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Re: Sulla morte ed il morire: Celentano ci azzecca.
Non sono d'accordo,
io credo sia giusto comportarsi, scegliere e decidere, in base alle
proprie conoscenze attuali, anche nella consapevolezza che
queste sono
ineluttabilmente (lo saranno sempre) limitate e superabili.
Oggi sappiamo che gli esami clinici (encefalogramma
ripetutamente piatto a distanza di tot ore, ecc.) danno per certa ed
irreversibile la morte clinica; rimangono in funzione organi vitali
allo stadio puramente vegetativo, così come dopo la morte fisica
(quella che tutti noi consideriamo morte totale) rimangono vive molte
cellule di svariate parti del corpo, cosa che non ci impedisce di
seppellire o cremare le salme senza attendere che tutte le cellule
siano certamente morte e quindi ipoteticamente (ma è solo una
supposizione) sede di una "coscienza diffusa". Per coerenza
dovremmo
probabilmente attendere un avanzato stadio di putrefazione, ma si
potrebbe anche ipotizzare che la "coscienza diffusa" trasmigra dalle
cellule del corpo morto alle cellule dei vermi e così via
all'infinito, oppure che la "coscienza diffusa" lo è non propriamente
nelle cellule ma in suoi componenti infinitamente più piccoli e
attualmente sconosciuti..... eccetera.
Magari è proprio quello che succede (ad un livello ben diverso da
quella che noi oggi intendiamo per coscienza-consapevolezza), ma
non
credo che a me sia richiesto di preoccuparmi del destino delle mie
singole cellule più che della vita (quella concreta e percepibile coi
miei sensi) di un mio fratello.
Io personalmente ho firmato il consenso all'asportazione dei miei
organi (l'avevo già fatto con l'AIDO) e non credo di avere per questo
rinunciato alla possibilità di "godermi" una morte lucida. Ho spesso
ripetuto, a chi crede nella reincarnazione, che mi piacerebbe poterci
credere anche per poter "vivere" più volte un momento così unico e
straordinario come la morte. Purtroppo, se mi schianto con l'auto, è
abbastanza probabile che mi trovi nell'impossibilità di vivere quel
momento in piena coscienza e in pace, tantomeno di goderne.
Mentre so
per certo che molte persone oggi potrebbero "godere" di giorni e
anni
di vita in più, se potessero usufruire di organi donati.
Se domani le conoscenze e i progressi scientifici rendessero
reversibile lo stato di morte clinica, allora certamente si dovrebbe
spostare il limite; ma allora forse si sarebbero anche fatti tali
progressi da rendere meno utili o necessari i trapianti. Io però vivo
nella realtà di oggi, non in quella ipotetica di domani, e con questa
mi devo confrontare.
Come posso negare la vita ad un altro, solo per la fantasiosa
possibilità (o speranza) che un "miracolo" potrebbe restituirmi una
vita che scienza ed esperienza affermano essere ormai perduta?
Resta poi comunque il fatto che, per legge, chi non è d'accordo
può scrivere e far scrivere il proprio NO sui documenti sanitari e
portarne copia con sè. Sono d'accordissimo che si adottino tutte le
misure precauzionali per garantire il rispetto della volontà personale
e se la legge attuale è carente in tal senso, che si provveda ad
emendarla al più presto.
Saluti, proprio nel senso di "buona salute", a tutti.
Gianni Zampieri, cdm.
Date forwarded: Sat, 28 Apr 2001 13:35:05 +0200
Date sent: Sat, 28 Apr 2001 13:34:55 +0200
From: "Laboratorio Eudemonia"
<528390@hyperlinker.com> To:
new-age-l@yahoogroups.com, pck-diritti@peacelink.it,
forum-teramo@yahoogroups.com, buonenuove@libero.it,
negrello.lega@antipredazione.org
Subject: Sulla morte ed il morire: Celentano ci azzecca.
Forwarded by: pck-diritti@peacelink.it
Send reply to: pck-diritti@peacelink.it
> Gentili presenti in Lista,
>
> per conoscenza, riportiamo un comunicato diffuso
> dal Laboratorio Eudemonia, in Teramo, ai media nelle scorse ore:
>
>
>
> --##--
>
> Spettabile Redazione,
>
> in merito all'intervento di Adriano Celentano sull'espianto degli
> organi, reso quasi coatto da uno Stato burocratico ed insensibire
> perfino su temi che toccano le corde più vibranti dell'etica e della
> morale, vorremmo renderle nota la campagna di sensibilizzazione
> messa in atto dal nostro Laboratorio di ricerca sociale, già da due
> anni impegnato in tale questione.
>
> Ricordiamo qui brevemente che:
>
> - innnanzitutto gli organi vengono espiantati in persone che di
> fatto non sono ancora cadaveri, bensì morenti.
>
Zac ......
Gianni Zampieri, cdm.
zampieri.gg@libero.it
""..non sussurrate una preghiera,
meglio che cantiate un canto alla pace
gridando forte. "