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Reporter Senza Frontiere - NO A PECHINO 2008
Buongiorno,
sono Sergio Cecchini, responsabile comunicazione di
Reporter Senza Frontiere.
In una conferenza stampa tenutasi a Ginevra martedì 12
giugno, Reporters Sans Frontières, Solidarité Chine e
il Comitato di sostegno al popolo tibetano hanno
lanciato una campagna di sensibilizzazione per dire
NO ALLE OLIMPIADI A PECHINO NEL 2008
Stiamo cercando aderenti e sostenitori per questa
battaglia.
Sul nostro sito www.rsfitalia.org è disponibile il
dossier completo.
Grazie per l'attenzione
Sergio Cecchini
Responsabile comunicazione RSF Italia
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Il 13 luglio prossimo, a Mosca, il CIO (Comitato
Olimpico Internazionale) designerà la città in cui si
svolgeranno i Giochi olimpici del 2008. Istanbul,
Osaka, Parigi, Pechino e Toronto sono le
candidate.Reporters Sans Frontières, Solidarité Chine,
e il Comitato di sostegno al popolo tibetano si
appellano ai membri del CIO e lanciano una campagna
per dire No a Pechino 2008
In un rapporto indirizzato ai 123 membri del CIO
(disponibile su http://www.rsfitalia.org), Reporters Sans
Frontières, Solidarité Chine e il Comitato di sostegno
al popolo tibetano ricordano "che esistono molti altri
paesi democratici a cui concedere il privilegio di
organizzare la più prestigiosa festa dello sport,
piuttosto che beneficiare uno di quelli che risulta
essere una delle dittature più violente del mondo".
Attraverso questo dossier, le tre organizzazioni
intendono attirare l'attenzione dei membri del CIO
sulla situazione dei diritti umani e sul contesto
socio-politico della Cina di oggi.
Anche se ogni anno la Cina si vanta di aver evitato la
condanna della Commissione dei diritti dell'uomo delle
Nazioni Unite, i rappresentanti di
quest'organizzazione internazionale e, sopratutto,
Mary Robinson, alto commissario per i diritti umani,
hanno accusato le autorità cinesi di sistematiche e
massicce violazioni dei diritti umani.
1) Almeno 480 esecuzioni durante le ultime tre
settimane di aprile, con un colpo alla testa o con
un'iniezione letale. La campagna "Colpire duro" 2001,
lanciata per combattere la criminalità, potrebbe
costare la vita a più di quattro mila persone, come
già avvenuto nel 1996.
2) Tra gennaio 1998 e maggio 2000, più di seicento
dissidenti democratici sono stati arrestati dalla
polizia, per la maggior parte con l'accusa di
"sovversione". Tra loro, venti leader del Partito
democratico cinese, non riconosciuto dalle autorità,
sono stati condannati a pene che vanno dai cinque agli
otto anni di carcere.
3) Secondo le stesse autorità, duecentosessantamila
persone sono attualmente detenute in campi di lavoro.
Il 60 % di loro sono accusati di aver "minacciato
l'ordine pubblico".
4) Almeno tredici giornalisti e otto cyber-dissidenti
cinesi sono in carcere. Reporters Sans Frontières ha
denunciato diverse volte il fatto che le autorità
cinesi privano la popolazione del pluralismo
dell'informazione.
Le tre organizzazioni hanno lanciato una campagna
(internet e affissione) per sensibilizzare l'opinione
pubblica a dire No a Pechino 2008La campagna è
tradotta in 7 lingue : Francese, Inglese, Tedesco,
Spagnolo, Italiano, Russo, Cinese. Sono disponibili le
slide per promuovere e rilanciare la campagna.
Tutto il materiale della campagna è disponibile su
http://www.rsfitalia.org
Per informazioni
Reporter Senza Frontiere : Cell. 03391482674 -
Fax 065897605