[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

Una lettera aperta. Abolire i campi di concentramento



Una lettera aperta ad alcuni amici parlamentari

Abolire subito i campi di concentramento:
strutture assassine ed incostituzionali.

Finalmente un magistrato si accorge che i campi di concentramento sono
incompatibili con l'ordinamento democratico, con la civilta' giuridica, con
la legalita' costituzionale.

E certi esternatori del ceto politico, certi vociferatori dai mass-media,
che fanno?
* Tuonano che bisogna subito porre rimedio: urge abolire l'ordinamento
democratico, e' d'uopo cassare la civilta' giuridica, bisogna farla finita
con la legalita' costituzionale.
* Tuonano che i campi di concentramento non si toccano, che essi sono il
fulcro e il paradigma delle nostre relazioni internazionali, del nostro
concetto di diritti umani e di umana solidarieta', della nostra definizione
di stato e civile convivenza.
* I campi di concentramento: questo monumento del XX secolo, questo "mito
del XX secolo" (ricorda qualcosa il titolo a chi non ha vissuto solo di spot
pubblicitari?), ebbene, tuonano lorsignori, i campi di concentramento non si
toccano, piuttosto si aboliscano democrazia e diritto.

Ed invece occorre dirlo chiaro, che i campi di concentramento sono un
crimine e una barbarie abominevoli.
Ed occorre che essi siano aboliti.
Siano aboliti subito.
Ed ogni giorno di ritardo significa mettere in pericolo altre vite.
Ogni giorno di ritardo il nostro paese diventa piu' barbaro, piu' anomico,
piu' hitleriano.
Occorre abolire subito i campi di concentramento e gli altri connessi
dispositivi della legge 40/98 palesemente antigiuridici, criminogeni,
disumani, incostituzionali, e incivili e immorali e insensati.

C'e' in parlamento qualcuno che avendo l'incombenza di fare le leggi
rispetta e promuove la dignita' umana?
C'e' nel governo qualcuno che dovendo scegliere tra il diritto e la barbarie
sceglie il diritto?
C'e' al Quirinale un garante della Costituzione nata dalla Resistenza?
C'e' un popolo italiano che voglia e sappia affermare l'umanita' ed imporre
l'abolizione delle strutture di modello nazista in cui vengono reclusi degli
innocenti, in cui degli innocenti hanno gia' trovato una assurda e feroce
morte?

Me lo chiedo, e lo chiedo a tutti, mordendo l'aria, mordendo i sassi.

Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
tel. e fax: 0761/353532, e-mail: nbawac@tin.it

Viterbo, 5 novembre 2000