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Disinformazione: il voto al Senato
- To: "TMP X" <glr.y@iol.it>
- Subject: Disinformazione: il voto al Senato
- From: "glr" <glr.y@iol.it>
- Date: Thu, 10 May 2001 23:01:52 +0200
- Priority: normal
Con il rischio di reprimende da parte del moderatore, giro in
lista questo articolo sul sistema di voto al Senato che, per chi
non lo sa, comprende anch'esso una quota proporzionale, ben
celata dai media bipolari di regime, prevista nella legge
elettorale per non escludere dal Senato i "non allineati".
Lo giro in lista in nome della trasparenza e della corretta
informazione: pur essendo indirizzato agli elettori del Prc la
questione riguarda tutti i cittadini, votanti o no, e a mio
parere l'oscuramento della questione e' l'ennesimo insulto al
nostro ordinamento democratico.
Chi non ha mai inteso votare Prc può considerare il ragionamento
per le altre liste piu' o meno non allineate. A chi invece
intende astenersi chiedo venia e comprendo (ma mica tanto); anche
per loro in ogni caso la lettura risultera' utile.
Giorgio Ellero
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Senato, votare PRC è utile
Tutti i perchè di un voto importante, ostacolato dalla
disinformazione
Una scelta anche per gli elettori dell'Ulivo
Raul Mordenti - Liberazione 10 maggio
Nella colossale campagna di censura e disinformazione che
caratterizza questa campagna elettorale fa certamente spicco il
tema del Senato. Da tutta Italia ci arrivano segnalazioni di
dirigenti e candidati dell’Ulivo che raccontano ai nostri
compagni essere il voto comunista al Senato un voto "inutile",
"sprecato", "regalato alla destra", eccetera. Si tratta di
fandonie, anzi di vere e proprie menzogne che debbono essere da
noi rintuzzate con sistematicità e con grande forza, ed anche (se
posso dirlo) con indignazione, perché non c’è nulla di più sporco
(almeno per chi si dice ancora democratico) che cercare di
lucrare un voto con l’inganno approfittando dell’ignoranza
dell’elettore; eppure anche a questo basso livello etico-politico
si sono ridotti ormai alcuni esponenti del centrosinistra, come
se non bastasse la loro scelta a favore delle "liste civetta"!
Noi dobbiamo invece spiegare a tutti e a tutte, in questi ultimi
e preziosi giorni della campagna elettorale, che il voto
comunista al Senato, il voto ai candidati e alle candidate di
Rifondazione comunista al Senato, non è affatto un voto perduto,
ed anzi è un voto che concretamente può e deve eleggere senatori
e senatrici del nostro Partito.
Legge elettorale e "scorporo"
Per capire (e far capire) come stanno effettivamente le cose
occorre tenere presente la legge elettorale (il cosiddetto
"Mattarellum") che prevede, sia per la Camera che per il Senato
l’elezione di una quota proporzionale del 25% dei seggi, che
viene assegnata su base regionale. In altre parole 1 seggio su 4
viene eletto Regione per Regione con il sistema proporzionale, e
non con quello maggioritario, sia alla Camera che al Senato.
L’unica differenza è che alla Camera si vota con due schede
diverse, una per la quota maggioritaria ed una per la quota
proporzionale, mentre al Senato si vota con una scheda solo per
eleggere sia la parte maggioritaria che quella proporzionale,
così che la quota proporzionale è (per così dire) "nascosta", e
proprio su questo "nascondimento" speculano coloro che vogliono
ingannare gli elettori per colpire il nostro Partito.
Ma la quota proporzionale esiste, eccome!, anche al Senato: essa
riguarda (ripeto, ripeto) 1 seggio su 4, e proprio lì noi
possiamo e dobbiamo eleggere i nostri senatori e le nostre
senatrici su base regionale. I seggi senatoriali assegnati con la
proporzionale sono ben 12 in Lombardia, 8 in Campania, 7 nel
Lazio e in Sicilia, 6 nel Veneto, in Piemonte, in Emilia-Romagna
e in Puglia, 5 in Toscana, 3 in Liguria, in Sardegna e in
Calabria, 2 in Friuli, in Umbria, nelle Marche, in Basilicata, 1
in Trentino-Alto Adige.
Vediamo allora più da vicino come funziona l’assegnazione di
questi seggi proporzionali: prima si assegna il 75%
maggioritario, poi si passa ad assegnare nella Regione il
restante 25% ma, questo è il punto da capire bene, dopo aver
operato lo "scorporo". Che cos’è lo scorporo? E’ la sottrazione
ai rispettivi partiti dei voti che hanno già eletto un
parlamentare, per impedire che quei voti (per così dire) operino
due volte ed eleggano due volte. Le "liste civetta" sono lo
sporco trucco che nel voto per la Camera aggira questa norma,
perché i voti che hanno già eletto un parlamentare vengono
sottratti alla lista civetta a cui quel parlamentare (truffando)
si è dichiarato collegato e dunque, in realtà, non vengono
sottratti ai partiti veri ma solo a partiti finiti, "civetta"
appunto; ma, si noti, al Senato le "liste civetta" non sono
possibili, proprio perché si vota con una scheda sola. Ciò
significa che ai partiti-coalizioni maggiori vengono sottratti,
nella quota proporzionale tutti i voti che hanno eletto per loro
un senatore nella parte maggioritaria e, dopo questa sottrazione,
si assegnano ai partiti i seggi proporzionali. Da questo punto di
vista dunque si potrebbe dire che risulta quasi più facile
eleggere comunisti al Senato che non alla Camera, perché al
Senato lo scorporo è completo e non ci possono essere le "liste
civetta".
Naturalmente, per poter conquistare seggi senatoriali occorre
calcolare tutti i voti da noi riportati nella Regione: per questo
dobbiamo avere molto chiaro che contano davvero tutti i voti,
nessuno escluso, anche quelli riportati nei Collegi dove noi
fossimo debolissimi, perché questi voti vanno comunque a
confluire nel totale regionale e possono così permetterci di
competere per i seggi proporzionali del Senato assegnati nella
nostra Regione; lo slogan potrebbe essere "Vota nel tuo Collegio,
eleggi nella tua Regione! ". Una volta conquistato il seggio al
nostro Partito, la scelta di chi andrà a sedervi dipenderà poi
dalla percentuale maggiore riportata fra i candidati e le
candidate di Rifondazione, che per noi dobbiamo essere e sono
davvero tutti uguali.
Esempi concreti e conclusioni
Nella tabella pubblicata qui, si può osservare una simulazione-
tipo, con una Regione immaginaria in cui 10mila votanti eleggano
12 senatori, 9 col maggioritario e 3 con la proporzionale.
Spingiamo più avanti questa spiegazione simulando (per esempio)
la situazione del Lazio che io conosco meglio (ma ci sono altre
situazioni ancora più favorevoli per noi): ammettiamo che Polo e
Ulivo si spartiscano i 21 seggi assegnati con il maggioritario;
ebbene tutti quei voti di Polo e Ulivo saranno sottratti alle
rispettive liste nel proporzionale e si passerà poi ad assegnare
gli altri 7 seggi proporzionali in base ai migliori quozienti fra
quelli (residui) di Polo e Ulivo, quelli di Rifondazione, quelli
di D’Antoni-Andreotti, della Lista Bonino, di Di Pietro, etc.
L’ultimo quoziente utile per eleggere un senatore è nel Lazio di
circa il 5,4% di voti su base regionale, e ciò significa che se
il nostro Partito manterrà i voti delle ultime regionali del 2000
(ma dobbiamo puntare a migliorare!) un seggio almeno fra i 7 del
Lazio toccherà a noi: meglio ancora in altre Regioni come, ad
esempio, la Lombardia, dove dovrebbe bastare il 4,15% e noi
abbiamo riportato nel 2000, se non mi sbaglio, il 6,4%.
Se invece, Dio non voglia, ci mancassero dei voti, magari dei
voti comunisti dissuasi dalla campagna di disinformazione
dell’Ulivo, allora sì che si verificherebbe una dispersione a
sinistra, ed i seggi senatoriali del proporzionale andrebbero
invece che a noi ad una delle liste minori non coalizzate, come
quelle citate (che non eleggendo nessuno nel maggioritario non
subirebbero alcuno scorporo) o addirittura ai fascisti di Rauti.
Conviene alla sinistra nel suo complesso disperdere i voti,
facendo eleggere invece che senatori e senatrici di Rifondazione,
questa gente? Noi pensiamo proprio di no, e come noi la
penseranno (ne siamo certi) tanti elettori ed elettrici del
centrosinistra che magari possono pensare (per così dire) di
"restituire" con un gesto unitario a Rifondazione un voto al
Senato o al proporzionale della Camera in cambio dei voti da noi
offerti gratuitamente all’Ulivo nel maggioritario della Camera
con la "non belligeranza".
Fino ad ora, come si è visto, mi sono astenuto, intenzionalmente,
da considerazioni politiche, limitandomi a cercare di descrivere
tecnicamente un meccanismo un po’ complesso (che è diventato però
incomprensibile per le masse solo a causa di una intenzionale e
massiccia campagna di dis-informazione). Ma certo è ben presente
a tutti i compagni quanto sarebbe grave che un ramo del
Parlamento non ci fosse nessun comunista, cioè, per fare un solo
esempio, non ci fosse nessuno a votare contro una nuova guerra.
Vorrei però dire di più: una volta chiarito che il voto a
Rifondazione può davvero eleggere senatori e senatrici, si tratta
allora di rovesciare il discorso dell’Ulivo, e di dimostrare che
la presenza di Rifondazione comunista in tutti i Collegi
senatoriali rappresenta davvero una possibilità democratica in
più per tutti, anche per gli elettori dei Ds o dei Verdi o della
Margherita.
Facciamo il caso dei nostri candidati e candidate particolarmente
prestigiosi e popolari (ce ne sono in quantità!): un voto per
loro da parte anche dei non comunisti, alzando il loro quoziente,
potrebbe davvero mandarli in Senato e, con loro, rappresentare in
Senato i discorsi e le lotte di cui sono portatori e portatrici.
Ma facciamo anche il caso inverso, cioè quello di Collegi dove il
vertice dell’Ulivo abbia candidato personaggi impresentabili
oppure odiosi allo stesso elettorato di sinistra dell’Ulivo,
vecchi rottami del "CAF", uomini di Mastella o di Dini
"chiacchierati" e trasformisti, magari catapultati nel Collegio
con il paracadute dai vertici romani dei partiti dell’Ulivo: ecco
che gli elettori e le elettrici dell’Ulivo possono, votando il
candidato di Rifondazione, sottrarsi al ricatto dei loro stessi
vertici e dare loro una bella e costruttiva lezione, senza alcuna
natura di disperdere il loro voto, ed anzi con la certezza di
dare (in tutti i sensi, politici, morali e tecnici di queste
parole) "un voto utile" per tutta intera la sinistra.
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TABELLA - una simulazione di voto e relativa ripartizione dei
seggi regione per regione
legenda:
A = numero complessivo dei voti riportati nella regione
B = assegnazione del 75% dei seggi (9) col maggioritario
C = numero voti che hanno eletto nel maggioritario (circa 750-800
per senatore)
D = "scorporo" dei voti che hanno già eletto uno o più senatori
E = voti residui dopo lo scorporo
F = assegnazione del 25% dei seggi (3) con la proporszionale
G = senatori eletti nella regione
P1, P2, P3.... = i partiti
T = totale
x = nessun voto o nessun eletto
- A - B - C - D - E - F - G
P1 - A=3900 - B=5 - C=3680 - D=3900-3680 - E=220 - F=x - G=5
P2 - A=3750 - B=4 - C=3150 - D=3750-3150 - E=600 - F=x - G=4
P3 - A=650 - B=x - C=x - D=x - E=650 - F=1 - G=1
P4 - A=640 - B=x - C=x - D=x - E=640 - F=1 - G=1
P5 - A=610 - B=x - C=x - D=x - E=610 - F=1 - G=1
P6 - A=400 - B=x - C=x - D=x - E=400 - F=x - G=x
P7 - A=150 - B=x - C=x - D=x - E=150 - F=x - G=x
T - A=10000 - B=9 - x - x - x - F=3 - G=12
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