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(Fwd) CS45-2000
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From: "Amnesty International" <press@amnesty.it>
To: stampa@amnesty.it
Date sent: Wed, 12 Apr 2000 17:54:14 +0000
Subject: CS45-2000
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BOLIVIA: LO STATO D'ASSEDIO NON DEVE CONSENTIRE
VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI
Lo scorso 8 aprile il governo boliviano ha proclamato lo stato
d'emergenza in seguito alle manifestazioni contro il progetto di
privatizzazione del consorzio dell'acqua che provocherebbe un
aumento vertiginoso (300%) delle tariffe.
Nella notte tra il 7 e l'8 aprile, prima ancora che venisse
proclamato lo stato d'assedio, almeno 22 sindacalisti sono stati
arrestati e confinati nelle regioni piu' remote del paese. Alcuni
membri della Coordinadora del agua y la vida (il movimento che ha
guidato la protesta a Cochabamba, epicentro della rivolta) hanno
subito arresti arbitrari, senza alcun mandato, in palese violazione
della costituzione boliviana. Tra civili e militari ci sono stati
cinque morti e piu' di 40 feriti.
Amnesty International ha ricevuto una lista di 17 persone costrette
all'esilio interno a San Joaquin, nel nord del paese. Si teme per la
loro incolumita' fisica. La costituzione boliviana prevede lo stato
d'assedio come misura eccezionale per gravi motivi i sicurezza
interna. Puo' durare al massimo 90 giorni, al termine dei quali
decade ipso facto. L'articolo 111 stabilisce che le persone arrestate
nello stato d'assedio devono essere liberate dopo i 90 giorni, a meno
che non siano stati aperti procedimenti ormali a loro carico.
Amnesty International considera prigionieri di coscienza tutti coloro
arrestati e confinati solo per aver esercitato pacificamente i propri
diritti sindacali. Chiede percio' la loro immediata liberazione e
reclama la garanzia totale che nessun arrestato s sottoposto a
tortura o maltrattamenti. Lo stato d'assedio non deve assolutamente
consentire violazioni dei diritti umani.
FINE DEL COMUNICATO
Roma, 12 aprile 2000
Ufficio Stampa
Amnesty International
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