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SOS militari: una guida per le famiglie
Lettera ai genitori dei militari in missione nei Balcani
Cari genitori,
sono stato anche io militare, come lo sono ora i vostri figli, e ho avuto
la responsabilità di essere ufficiale dell'Esercito Italiano. Ciò mi ha
consentito di studiare i regolamenti militari e di conoscere diritti e
doveri di chi è in divisa. Ho scritto pertanto una guida dedicata a voi e
ai vostri figli. Vi può tornare utile, la potete fotocopiare e spedire ai
vostri figli.
Attualmente faccio l'insegnante. Spiego ai miei studenti che bisogna
conoscere i propri diritti per farli valere. Alcuni di voi sono a ragione
preoccupati per la salute e la sicurezza dei propri cari. E allora è bene
mettere in chiaro quali sono i diritti dei militari in questa situazione
così difficile e delicata. Prima però è bene dire che loro - così
distanti da casa - senza il vostro appoggio e interessamento, sono
debolissimi e indifesi. Quando ero militare mi ammalai seriamente e fu
mio padre - che non uscì fuori dalla caserma finché non fu sicuro che
fossi ben curato e rispettato - a pretendere che venissero garantiti i
miei diritti.
Altri soldati sono invece usciti dalla caserma in una bara, senza
spiegazioni convincenti, e da allora sono nate delle associazioni a
tutela dei soldati, con cui PeaceLink è in contatto.
Se scendono in capo le famiglie tutto cambia: voi avere il potere di
condizionare le scelte del governo, scrivendo ai giornali, ai
parlamentari, minacciando di non dare più il vostro voto a chi si
disinteressasse dei vostri. Rompendo il silenzio ed esprimendo la vostra
preoccupazione mettete alle strette chi vi vorrebbe timorosi e passivi
spettatori. Dobbiamo chiedere che si facciano tutti i controlli sanitari
e ambientali senza badare al risparmio: "Risulta ufficialmente che
la spesa annuale della Camera dei deputati, a Roma, per carta igienica, è
di lire 1.200.000.000 (un miliardo e duecento milioni)", scriveva
tredici anni fa Danilo Dolci. Chiediamo pure senza timore che si risparmi
un po' di quella carta igienica e che si tutelino nella fattispecie le
vite dei vostri figli che valgono certamente di più.
Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
GUIDA AI GENITORI DEI MILITARI IN MISSIONE
Cosa potete fare voi per tutelare i vostri figli?
Ecco alcune indicazioni.
· Potete
collegarvi al sito Internet di PeaceLink e consultare le mappe dove è
caduto l'uranio impoverito. Stampatele e inviatele ai vostri figli in
modo che possano rendersi conto se sono in una zona con uranio
impoverito. Facendo ciò non state commettendo alcun reato. Le mappe che
stamperete e invierete non costituiscono violazione di segreto militare.
Se venisse chiesto da dove provengono si dica che provengono dal
Ministero dell'Ambiente. Purtroppo il governo italiano preferisce non
diffonderle si Internet, forse per non allarmare. Noi riteniamo invece
che diffondendole sia compiuto un primo passo per quelle misure di
prevenzione indispensabili a tutelare la vita e la salute delle persone
in loco.
· In
ogni caso anche in loco - con un collegamento ad Internet - si possono
scaricare le mappe della presenza dell'uranio impoverito collegandosi a
PeaceLink all'indirizzo
http://www.peacelink.it/tematiche/disarmo/u238/index.shtml
· Le
mappe stampate possono essere distribuite alla popolazione locale in modo
che anche essa sia protetta. Se la popolazione locale sarà avvisata vi
sono buone possibilità che tra i civili nascano iniziative che chiedano
rilevazioni ambientali accurate.
· E'
nell'interesse sia dei militari sia dei civili chiedere analisi e
rivendicare la pubblicità di quei dati, piantando cartelli e divieti di
transito nelle aree contaminate.
· E'
bene ricordare che la radioattività non ha odore, colore e sapore. La
polvere di uranio si può nascondere ovunque e mescolare alla polvere
normale. E' un nemico subdolo e invisibile. Nessun ufficiale, politico o
scienziato può garantire che non esista pericolo senza aver prima
compiuto analisi dettagliatissime.
· Le
mappe inserite su PeaceLink indicano la presenza di uranio impoverito
contenuto nei proiettili lanciati dagli aerei A-10 Thunderbolt. Se vostro
figlio opera in quella zona telefonate al numero verde 800228877 messo a
disposizione dall'esercito per le famiglie (in funzione dalle 8 alle
16.30). Chiedete conferma se in quella zona a loro risulta la caduta di
armi ad uranio impoverito. Possibilmente registrate la telefonata e se
non vi convince registratela e inviatela ai giornali che stanno prestando
attenzione al problema. Se vi dicono che l'uranio impoverito non è
pericoloso chiedete conferma di ciò facendovi inviare documentazione
scientifica ufficiale del Governo o dell'Amministrazione militare.
Chiedete nome e cognome di chi sta parlando al telefono con voi, è
importante.
· Se
vostro figlio opera in una zona dove è caduto uranio impoverito, richieda
con domanda scritta protocollata (conservare il numero di protocollo), i
manuali e TUTTE le norme di precauzione scritte che sono state diramate
dalle autorità in proposito. Che fare a questo punto?
- ·
Si
esiga che alla domanda scritta venga data non risposta orale ma una
risposta scritta protocollata in cui siano elencati gli estremi di tutti
i documenti consegnanti in risposta alla domanda scritta.
- ·
Nel
caso tali materiali siano coperti da segreto militare ciò deve essere
indicato nella risposta scritta delle autorità militari in modo che il
materiale consegnato non venga ritirato alla fine della missione ma possa
rimanere agli interessati come attestazione della pericolosità delle
operazioni svolte e delle precauzioni adottate.
- ·
Se
si non ottenesse risposta in con questa procedura fatevi avvisare da
vostro figlio e comunicate ciò ai giornali. Se invece vostro figlio avrà
a disposizione le norme di tutela allora potrà rifiutarsi di eseguire
mansioni in cui non fossero adottare le misure di sicurezza in esse
previste.
- ·
Chi
chiedesse di violare tali norme di sicurezza (anche se fosse il generale
in persona) inciterebbe a compiere un reato; gli si può opporre il
regolamento militare. La legge n.382 dell'11/7/78 recita infatti
all'articolo 4: "Gli ordini devono, conformemente alle norme in
vigore, attenere alla disciplina, riguardare il servizio e non eccedere i
compiti di istituto. Il militare al quale viene impartito un ordine
contro le istituzioni dello Stato o la cui esecuzione costituisce
manifestamente reato, ha il dovere di non eseguire l'ordine e di
informare al più presto i superiori". Nel caso in cui il superiore
chiedesse che vengano svolte mansioni che violano le norme di sicurezza
occorrerà chiedere al superiore che egli metta per iscritto l'ordine. Nel
caso lo facesse si potranno informare i suoi superiori e si potrà opporre
rifiuto motivato essendo reato un ordine che in tempo di pace mette
inutilmente a repentaglio la vita di un militare. Se l'ordine venisse da
un alto ufficiale comunicatelo a PeaceLink: verrebbero avvisati i
parlamentari delle Commissioni Esteri e Difesa.
· Le
mappe che abbiamo messo sul sito non contemplano l'uranio impoverito
caduto con i missili da crociera Tomahawk. Quindi indicano i siti colpiti
sicuramente ma non si può assolutamente escludere la presenza di altre
tonnellate di uranio impoverito in zone non indicate. Che fare nel
dubbio?
- ·
Potete
chiedere quindi - per iscritto con raccomandata A.R. - al Ministero della
Difesa in quali punti sono caduti quei missili e se lì opera per caso
vostro figlio.
- ·
Mandatene
una copia ad un giornale locale: verrebbe pubblicata sicuramente e
avrebbe un impatto superiore. Firmate sempre la lettera inviata al
giornale, chiedendo eventualmente di non riportare il nome per ragioni di
riservatezza.
· Chiedete
al numero verde della Difesa 800228877 di poter conoscere i dati della
radioattività e dell'inquinamento rilevati nella zona in cui opera vostro
figlio e di poter disporre di copia scritta di tali analisi. Ricordatevi
che è vostro diritto (ed è altresì diritto di vostro figlio) conoscere
tali dati. Il diritto di accesso dei cittadini alle informazioni è un
principio enunciato nella legge istitutiva del ministero dell'ambiente
(art.14 della legge 349 dell'8/7/86) e stabilisce che tutti i cittadini
hanno diritto di accedere alle informazioni sullo stato dell'ambiente
presso gli uffici della pubblica amministrazione e di ottenere copia dei
relativi documenti. A questo punto:
- ·
se
non vi sanno o non vi vogliono rispondere dite che - se non avete dati
scritti in proposito - avvisate i giornali;
- ·
se
oppongono il segreto militare, fate lo stesso: vi stanno nascondendo
informazioni da cui dipende la salute e la vita di vostro
figlio;
- ·
se
dicono che non è di loro competenza, chiedete a quale ufficio fare tale
richiesta;
- ·
se
non avete risposte da altri uffici o se vi rimpallano da un telefono
all'altro scrivete ai giornali elencate tutti i numeri di telefono a cui
vi siete rivolti invano e sollevate il problema di fronte all'opinione
pubblica. La vostra protesta non passerà inosservata.
· Infine
non preoccupatevi delle "punizioni disciplinari" e avvisate i
vostri figli che la tutelare della salute è un diritto costituzionale
fondamentale sancito dall'articolo 32 della Costituzione e l'articolo 23
della legge n.382 dell'11/7/78 garantisce l'impossibilità che un militare
venga punito per aver esercitato un diritto: "L'esercizio di un
diritto ai sensi della presente legge esclude l'applicabilità di sanzioni
disciplinari". Siate sicuri di ciò e non fatevi intimorire.
Infatti:
- ·
se
venisse obiettato che tale diritto alla salute non è contemplato dalla
legge in questione, si faccia osservare che ciò non è vero in quanto
all'articolo 3 è scritto che "ai militari spettano i diritti che la
Costituzione della Repubblica riconosce ai
cittadini";
- ·
la
Costituzione all'art.32 dice chiaramente: "La Repubblica tutela la
salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della
collettività…"
- ·
se
venisse obiettato che "la legge impone ai militari limitazioni
nell'esercizio di alcuni di tali diritti" (frase presente nell'art.3
di cui sopra), si chieda per iscritto quale legge limiti il diritto alla
salute dei militari: non esiste tale legge, non ritorneranno
sull'argomento e capiranno che vostro figlio non è un cretino.