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(Fwd) CS32-2000
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From: "Amnesty International" <press@amnesty.it>
To: stampa@amnesty.it
Date sent: Tue, 21 Mar 2000 19:19:54 +0000
Subject: CS32-2000
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CS 32-2000
"STOP ALL'USO DEI BAMBINI SOLDATO!"
300.000 FIRME CONSEGNATE OGGI AL PRESIDENTE
DELLA REPUBBLICA
"La guerra non e' un gioco da bambini, eppure oltre 300.000 ragazzi
e adolescenti vengono impiegati come soldati, nei conflitti che
insanguinano il pianeta Terra alle soglie del nuovo millennio".
Lo ha sottolineato oggi la Coalizione Italiana "Stop all'uso dei
bambini soldato!" consegnando al presidente della Repubblica Carlo
Azeglio Ciampi le oltre 300.000 firme raccolte in tutta Italia a
sostegno dell'appello per bloccare lo sfruttamento dei minori nelle
guerre e il loro arruolamento. La delegazione ricevuta dal Presidente
della Repubblica era formata dai rappresentanti delle principali
organizzazioni promotrici della Coalizione italiana "Stop all'uso dei
bambini soldato!": Amnesty International - sezione italiana,
UNICEF-Italia, BICE-Italia, COCIS, Jesuit Refugee Service-Centro
Astalli, Societa' degli Amici -Quaccheri, Telefono Azzurro, Terre
des Hommes-Italia, Volontari nel mondo-FOCSIV, che sin dall'anno
scorso hanno unito le loro forze per mobilitare l'opinione
pubblica italiana, cosi' come sta avvenendo in altri paesi europei ed
extraeuropei nel quadro della campagna internazionale "Stop all'uso
dei bambini soldato!"
L'appello lanciato dalla coalizione italiana
chiede che:
· il Parlamento italiano modifichi le leggi vigenti,
fissando a 18 anni la soglia minima per l'arruolamento (l'Italia e'
uno dei 49 paesi che ancora consentono l'arruolamento di minori di
18 anni);
· il Governo italiano appoggi in sede ONU, e in tutte le
sedi internazionali, l'innalzamento da 15 a 18 anni dell'eta' minima
prevista per l'arruolamento (adottando il Protocollo opzionale alla
Convenzione sui diritti dell'infanzia).
"Un primo passo a livello internazionale e' stato compiuto lo scorso
gennaio con l'approvazione della speciale Commissione ONU
del testo del Protocollo opzionale contro l'arruolamento
forzato di minori di 18 anni. Occorre ora che il Parlamento
italiano ratifichi quanto prima tale protocollo - ha
sottolineato Giovanni Micali, Presidente dell'UNICEF-Italia, a nome
della Coalizione - ma urge un ulteriore impegno dell'Italia per
vietare anche l'arruolamento volontario; un primo voto positivo e'
gia' venuto il 2 febbraio dalla Commissione difesa della Camera dei
deputati".
Fra i firmatari dell'appello, oltre a numerosissimi sindaci, politici e
sindacalisti (da Walter Veltroni a Sergio Cofferati, a Francesco
Rutelli), numerose personalita' ecclesiastiche come il Cardinale di
Palermo Mons. Salvatore de Giorgi, il Vescovo di Varese Mons.
Marco Ferrari e il direttore della Caritas italiana Don Elvio Damoli,
personaggi della cultura, del giornalismo e dello spettacolo come gli
scrittori Dacia Maraini e Luis Sepulveda, lo psichiatra Massimo
Ammaniti, il filosofo Manlio Sgalambro, il direttore generale della
RAI Pierluigi Celli, il direttore di RAI 1 Agostino Sacca', il
direttore di "Repubblica" Ezio Mauro, il Presidente dell'Ordine dei
giornalisti Mario Petrina, l'inviato del Corriere della Sera Maurizio
Chierici, la conduttrice di "Chi l'ha visto" Marcella de Palma,
recentemente scomparsa, Silvestro Montanaro, autore di "C'era una
volta", Tiziana Ferrario, Maria Luisa Busi, Ornella Vanoni, Antonello
Venditti, Lino Banfi, Giorgia, Simona Marchini, Francesca Archibugi,
Eleonora Brigliadori, Cecilia Gasdia, Enzo Avitabile, Roberto
Vecchioni, Francesco Gucci , Franco Battiato, Nino D'Angelo,
David Riondino, il campione della vela (e della solidarieta')
Giovanni Soldini e l'olimpionico di Pentathlon moderno Daniele
Masala, e moltissimi altri.
Rispondendo all'indirizzo di saluto rivoltogli dalla Coalizione
Italiana "Stop all'uso dei bambini soldato!", il Presidente della
Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha espresso il suo apprezzamento
per il lavoro svolto dalla Coalizione e l'auspicio che il
dibattito internazionale su questo tema porti anche a concreti
risultati a difesa dell'infanzia nei paesi in cui questa atroce forma
di sfruttamento dei bambini e' maggiormente diffusa.
FINE DEL COMUNICATO
Roma, 21 marzo 2000
Ufficio Stampa
Amnesty International
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