vostri obiettivi, aprirvi i nostri cuori ricolmi di
> sper
anza
> a
> dispetto di tutte le ostruzioni burocratiche e tutte le amarezze .
> Lot
tare
> contro le politiche che negano l'esistenza di diversi colori, di
> diver
se
> religioni, di diverse realtà è anche il nostro motto."
> Anche il presidente del PKK Abdullah Ocalan ha mandato un amichevole
> s
aluto
> per l'inaugurazione della Fondazione. Il suo messaggio verte in
> aprtic
olare
> sull'importante significato che la nascita della fondazione riveste
> no
n
> solo
> per le kurde ma per tutte le donne del mondo. Ocalan ha inoltre
> aggiun
to:
> "la vittoria della democrazia arriverà grazie alla nobile lotta
> delle
>  donne." Sottolineando che la crudeltà, la repressione e
>  l'oscurantism
o
> reazionario possono essere sconfitte dalla rinascita femminile,
> Ocalan
 ha
> proseguito sostenendo che saranno necessari molti sforzi e molti
> sacri
fici
> per giungere al traguardo. Rimarcando che la neonata Fondazione può
> diventare un'"accademia della libertà", il presidente del PKK ha
> scrit
to
> "c'
> è una vita libera da conquistare, un mondo libero."
> L'inaugurazione è stata allietata dalle esibizioni della pianista
> Koma Venge Sodiri, delle cantanti liriche sudamericane Diana Wemil,
> Guadalupe Urb
ine e
> Winanda Del Sur e delle cantanti kurde Beser Sahin, Gulistan Perwer
> e Merziya Rezzazi.
> 
> 
> 
> traduzione a cura di 
> Simonmattia Riva e Luisa Motta, di AceA
> Agenziastampa per i Consumi Etici e Alternativi
> Via Angera, 3 -20125 Milano
> tel. 0267574301 - Fax 0267574322
> e-mail: louise@consumietici.it
> sito: www.consumietici.it
> 
> 
> 
> 
> 
> 
> Per annullare l'iscrizione a questo gruppo, manda una mail
> all'indiriz
zo: 
> lisistrata-unsubscribe@yahoogroups.com
> 
>  
> 
> L'utilizzo, da parte tua, di Yahoo! Gruppi è soggetto alle
> http://it.d
ocs.yahoo.com/info/utos.html 
> 
> 
> 

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"Non temo le parole dei violenti,
mi preoccupa molto il silenzio degli onesti" (M.L.King)