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(ECU) Ecuador: Storie di una Repressione in Atto




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Date sent:      	Tue, 06 Feb 2001 08:49:58 +0100
To:             	(Recipient list suppressed)
From:           	COINARIR <arco@comite-arcoiris.com>
Subject:        	Ecuador: Storie di una Repressione in Atto

Ecuador: Rapporto dalla Università Assediata

APDH h 23:30 5-FEB-2001 

ore 05:30 in Italia del 6 febbraio del 2001

1.- Alle 18:00 è stato rafforzato l’assedio della polizia con effettivi del GOE
(Gruppo Operativo Speciale) e del GIR (Gruppo di Intervento e Riscatto) 
disposti attorno e nelle vicinanze dell’Università Salesiana, dove 
continuavano a permanecer centinaia di indigeni e circa 350 bambini, tra i 
due mesi ed i quattro anni di età.

2.- Continua il divieto di ingresso all’Università (attualmente ci sarebbero
10.000 indigeni al suo interno) di alimenti e medicine, il servizio dell’acqua
nella stessa è stato arbitrariamente sospeso e nessuno può entrare
all’Università stessa.  

3.- Altre manifestazioni spontanee di passanti, sono state dissolte dalla
Polizia Nazionale con un uso smisurato ed arbitrario della forza, mediante un
utilizzo eccessivo di bombe lacrimogene e con la persecuzione, cose che
continuano a provocare feriti (al corpo ed alla testa) e nuove detenzioni di
cittadini presenti nelle vicinanze dell’Università.

4.- Si sono registrate proteste popolari nel sud di Quito, in particolare a
Beaterio e Guamaní, con il blocco della autostrada Panamericana Sur e
l’occupazione pacifica di varie chiese. 

5.- A Salcedo, vicino Latacunga, nella provincia di Cotopaxi, si sono
registrati scontri tra militari, indigeni e manifestanti, con un risultato
di 5 persone arrestate, tra cui: Amable Collahuano e Geovanny Naula. A 
Cusubamba, a causa della repressione dei militari, è stata invece investita 
da un veicolo la cittadina Maria de Cayancela, mentre il cittadino Gerardo 
Criollo è stato ferito da una pallottola all’avanbraccio.

6.- Nella comunità di Salasaca, nella provincia di Tungurahua, 8 convogli
pieni di militari, hanno utilizzato i loro fucili , oltre alle bombe lacrimogene
contro i manifestanti, tra cui c’erano molti anziani e donne che sono rimasti
feriti. Informazioni non ancora confermate segnalano che una persona è 
morta e che esistono molti feriti gravi.  L’aggravante è che i fatti si sono 
prodotti un giorno dopo che il Governatore della provincia informasse della 
firma di un accordo di NON AGGRESSIONE CONTRO I CITTADINI, accordo 
firmato tra il Governo Locale, la Forza Pubblica e le organizzazioni sociali

7.- Alle 18:30 sono stati arrestati davanti alla Università Pontificia
Salesiana i giovani  Fernando Campaña, Alex Santos e un altro, il cui nome 
non si conosce, tutti studenti della Facoltà di Arte della Università Centrale, 
che sono stati condotti dalla Polizia su una camionetta che è stata seguita 
fino a Tumbaco, dove è stata persa di vista in una zona dove non esistono 
strade, ignorandosi quindi la sua meta finale, questo fino alle 19:45, quando 
si è saputo del loro rilascio.  

8.- Alle 18:35 sono stati vigliaccamente attaccati a bastonate, da parte della
polizia del GOE e del GIR, quattro attivisti della APDH, tra questi Jimmy
Coronado e Mauro Castillo, membri della Direzione Nazionale e che fanno 
parte della squadra che pernotta e vigila sulla situazione presos l’Università
Salesiana. La violenza si è prodotta quando gli attivisti sono intervenuti,
umanitariamente, portando aiuto a un gruppo di donne e bambini indigeni 
che erano vittime di asfissia per i lacrimogeni, all’ingresso principale della
Università. Gli attivisti della APDH sono stati aggrediti da un picchetto della
polizia a calci e pugni. Con questo ennesimo fatto, registriamo il decimo 
caso di aggressione della Forza Pubblica contro la nostra militanza, nel 
trascorso di queste due ultime settimane. Successivamente, i quattro 
difensori dei Diritti Umani, che erano stati portati fuori a forza dell’edificio 
principale dell’Università, hanno fatto rientro nella stessa, approfittando di una
distrazione della Forza Pubblica, con l’obiettivo di continuare la loro missione
all’interno della Università Salesiana.  Durante questo nuovo operativo della
polizia, si sono avuti tre feriti per le bombe lacrimogene. 

9.- Alle 19:00 si è iniziata una veglia dei membri della Chiesa Cattolica e di
organizzazioni sociali e dei Diritti Umani di fronte alle istallazioni
dell’Università assediata .

10.- Alle 19:30 la squadra di monitoraggio della APDH informa che la Polizia
Nazionale ha proceduto a togliere del filo spinato dall’assedio attorno
all’Università. E’ però aumentato il numero di uniformati che raggiungono le 
200 unità e che impediscono l’ingresso di persone ed alimenti alla Università
medesima. 

10.- Alle 20:00 fonti militari informano alla APDH che si è proceduto a porre 
un numero considerevole di poliziotti e militari nella Granados, al nord della
città, vicino ai locali della CONAIE.  Così anche si comunica ad APDH che un
numero indeterminato di poliziotti ha proceduto ad avvicinarsi alla parte
posteriore della Università Salesiana, ovvero nella zona della Scuola
Politecnica Nazionale.  

11.- Si segnala tra le 17:00 e le 20:00 la circolazione di due veicoli
particolari, che trasportano agenti dei servizi segreti, nella zona della
Università. Da uno di questi veicoli, un agente riprende con una telecamera i
cittadini presenti al di fuori della università. 

12.- Alle 19:50, la squadra per le COMUNICAZIONI DEL NAPO, i cui telefoni
erano stati bloccati durante tutto il giorno in modo intermittente, riescono a
inviare un messaggio ad  APDH facendo sapere che hanno bisogno 
dell’intervento delle organizzazioni per i Diritti Umani e della stampa, dal 
momento che nuovi convogli di militari stanno trasferendosi nella zona di 
Puerto Napo, dove circa 5000 indigeni continuavano a mobilitarsi in protesta 
per il massacro compiuto dall’esercito nella mattinata. Alle 22:00 un 
rappresentante della APDH ha potuto trasmettere attraverso Radio Tena, 
una lunga intervista di una ora, informando che in Quito si è ripreso il dialogo 
tra il Governo e la dirigenza indigena, e che i militari appostati a Napo 
dovevano rispettare questo ritorno al tavolo delle e l’appello alla misura, con 
il rischio altrimenti di essere responsabilizzati di fronte a tutto il paese di una 
nuova rottura del dialogo nazionale, se avessero tentato di trasferirsi a 
Puerto Napo per reprimere la popolazione.

13.- Durante tutta la giornata si sono ricevute decine di messaggi della
comunità internazionale, repudiando gli atti di violenza ufficiale e
esprimendo la necessità di dialogo al Governo.

14.- Questo mercoledì 7 di febbraio, si è annunciato uno sciopero generale
delle attività ed una giornata di protesta, convocata dal Fronte Popolare e dal
Fronte Unitario dei Lavoratori. Questo stesso giorno, dovranno presentarsi al
Parlamento Nazionale i ministri di Governo e quello della Difesa, per 
rispondere alla denuncia della Commissione per gli Affari Indigeni sugli 
abusi e le violazioni dei Diritti Umani, avenute nelle ultime settimane.

APDH:
Squadra Istallata nella UPS 
Brigate della APDH GIovanile 
Commissione di Infomazione Elettronica 
Direzione Nazionale

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