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sgomberi a Casier e Treviso



Inviamo sempre sugli sgomberi di Casier e Treviso un dettagliato comunicato
della rete antirazzista/ Venezia. Noi siamo più inclini a inquadrare
l'avvenuto più che nel gentilini pensiero, nel Bush pensiero nel clima
generale di guerra e di razzismo che connota questa fase di crisi della
società capitalista, bisogna unire le resistenze e le lotte.

Da: Rete antirazzista/Venezia [mailto:venchiaredo@libero.it]
Inviato: venerdì 16 novembre 2001 4.02
A: movimento@ecn.org; osservatoriorazzismo@topica.com;
veneziasocialforum@yahoogroups.com
Oggetto: [movimento] Sgomberi a Treviso


Ore 8.30 del mattino centinaia di poliziotti e carabinieri in azione, con
blindati ed elicotteri per attuare lo sgombero di due palazzine occupate da
tempo da lavoratori immigrati. All'ex convento di Casier, alle porte di
Treviso, di proprietà dei Padri sacramentini di Prato in affitto alla
Regione Veneto per una scuola professionale dismessa da tempo, dormivano in
70, 21 (reduci dai turni di notte) vengono sorpresi dallo sgombero, portati
in caserma, trattenuti per l'intera giornata, schedati e denunciati. All'ex
Telecom di Treviso dormivano in 35, 4 sono presenti allo sgombero. Tutti gli
assenti di entrambi i posti erano già al lavoro. L'esibizione di forza nelle
operazioni di sgombero, la contemporaneità degli sgomberi in territori
comunali diversi danno il senso da una parte di un chiaro ed inequivocabile
appoggio al Gentilini-pensiero, e dall'altra di un altrettanto chiaro
segnale intimidatorio verso chi si oppone al razzismo istituzionale e
sociale nel trevigiano.  A Casier oggi comunque abbiamo visto anche
dell'altro:  la solidarietà degli abitanti e l'impegno di quei settori
sociali ed istituzionali estranei alla barbarie leghista. Metà degli
occupanti sono al momento nella chiesa del paese, l'altra metà ospiti per la
notte in un albergo. Da domani si ricomincia. Una cosa è però certa: in
strada o nelle fabbriche abbandonate non si torna!

RETE ANTIRAZZISTA/VENEZIA