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articoli del week-end
Ciao Amici,
ho appena scoperto che da questo indirizzo
posso ancora spedire anche se non ricevo nulla,
per cui credo che per comodita' continuero' a
mandarvi e-mail da qui e ricevero' le vostre
esclusivamente da:
michelamancini@virgilio.it
Comunque, qui di seguito troverete gli articoli
apparsi in questi giorni su : Il Manifesto e Repubblica
(non l'ho fatto prima perche' sono stata fuori Napoli !! )
Vorrei inoltre segnalarvi che sul nostro sito
(attualmente raggiungibile all'indirizzo:
http://utenti.tripod.it/coalit_icadp )
oltre alla lettera di protesta per Betty Lou Beets
abbiamo appena inserito anche una pagina web
fatta dai nostri amici danesi che spero vogliate visitare.
..E mi raccomando spedite il massimo numero di lettere e fax
che potete, perche' e' davvero scandaloso uccidere
una donna di 62 anni.
Ciao a tutti
Michela ;-))
5.2.2000
PENA DI MORTE - Manifestazione a favore della campagna Toscani
Si svolgerà oggi alle 11 a piazza di Spagna una manifestazione, organizzata
da "Nessuno tocchi Caino", a favore della campagna pubblicitaria della
Benetton contro la pena di morte, firmata Oliviero Toscani.
Mentre è prevista per il 24 febbraio l'esecuzione di Betty Lou Beets, una
donna texana. Per chiedere la sospensione dell'esecuzione, inviare fax al
governatore George Bush (chiedere alla Coalizione italiana contro la pena di
morte - tel/fax 081/2391893).
(Fonte Il Manifesto)
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5.2.2000
USA-PENA DI MORTE DOPO LE POLEMICHE IN FLORIDA
No alla sedia elettrica
Lo ha detto la Corte suprema, sospendendo l'esecuzione di un detenuto in
Alabama Secondo il massimo organo giudiziario americano, è un metodo
anticostituzionale.
- A. MAS. -
Potremmo definirlo "effetto Florida". Dopo la decisione del Parlamento di
Miami di dare libertà di scelta al condannato su come morire, mandando
sostanzialmente in soffitta la Old sparky, ieri è intervenuta anche la Corte
suprema degli Stati uniti. Che ha disposto la sospensione dell'esecuzione
(perché incostituzionale) di un detenuto in Alabama, che aveva presentato
ricorso contro l'"inumano e crudele" metodo di esecuzione.
Il ricorso contro lo stato dell'Alabama era stato presentato dai legali di
Robert Lee Tarver jr, un uomo condannato alla pena capitale per rapina e
omicidio nel 1984. Il detenuto sarebbe dovuto salire al patibolo ieri, se la
Corte, appunto, non avesse bloccato l'esecuzione. "Mi aspetto che questa
decisione sia un'opportunità per discutere se sia giusto o meno che
l'Alabama resti uno dei pochi stati a mantenere la sedia elettrica come
sistema di esecuzione", ha detto uno dei legali di Tarver. In effetti, dopo
la decisione della Florida, a utilizzare la sedia elettrica restano solo tre
stati: Alabama, appunto, Nebraska e Georgia.
Negli ultimi tempi, qualcosa si sta muovendo contro la pena di morte in
tutti gli Usa, in corrispondenza con l'aumento delle esecuzioni (98 nel
1999, otto nel solo mese di gennaio del 2000). Il consenso degli americani
verso tale tipo di "giustizia" è in calo, come testimonia un sondaggio
condotto nello stato del Missouri, mentre il Governatore dell'Illinois ha
deciso di sospendere tutte le esecuzioni fino a quando non saranno riviste
le procedure che portano alle sentenze di morte, visti i numerosi errori
giudiziari accertati. Ma, nello stesso tempo, il dibattito verte non tanto
sullo strumento pena di morte, quanto sui metodi di esecuzione. E
l'iniezione letale è diventata, in pratica, il metodo più comune e
considerato più "umano".
In Alabama, sono attualmente 182 i detenuti (80 neri e 87 bianchi, 180
uomini e due donne, più undici minorenni) nei bracci della morte di Atmore
(maschile) e Wetumpka (femminile). Il metodo esclusivo di esecuzione è la
sedia elettrica. Dal 1976, anno in cui è stata ripristinata la pena
capitale, ha giustiziato 20 persone (di cui due lo scorso anno e una nel
mese di gennaio di quest'anno).
(Fonte Il Manifesto)
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6.2.2000
Esecuzioni texane - tutti i particolari online
Polemica: violata la privacy dei condannati?
Un sito dello stato Usa raccoglie un'impressionante
documentazione sulle condanne a morte eseguite dal 1982
di ANNALISA CUZZOCREA
Gli ultimi pasti e le ultime parole di 206 uomini giustiziati nel Texas dal
1982: ogni minimo dettaglio sul cibo mangiato, le copie scannerizzate delle
loro ultime dichiarazioni, le parole sussurrate, il momento esatto della
morte, l'atteggiamento davanti al boia, le registrazioni manoscritte
dell'esecuzione. Tutte queste informazioni sono on line sul sito del
Dipartimento di giustizia criminale del Texas. L'obiettivo, dice il
portavoce Larry Todd, è venire incontro all'insaziabile interesse del
pubblico sui prigionieri del Braccio della morte. "Cerchiamo di rispondere a
ogni domanda possibile nei minimi dettagli per mostrare ai contribuenti
americani come sono impiegati i loro soldi". "E' un lavoro di public
relation - spiega - ma anche un servizio di informazione pubblica. Per
quanto possa apparire morboso, le esecuzioni in Texas esercitano una sorta
di fascino: ci chiamano per chiederci quanto ci hanno messo a morire, cosa
hanno detto, e appena mettiamo giù, il telefono squilla di nuovo".
Così, basta cliccare sul nome del giustiziato di un determinato giorno per
trovare in jpeg la scheda manoscritta dal responsabile dell'esecuzione: Il 4
maggio 1999 alle 6:01 Jose Delacruz è legato con le cinghie. Alle 6:05 la
soluzione letale gli viene iniettata nel braccio destro . Alle 6:09 nel
sinistro. Alle 6:14 fa la sua ultima dichiarazione. Alle 6:23 è dichiarato
morto. Spazio apposito per le dichiarazioni inusuali: "no sir".
Come per una cerimonia sacrificale, le schede raccontano con ritualità
estrema l'ultimo giorno del condannato. Nelle liste, insieme a nome, età,
crimine e Stato di provenienza, viene specificata la "razza": bianco, nero,
ispanico. E uno dopo l'altro, schermata dopo schermata, emergono i
particolari. Ronald O'Brien, condannato per aver ucciso il figlio
avvelenando la decorazione di un dolcetto di Halloween, ha chiesto come
ultimo pasto: "Bistecca, patatine fritte, piselli dolci, insalata di lattuga
e pomodori con uova alla francese, tè freddo, dolcificante, salatini, torta
alla crema di Boston". Così per ogni condannato, ogni minimo desiderio, ogni
minima parola ordinatamente schedati: c'è chi chiede solo uno yogurt, chi
non vuole mangiare, chi si pente, o proclama la sua innocenza, si affida a
Dio, dice di essere stato trattato bene, sogna, impreca, delira.
E poi ci sono le statistiche, che attribuiscono al Texas il primato assoluto
per numero di esecuzioni da quando la pena capitale è stata ristabilita, nel
1976, e il record di densità abitativa del suo braccio della morte,
raggiunto solo da California e Florida. Le curiosità: il numero di fratelli
giustiziati: 6 paia, i primi due nel 1925, i più recenti nel 1993. I nomi
dei condannati celebri, come Raymond Hamilton, membro della temuta banda di
Bonnie e Clyde. Il contenuto della soluzione letale: tiopentale sodico per
sedare la persona, bromuro di pancuronio per far collassare diaframma e
polmoni, cloruro di potassio per fermare il cuore. Infine il costo delle
sostanze usate per ogni esecuzione: in media 86,08 dollari. E altre schede,
come la classificazione percentuale dei giustiziati in base alla razza.
Secondo Carl S. Kaplan, giornalista del New York Times on the Web esperto di
questioni legali, in realtà non esiste alcun "dovere" di esporre queste
informazioni, e infatti nessun altro Stato americano lo fa. Di recente,
Kaplan ha avuto direttamente a che fare con la questione della privacy dei
condannati: per testimoniare il cattivo funzionamento e l'estrema crudeltà
della sedia elettrica, il suo giornale ha deciso di mettere come link a un
suo articolo le foto di un condannato che al momento dell'esecuzione non era
morto sul colpo e aveva perso molto sangue. Per farlo, Kaplan ha ottenuto il
permesso dei parenti del condannato, e ha posto un avvertimento prima dei
link alle immagini, annunciandone la violenza. Una scelta difficile, che in
America ha provocato molte polemiche, ma che è servita a convincere lo stato
della Florida ad adottare l'iniezione letale come strumento meno crudele
della sedia elettrica. Per questo, la sua opinione sull'uso dei particolari
come mero arruffianamento dei gusti morbosi del pubblico, è severa:
"Personalmente - ha detto a Repubblica.it - penso che questo tipo di cose
siano raccapriccianti , un'invasione della privacy del condannato e un
arruffianamento dei gusti morbosi del pubblico. In particolare, gli
americani sono sempre stati affascinati dal "last meal", l'ultimo pasto, il
cui contenuto occupa sempre almeno un paragrafo nei resoconti giornalistici
delle esecuzioni.
Ma sulla questione dell'ammissibilità di un tale voyeurismo da parte di un
Dipartimento di Stato, Kaplan è realista: "Penso sia legale - dice - e
soprattutto non mi aspetto che uno Stato che giustizia così tanti
prigionieri si faccia scrupoli a rendere pubbliche queste informazioni".
(Fonte La Repubblica)