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(Fwd) CS 54-2000 - Arabia Saudita




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From:           	"Amnesty International" <press@amnesty.it>
To:             	stampa@amnesty.it
Date sent:      	Wed, 10 May 2000 13:11:11 +0000
Subject:        	CS 54-2000 - Arabia Saudita
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ARABIA SAUDITA: UN SISTEMA GIUDIZIARIO COLPEVOLE

 Amnesty International lancia oggi un nuovo rapporto intitolato
 "Arabia Saudita: incoraggiare il dibattito sui diritti umani". Sotto
 esame il sistema giudiziario, che consente detenzioni e arresti
 arbitrari e priva spesso il cittadino del fondamentale diritto alla
 difesa. Frequenti i casi di processi arbitrari e segreti. Basta
 spesso la confessione per essere condannati e le possibilita' di
 ricorso in appello sono pressoche' nulle.

 Questa situazione e' permessa da un codice penale assai vago. La 
Fatwa n. 148, ad esempio, riguarda la "corruzione sulla terra" e 
prevede la pena di morte per tutti i reati ad essi riconducibili. Dal 
lancio del precedente rapporto di Amnesty International "Arabia 
Saudita: uno stato di segreta sofferenza", il 28 marzo scorso, sono 
avvenute altre 12 esecuzioni, per un totale di 25 nel solo 2000. Sono 
avvenute anche altre 4 amputazioni giudiziarie, per un totale di 9.

 Le autorita' saudite sostengono che il loro sistema giudiziario e' 
in grado di assicurare processi equi. In realta' la magistratura,
 sottomessa al potere esecutivo e in particolare ai ministri della
 giustizia e degli interni, non svolge mai una funzione di garanzia e
 di controllo. I giudici continuano a considerare valide le
 confessioni estorte con la tortura, sebbene l'Arabia Saudita sia tra
 i firmatari della convenzione delle nazioni Unite contro la Tortura.

 Amnesty International accoglie con favore le recenti promesse in
 materia di diritti umani del governo di Ryad, ma chiede che si passi
 finalmente a misure concrete. Ad oggi, infatti, non sono stati ancora
 affrontati i problemi denunciati nel primo rapporto di Amnesty
 International.
FINE DEL COMUNICATO

Roma, 10 maggio 2000  
Ufficio Stampa 
Amnesty International

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