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Ocalan e sciopero della fame nelle carceri turche



From:           	"dino frisullo" <dinofrisullo@iol.it> 
Date sent:      	Sun, 29 Oct 2000 04:04:59 +0100

" 21 novembre i kurdi scenderanno in piazza in tutta Europa " 

(...) Ocalan sta malissimo. Secondo i suoi avvocati (gli unici che possano 
vederlo, e non spesso), il totale isolamento, guardato a vista 24 ore su 24 in 
una cella di 12 mq, con mezz'ora di "aria" in un locale chiuso senza mai 
vedere il sole e il cielo, gli sta provocando crisi soffocanti di asma (non ne 
aveva mai sofferto), insonnia, aritmie cardiache, crisi d'ansia, e gli sta 
facendo perdere l'uso dei sensi (avrebbe già perduto quasi completamente 
l'olfatto e il gusto).

Torture fisiche e somministrazione di sostanze chimiche, dopo i primi giorni 
di arresto non ne avrebbe più subite - per la semplice ragione che i suoi 
carcerieri si sono resi conto che questo provocava reazioni durissime nel 
suo popolo. Ma stanno tentando, sostanzialmente, di lasciarl morire 
lentamente e in modo "pulito".

Per fortuna conserva la lucidità, in modo sorprendente in quelle condizioni. I 
suoi avvocati (i cui colloqui sono comunque seguiti e registrati, e con il 
divieto di usare penna e carta) ne riportano ogni volta indicazioni politiche 
molto nette, a partire dalla famosa scelta di rinunciare all'uso delle armi e di 
avviare un'offensiva politica sul tema e sul terreno della democrazia.

Quanto alla sua vicenda giudiziaria, come sai s'è conclusa (in prima istanza 
e in, diciamo così, appello) con una condanna a morte definitiva, che Ocalan 
condivide con circa sessanta turchi condannati a morte e detenuti a vita. Uno 
di loro era anche nella mia cella, a Diyarbakir nel '98. Possono essere messi 
a morte in qualsiasi momento, anche se la Turchia non esegue più pene 
capitali da quasi vent'anni, ma occorre una decisione del governo ratificata 
dal parlamento. L'ultima parola sulla sorte di Ocalan spetta dunque a un 
organismo che ha appena eletto suo presidente un deputato nazista dei Lupi 
grigi (Mhp, Partito di azione nazionalista), e in cui hanno sicuramente la 
maggioranza i partiti di centrodestra favorevoli all'esecuzione di Ocalan.

Il governo turco in gennaio ha deciso di sospendere la decisione 
sull'esecuzione, rinviandola a dopo la decisione della Corte di Strasburgo sul 
ricorso dei legali di Ocalan per l'evidente illegalità del sequestro e del 
processo. Il 21 novembre la Corte europea si pronuncerà sull'ammissibilità 
del ricorso: se lo considererà ammissibile, e quindi deciderà di procedere,
teoricamente il governo turco s'è impegnato (ma potrebbe anche ripensarci) 
ad aspettare il verdetto di Strasburgo. Se non lo considerasse ammissibile, 
allora la decisione passerebbe subito al governo turco, che a quel punto 
potrebbe sentirsi legittimato ad erigere la forca.

Difatti il governo turco in gennaio, dopo una travagliata riunione di sei ore, ha 
preso una doppia decisione. Ha deciso di non decidere, in attesa di 
Strasburgo, sull'esecuzione di Ocalan, ma ha anche deciso di rinviare 
l'abrogazione della pena capitale. La posizione dei Lupi grigi, che contano 
quasi metà dei ministri (altro che l'Austria haideriana!), è infatti la seguente: 
abroghiamo sì la pena di morte (anche perchè altrimenti l'adesione all'UE se 
la scordano), ma... il giorno dopo aver ammazzato Ocalan.

L'opinione mia e di molti altri è che il rinvio dell'esecuzione non è stato 
dovuto tanto alla pressione dell'Europa, che c'è stata ma molto flebile, 
quanto piuttosto alla precisa percezione da parte del governo turco e dei 
suoi protettori atlantici che una mossa del genere farebbe esplodere milioni 
di persone, sia in patria sia nella diaspora. Comunque un regime totalitario, 
come secondo me è la Turchia sotto una parvenza di democrazia formale, 
agisce secondo una logica tutta particolare, diversa anche da quella 
utilitaristica: la logica della forza e del suo simbolismo.

Per questo la decisione del 21 novembre assume una grande importanza, e 
in quei giorni i kurdi scenderanno in piazza in tutta Europa (forse anche in 
Italia, a Milano il sabato prima, ma non è ancora deciso definitivamente).

Bisogna ricordare che il governo italiano (così come l'Unhcr, l'Agenzia Onu 
per i profughi) avrebbe un prciso obbligo giuridico nei confronti di Ocalan, 
riconosciuto (meglio tardi che mai) rifugiato politico in Italia da un tribunale 
romano ai sensi dell'art. 10 della Costituzione. Una decisione importante 
perchè sancisce che esiste una persecuzione dei kurdi in quanto tali, e 
perchè ha innovato la giurisprudenza: l'art. 10 della Costituzione, che dice 
che ha diritto all'asilo in Italia chiunque si veda negare in patria i diritti 
fondamentali garantiti nel nostro paese, ha infatti una ortata molto più ampia 
della Convenzione di Ginevra, che garantisce asilo solo a chi è 
"personalmente perseguitato". E' stato il regalo postumo di Ocalan all'Italia e 
agli esuli e profughi in Italia. 

Il governo italiano in tribunale si è opposto fino ll'ultimo all'attribuzione 
dell'asilo in tribunale, ma va detto anche che non si è spinto fino a opporre 
ricorso alla sentenza, che quindi fra qualche mese diverrà definitiva. A quel 
punto, teoricamente lo stesso governo sarebbe in dovere di tutelare Ocalan, 
se non di chiederne la restituzione alla Turchia.

Quanto agli altri prigionieri kurdi, si stanno battendo da mesi, insieme agli 
altri prigionieri politici, contro la generalizzazione delle celle d'isolamento 
(nuove carceri di tipo "F"). Se vogliamo, la situazione di totale isolamento, 
controllo continuo e deprivazione sensoriale di Ocalan è il simbolo di ciò che 
lo stato turco vorrebbe sia il destino di tutti i prigionieri. Ma ne vorrei parlare 
specificamente in altri messaggi.

Ciao - Dino Frisullo
(PS: il nuovo numero di tel/fax di Azad è 06.57305132).

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COMUNISTES de CATALUNYA traduce y difunde de:
nation-arabe@egroups.com

STEVE KACZYNSKI escribió:

Dede el 20 de octubre, los presos politicos revolucionarios deTurquia hacen 
huelga de hambre. Luchan contra el intento del estado turco por meterles en 
"carceles de aislamiento". El estado quiere hacerlo para romper la 
organización y la solidaridad entre los presos y hacer de ellos individuos 
aislados y por ello más vulnerables ante los carceleros y ante el estado. 
Los prisioneros han declarado ya que harán de su huega de hambre un 
Ayuno de la Muerte si no obtienen respuesta positiva a sus peticiones (en 
Turquía, 12 presos murieron ya a raiz de una Huelga de la Muerte en 1996, y 
un número aún más elevado padecen por ello secuelas irreversibles). Quien 
conozca a los presos revolucionarios de Turquia sabe que indudablemente 
resistiran hasta la muerte.. 

Hasta hoy, tres organizaciones están implicadas: las del DHKP - C (Frente 
del Partido de Liberacion Revolucionario del Pueblo), del TKP - ML (Partido 
Comunista de Turquia - Marxista-Leninista) y del TKIP (Partido Comunista 
de los Trabajadores de Turquía). Unos y otro son variantes del Marximo-
Leninismo: El DHKP - C reagrupa a los partidarios de Mahir Cayan, que se 
ha considerado a menudo como el Che Guevara de Turquia, y que fue 
asesinado en 1972 Le TKP - ML es maoista Le TKIP esta influenciado por 
la ideología de Enver Hoxha. 
Los medios de comunicación intentan imponer un silencio total en Turquia 
sobre estos acontecimientos, y es importante que la gente sepa que el 
combate sigue. Transmitid este mensaje Fraternalmente - y con esperanza. 

Steve Kaczynski - Marxist-Leninist-List@lists.wwpublish.com

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From:           	"ILC" <ilc@post.com>
Subject:        Support the struggle of the political prisoners in Turkey
Date sent:      	Mon, 30 Oct 2000 13:31:38 +0100

We publish and spread a call of the Anti-imperialist camp
(http://www.antiimperialista.com):

***

No to isolation confinement in Turkish prisons!
Support the revolutionary political prisoners!

Since the military coup d’etat in 1980 instigated by NATO the Turkish fascist 
regime has not only carried out a social massacre against the workers, 
peasants and poor as well against the Kurdish people but also tries to smash 
by all means any kind of political opposition against the cruel dictatorship of 
the capitalist class.

Having imprisoned more than 15.000 social and political fighter for the 
interests of the people and the national minorities, Turkey is the country with 
most political prisoners all around the world. In order to break the will of the 
political prisoners they are being indoctrinated, tortured and even killed.

However, the resistance against the covert military dictatorship could never 
be destroyed and is being carried on also inside the prisons. During the last 
decade any oppressive move of the state against the prisoners was 
answered by revolts inside the prisons culminating in the “death fast” in 1996 
causing the death of twelve revolutionaries. The state and its prison 
authorities had to retreat their coercive plans.

Therefore in the last years the state has built thousands of so-called F type 
cells for solitary confinement in order to break their resistance by isolation 
torture. So far the “free prisoners” have refused to enter the cells. But again it 
has been announced that prisoners will be transferred soon. To counter this 
new attack the political prisoners of DHKP-C, TKL(ML) and TIKB have 
announced a new hunger strike starting as of October 20 calling upon all the 
other organisations to join them. They demand:

No to isolation cells, close the F type prisons! 
Abolish special courts and so-called security laws against the political 
fighters of the people!

The political inmates of the German prison of Lübeck, both of Turkish and 
German origins, have declared to join the hunger strike. All democratic and 
anti-imperialist forces of the world have to support the struggle of the Turkish 
and Kurdish people and its political prisoners against the fascist dictatorship.

Free all political prisoners!
Down with the fascist NATO regime of Turkey!
For democratic people’s power!

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International Leninist Current (ILC)
Corriente Leninista Internacional (CLI)
PF 23, A-1040 Wien, Austria
Tel & Fax +43 1 504 00 10
ilc@leninist-current.org
http://www.leninist-current.org
http://www.antiimperialista.com

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