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nuove liste di donne



ciao,ti invio queste due notizie circa l'apertura di due liste di servizio,
Ne puoi dare comunicazione ad altre? grazie


la prima è marea-news, attivata per comunicare le iniziative della rivista
MAREA; la seconda è Lisistrata, lista di discussione della Convenzione di
donne contro le guerre.

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Monica Lanfranco
www.marea.it
www.village.it/lanfranco/
----- Original Message -----
From: "TESTARDA" <testarda@dada.it>
To: <dirittiglobali@peacelink.it>; <pace@peacelink.it>
Sent: Thursday, November 15, 2001 7:52 PM
Subject: CAMPAGNA A SOSTEGNO DEI DIRITTI POLITICI DELLE DONNE AFGHANE


> Vi mandiamo il testo di una Campagna a sostegno della partecipazione delle
> donne afghane ai negoziati politici in Afghanistan. La campagna è promossa
> dalla Associazione Testarda con il sostegno di Mujeres en Red.
> In pochi giorni abbiamo raccolto circa 500 adesioni, da partiti,
> associazioni, università, dalla Spagna, Latinoamerica, USA, Europa...
>
> Vogliamo che le firme siano uno strumento di pressione sull'ONU e sulla
> comunità internazionale perchè accolgano la richiesta delle associazioni
> delle donne afghane di partecipare a pieno titolo alle trattative per il
> futuro governo.
>
> In questo momento in cui sono in gioco le sorti politiche dell'Afghanistan
> ma anche e quelle delle nostre democrazie e dei nostri diritti, ci sembra
> urgente far sentire la nostra voce.
>
> Vi preghiamo di aderire a questa campagna e diffonderla  il più possibile.
> Vi mandiamo il testo in 4 lingue.
>
> Si firma on line, cliccando su http://www.petitiononline.com/AFGWOMEN/
>
> Con lo stesso sistema è possibile vedere le adesioni. Non sono tutte.
> Stiamo ancora lavorando per inserirle.
>
> Grazie per la vostra attenzione
>
> Associazione Testarda
>
>
> ------------------------------
> WOMENforWOMEN
> donne contro i fondamentalismi
> ------------------------------
>
>
> CAMPAGNA PER I DIRITTI CIVILI E POLITICI DELLE DONNE AFGHANE
>
>
>
> La lotta per i nostri diritti e la nostra democrazia passa oggi per
> l'appoggio e il sostegno alla lotta delle donne afghane.
>
> Per anni, le loro  associazioni, e RAWA in particolare, hanno fornito
> documenti, prove, testimonianze ed analisi sulla situazione
> dell'Afghanistan . Insieme alle donne democratiche algerine, iraniane,
> egiziane, sono state per tutti la principale fonte di informazione sugli
> effetti devastanti dei fondamentalismi e sulle responsabilità degli USA e
> dell'Occidente nell'aver costruito, finanziato e legittimato regimi
fondati
> sulla violazione dei diritti delle donne, ignorando o sopprimendo
qualsiasi
> movimento di opposizione democratico.
>
> Le donne afghane sono state e sono in prima linea nella resistenza contro
i
> regimi del terrore istaurati prima dai Muhajeddin della Alleanza del Nord
e
> poi dai Talebani. Per  anni si sono battute per un progetto di società
> laico e democratico, sfidando a rischio della vita le norme che negano
loro
> il diritto di essere persone. Sappiamo, e i rapporti ONU lo documentano,
> che sia in Afghanistan che nei campi profughi ci sono associazioni e reti
> di donne che contano migliaia di adesioni, e che conducono scuole
> clandestine, forniscono assistenza medica, organizzano corsi di
> alfabetizzazione per le donne, portano avanti progetti  di microeconomia.
> In una popolazione femminile sofferente per gravi problemi depressivi , le
> statistiche parlano di percentuali che rasentano il 98%, hanno mantenuto
> viva la consapevolezza dei diritti e la speranza di un cambiamento.  Di
> fronte alla distruzione sistematica di ogni espressione di società civile
> operata dal regime dei Talibani, hanno continuato a costruire la
> possibilità di un futuro.
>
> Oggi,  le associazioni delle donne che operano in Afghanistan e in
Pakistan
> condannano la guerra degli Usa e dei loro alleati, che non fa che
aggravare
> le già disperate condizioni di milioni di civili e in particolare delle
> donne che ora sono ancora più esposte alla miseria, alle violenze, agli
> abusi, alla morte. E dichiarano che la lotta contro il regime terroristico
> dei Talibani non passa per i bombardamenti  ma per il sostegno ai diritti
> delle donne e alla resistenza del popolo afghano.
>
> Nel frattempo, le manovre diplomatiche per delineare il futuro assetto
> politico dell'Afghanistan sono già in corso , e si parla di un
> coinvolgimento nel tavolo dei negoziati della Alleanza del Nord e
> addirittura dei Talebani "moderati". Il tavolo delle trattattive
> pretenderebbe di rappresentare tutte le componenti della popolazione. Ma
il
> discorso si svolge solo tra uomini. La rappresentanza delle donne non è
> nemmeno menzionata.
> Esse evidentemente sono viste solo come vittime del regime fondamentalista
> o come uno dei lamentabili "danni collaterali" prodotti dalla guerra degli
> USA, mai come soggetti politici.
>
> Le firmatarie e i firmatari di questa campagna appoggiano le donne afghane
> nella loro richiesta di partecipare a pieno titolo e a tutti i livelli nei
> processi politici che interessano e  interesseranno il paese. Affermiamo
> con forza che non esiste diritto internazionale se non sono tutelati i
> diritti delle donne, e che nessuna soluzione politica può considerarsi
> legittima se non ottiene il consenso e la partecipazione diretta delle
> donne
>
> Chiediamo che le associazioni di donne operanti sul territorio siano
> chiamate a far parte con pieni diritti del tavolo dei negoziati politici
> per definire l' assetto futuro del governo in Afghanistan, ma anche che
> esse siano considerate come un interlocutore fondamentale e come  partner
> attivo dagli organismi internazionali,  sia nella gestione degli aiuti
> umanitari  per fronteggiare l'emergenza attuale, sia nei processi di
> ricostruzione del paese.
>
> Richiamandoci al rapporto ONU dello "Special Rapporteur sulla violenza
> contro le donne, le sue cause e conseguenze" , Mrs Radhika Coomaraswamy,
> in missione in Afghanistan e Pakistan nel 1999, chiediamo inoltre
>
> - Che qualsiasi governo futuro in Afghanistan debba impegnarsi in prima
> istanza ad abolire tutte le misure discriminatorie nei confronti delle
> donne e a garantire la loro piena partecipazione nella vita civile,
> culturale, politica, economica e sociale.
> - Che gli organismi  internazionali coinvolti negli aiuti umanitari e
nella
> ricostruzione assumano come primo e imprescindibile obiettivo
l'empowerment
> delle donne afghane e che utilizzino, dove è possibile, le donne stesse
nei
> loro progetti
> - che i governi si impegnino a concedere l'asilo e lo statuto formale di
> rifugiate politiche a tutte le donne vittime dei regimi fondamentalisti
che
> violano sistematicamente i loro diritti umani e mettono a repentaglio la
> loro sicurezza e la loro vita.
>
>
>
> Invitiamo tutte le associazioni delle donne e le altre associazioni , i
> partiti,   i sindacati che  si battono per la democrazia e la difesa dei
> diritti umani a
> sottoscrivere questa  campagna,  a far pressione sugli organismi
> governativi perchè si impegnino formalmente ad accettare e promuovere le
> sue richieste,  e a promuovere iniziative di informazione e di sostegno
> alle associazioni delle donne afghane, perché il sostegno alla loro lotta
> diventi l'obiettivo di una grande mobilitazione internazionale  per i
> diritti umani e civili.
>
>
> Associazione Testarda
> Associazione Casa della Donna di Pisa
> Con il sostegno di Mujeres en Red
>
> Per firmare andare a http://www.petitiononline.com/AFGWOMEN/
> Le adesioni di associazioni e enti vanno mandate a: testarda@dada.it
>
> Se non desiderate comunicare il vostro indirizzo mail in un sistema
> automatico di  registrazione, potete aderire direttamente mandando un mail
> a testarda@dada.it , specificando il vostro nome, cognome, città e paese,
> e, se volete, professione e associazione o organismo di appartenenza.
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