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Appello urgente per gli "earthquacked people"...
APPELLO URGENTE
E' passato oltre un mese dal catastrofico terremoto che ha sepolto
centinaia di migliaia di esseri umani in India e nella zona di confine
pakistana.
Centinaia, forse migliaia di immigrati in Italia, provenienti da
quell'area, da settimane non sanno nulla delle loro famiglie. Ad alcuni,
pochi, sono giunti messaggi drammatici: "I tuoi figli sono morti, tua
moglie è in ospedale... Vieni subito!"
Le comunità indiana e pakistana di Roma hanno stilato un primo elenco,
incompleto, di circa 150 indiani e 50 pakistani che per diverse ragioni NON
POSSONO rispondere a questi appelli disperati, perchè sono del tutto
clandestini oppure (in larga maggioranza) hanno solo la ricevuta della
famosa domanda di soggiorno avanzata oltre due anni fa, o ancora della
richiesta di rinnovo del soggiorno.
Con la semplice ricevuta, ha detto il ministero dell'Interno (e l'ha
scritto su una circolare, dopo un incontro degli immigrati con il prefetto
e il questore di Roma), si può, in questo caso, ottenere un visto per il
reingresso in Italia. Questo lascerebbe fuori i clandestini - ma c'è un
altro problema: per timore della Convenzione IATA (quella che obbliga le
compagnie aeree a sostenere le spese del rimpatrio di passeggeri in
qualsasi modo indesiderati), la polizia di frontiera indiana blocca
comunque, in partenza per l'Italia, chiunque non abbia un permesso di
soggiorno in regola.
Rischiare comunque? Con la morte nel cuore, gli immigrati di Roma hanno
detto NO. Perchè è già drammatico tornare in una casa che non c'è più,
trovarvi una famiglia a pezzi : se ci torni anche da "perdente", senza quel
permesso di soggiorno che è la speranza di lavorare all'estero e di
ricostruire un futuro, è la fine.
DUNQUE MIGLIAIA DI IMMIGRATI, ANCHE DI ALTRE NAZIONALITA' (UN DATO, QUESTO,
DI GRANDE SOLIDARIETA'), HANNO SOTTOSCRITTO UNA PETIZIONE AI MINISTERI
DELL'INTERNO E DEGLI ESTERI, IN CUI SI CHIEDE, PER TUTTI GLI IMMIGRATI
PROVENIENTI DALL'AREA DEL TERREMOTO:
1) UN PERMESSO DI SOGGIORNO, quindi la rapida e incondizionata soluzione
positiva delle eventuali pratiche di emissione o di rinnovo in corso,
oppure l'emissione di un permesso di soggiorno straordinario "per motivi
umanitari" (previsto dalla legge, e già sperimentato a Lucca) per chi è
clandestino;
2) UN VISTO PER IL RIENTRO IN ITALIA
3) UN BIGLIETTO AEREO A/R GRATUITO O MOLTO SCONTATO, usando per questo una
piccola parte dei fondi normalmente stanziati per aiuti in questo tipo di
emergenze: perchè l'aiuto migliore è consentire agli interessati di aiutare
sè stessi e i propri cari.
Su questi obiettivi martedì scorso una manifestazione ha assediato
pacificamente il Servizio immigrazione del Viminale (vedi "Il Manifesto"
del 14/2), ottenendo l'impegno di trasmettere le richieste al ministro e di
dare una risposta entro la settimana in corso.
Nel corso della manifestazione gli immigrati bengalesi hanno ricordato con
amarezza che la stessa richiesta fu avanzata anni fa, senza esito, in
occasione della catastrofica inondazione delle zone costiere del
Bangladesh: la cooperazione italiana preferì investire in costose strade e
autostrade che furono poi spazzate via dall'acqua, di nuovo, piuttosto che
favorire il rimpatrio dei parenti disperati.
CHIEDIAMO A TUTTE LE ASSOCIAZIONI, LE ONG, LE COMUNITA' DI IMMIGRATI:
- DI RISPONDERE SUBITO CON UNA MAIL DI ADESIONE AI CONTENUTI DI QUESTO APPELLO;
- DI INVIARE MESSAGGI FAX DI SOSTEGNO AL MINISTRO BIANCO, AL MINISTRO DINI
E AL CAPO DEL SERVIZIO IMMIGRAZIONE DEL VIMINALE, PREFETTO MONE (i fax
sono: 06.49549534 - 06.3236210 - 06.46539633);
- DI SEGNALARE EVENTUALI NOMI DI IMMIGRATI NELLA STESSA SITUAZIONE, CON IL
RIFERIMENTO DELLA CITTA' DI PROVENIENZA, DELLA SITUAZIONE DELLA FAMIGLIA
TERREMOTATA, DELLA SITUAZIONE GIURIDICA RISPETTO AL SOGGIORNO, OLTRE
OVVIAMENTE AI DATI ANAGRAFICI;
- DI PREPARARSI (PER CHI HA SEDE A ROMA) A SOSTENERE UN'EVENTUALE AZIONE DI
PROTESTA NELLA PROSSIMA SETTIMANA, SE DAL GOVERNO NON VENISSE UNA RISPOSTA
ACCETTABILE;
- DI ESTENDERE A FAR CIRCOLARE AMPIAMENTE QUESTO APPELLO.
Grazie a tutti/e
Kuldip Singh (Comunità indiana)
Sher Khan e Arif Shah (Comunità pakistana)
Dino Frisullo (Senzaconfine)