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I: CS 36-2000 - Campagna Mondiale Arabia Saudita
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ARABIA SAUDITA: PARTE LA CAMPAGNA MONDIALE DI
AMNESTY INTERNATIONAL PER I DIRITTI UMANI
Amnesty International lancia oggi la sua prima campagna mondiale
contro le violazioni dei diritti umani in Arabia Saudita. La campagna
vuole rompere il silenzio della comunita' internazionale su una
realta' fatta di tortura, amputazioni giudiziali, esecuzioni ed
arresti arbitrari.
In Arabia Saudita sono proibiti partiti politici, sindacati,
associazioni indipendenti di qualsiasi tipo. Il governo reprime ogni
dissenso nel piu' assoluto disprezzo dei diritti umani. Amnesty
International ha piu' volte cercato di aprire un dialogo costruttivo
con il governo saudita su questi temi, non ricevendo mai nessuna
risposta.
Anche la comunita' internazionale ha le sue colpe. Lo scorso anno le
Nazioni Unite con la procedura segreta 1503 hanno scelto di
abbandonare l'inchiesta sull'Arabia Saudita. Per quanto tempo ancora
i diritti di 19 milioni di persone saranno calpestati in nome degli
interessi economici?
Vittime di discriminazioni.
Esponenti dell'opposizione politica e di minoranze religiose sono a
rischio di detenzioni arbitrarie, senza ne' accusa ne' processo.
Vaghe leggi non scritte, aperte a tutte le interpretazioni,
consentono un uso discriminatorio della giustizia. Ad essere
perseguitate sono soprattutto le minoranze religiose. Il 3 dicembre
1999, Sayed Munir al-Khabaz, studente sciita, e' stato arrestato,
senza alcuna accusa ufficiale. Da allora non si sa piu' nulla di lui.
Sono frequenti pene come l'amputazione di un arto e le fustigazioni,
quasi sempre dopo processi farsa.
Esecuzioni.
L'Arabia Saudita e' uno dei paesi con il piu' alto numero di
esecuzioni (due proprio questa settimana). Un mese fa, Hassab Bin
Awadh al-Zubar, cittadino sudanese, e' stato decapitato con l'accusa
di "stregoneria". E' stata una delle 11 esecuzioni avvenute il mese
scorso. Si ignorano le accuse degli altri condannati. Le esecuzioni
avvengono spesso in modo sbrigativo, dopo aver estorto con la tortura
la confessione dell'arrestato.
Tortura.
In Arabia Saudita la tortura e' regolarmente praticata in stazioni
di polizia e carceri per estorcere la confessione. Muhammad ' Ali
al-Sayyid, ha subito 4,000 frustate e 7 anni di carcere per furto. Non
c'erano prove a suo carico; ha confessato per non essere piu'
torturato.
Amnesty International e' a conoscenza di 96 casi di amputazioni
giudiziali negli ultimi 18 anni (sei solo nel mese scorso), ma la
cifra potrebbe essere piu' alta.
Mancato rispetto degli obblighi internazionali
L'Arabia Saudita ha ratificato diversi trattati internazionali sui
diritti umani, ma non ha mai adempiuto ai propri doveri. Il rispetto
per la dignita' umana e la giustizia sono valori intrinseci alle
tradizioni religiose, sociali e culturali dell'Arabia Saudita, ma sono
stati finora calpestati in nome di interessi politici ed economici.
Amnesty International si appella al governo saudita perche' adegui
le proprie leggi ai trattati internazionali che ha sottoscritto. Solo
cosi' si potra' fare breccia nel muro di segretezza e paura che
nasconde violazioni dei diritti umani spaventose.
FINE DEL COMUNICATO
Ufficio Stampa
Amnesty International