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Un uomo, un voto. 12



UN UOMO, UN VOTO

Notiziario promosso dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo per l'
immediato riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni amministrative a
tutti gli stranieri regolarmente residenti in Italia

n. 12 del 6 ottobre 2000

* UNA LEGGE PER LA DEMOCRAZIA, SUBITO
La maggioranza delle forze politiche rappresentate in parlamento (la
coalizione vincitrice delle elezioni del 1996), ed il governo da essa
espresso e sostenuto, sostiene di essere favorevole al riconoscimento del
diritto di voto per le elezioni amministrative a tutti i residenti. E'
ragionevole supporre che la maggioranza dei deputati e dei senatori concordi
con una posizione che è di puro buonsenso, e che è semplice e persino ovvia
realizzazione del principio democratico. Perché allora questo riconoscimento
non diventa legge?
Lo ripetiamo ancora una volta: non occorre alcuna modifica della
Costituzione, come non è occorsa nel 1996 per riconoscere il diritto di voto
amministrativo agli stranieri provenienti dagli altri paesi dell'Europa
comunitaria.
Perché allora consentire che perduri un inquietante apartheid elettorale che
ha effetti nefasti per la nostra democrazia?
Si consideri: la partecipazione al voto per gli enti locali di oltre un
milione di residenti, di cittadinanza straniera sì ma legalmente residenti
in Italia sovente da molti anni, avrebbe l'effetto benefico immediato di far
sì che gli enti locali cessino di essere luoghi in cui il razzismo più
becero trova accoglienza, pulpiti e strumenti operativi. E dunque l'ingresso
come elettori e come eletti negli enti locali dei residenti immigrati
sarebbe un fatto utile per difendere i diritti di tutti, per promuovere la
democrazia, per impegnare gli enti locali contro il razzismo e per la
dignità umana.
Non si perda più tempo. Si legiferi subito il recepimento della parte finale
e decisiva della Convenzione di Strasburgo del 5 febbraio 1992 ancora
scandalosamente disattesa in Italia. Si adegui l'Italia agli altri paesi che
da decenni riconoscono il diritto di voto nelle elezioni amministrative a
tutti i residenti.

* PROPOSTA DI LETTERA DA INVIARE A GOVERNANTI E PARLAMENTARI
Egregi signori,
a) la Convenzione di Strasburgo del 5 febbraio 1992 sulla partecipazione
degli stranieri alla vita pubblica a livello locale prevede al capitolo C il
diritto di voto (elettorato attivo e passivo, ovvero la facoltà di eleggere
e di essere eletto) nelle elezioni locali per ogni straniero residente;
b) in altri paesi europei tale diritto è garantito da vari decenni;
c) dal 1996 anche in Italia vi sono già degli stranieri residenti che
godono, come è giusto, del diritto di voto per le elezioni amministrative:
tutti quelli provenienti da paesi della Comunità Europea (e tale
riconoscimento del diritto di voto non ha richiesto alcuna modifica
costituzionale);
d) la bozza definitiva di quella che poi divenne la legge 40/98 prevedeva il
diritto di voto nelle elezioni amministrative per tutti gli stranieri
residenti, e solo nell'ultima fase immediatamente antecedente l'approvazione
della legge tale ragionevole e doverosa norma fu proditoriamente e
vergognosamente cassata;
e) non vi è dubbio che non occorre affatto modificare la Costituzione per
riconoscere finalmente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a
tutti gli stranieri legalmente residenti;
f) è sufficiente una legge ordinaria.
Vi chiediamo pertanto di adoperarvi affinché cessi questa sorta di apartheid
elettorale, affinché a tutte le persone legalmente residenti in Italia sia
finalmente riconosciuto il diritto di voto nelle elezioni amministrative.
"Un uomo, un voto" è stato lo storico motto del movimento antirazzista
sudafricano che Nelson Mandela ha guidato alla vittoria, per il suo popolo e
per l'umanità intera; facciamolo valere anche in Italia.
Cessi l'apartheid elettorale, sia riconosciuto finalmente il diritto di voto
nelle elezioni amministrative per tutte le persone residenti in Italia.
In attesa di un cenno di riscontro,
distinti saluti
Firma
Luogo e data

MATERIALI: UNA LETTERA AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
[Riproduciamo qui una lettera che abbiamo inviato al Ministro della
Giustizia il 6 settembre 2000, e che come molte altre non ha ricevuto
risposta]
Siano aboliti i campi di concentramento
Signor Ministro,
ci sta a cuore lo stato di diritto,
ci sta a cuore l'ordinamento democratico,
ci sta a cuore la legalità costituzionale,
ci sta a cuore la difesa dei diritti umani.
Ed è per questo che rivolgiamo a Lei un accorato appello.
Siano salvate le vite dei migranti in fuga dalla fame, dalle guerre, dalle
dittature.
Sia difesa nel e dal nostro paese la dignità umana.
Sia rispettata la norma costituzionale che riconosce il diritto d'asilo.
Siano dunque aboliti i campi di concentramento in cui sono reclusi esseri
umani che non sono accusati di alcun reato.
Siano dunque aboliti i campi di concentramento in cui persone innocenti
hanno trovato assurdamente la morte.
Siano dunque aboliti i campi di concentramento istituiti dalla legge 40/98.
E' per questo che rivolgiamo a Lei un accorato appello.
Siano aboliti perché denegano i diritti umani.
Siano aboliti perché violano la legalità costituzionale.
Siano aboliti perché confliggono con l'ordinamento democratico.
Siano aboliti perché incompatibili con lo stato di diritto.

* BREVE NOTA SUL CENTRO DI RICERCA PER LA PACE DI VITERBO
Attivo dagli anni '70 (dapprima con la denominazione "Comitato democratico
contro l'emarginazione - Centro di ricerca per la pace"), nel 1987 ha
coordinato per l'Italia la campagna di solidarietà con Nelson Mandela allora
detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Ha promosso il
primo convegno nazionale di studi dedicato a "Primo Levi, testimone della
dignità umana". Dal 1998 ha promosso una "campagna contro la schiavitù in
Italia".

* I PRECEDENTI FASCICOLI DI "UN UOMO, UN VOTO"
possono essere letti rispettivamente il numero 1 alla pagina web
http://www.peacelink.it/webgate/diritti/msg00230.html ; il numero 2 alla
pagina web http://www.peacelink.it/webgate/diritti/msg00263.html; il numero
3 alla pagina web http://www.peacelink.it/webgate/diritti/msg00369.html ; il
numero 4 alla pagina web
http://www.peacelink.it/webgate/diritti/msg00378.html ; il numero 5 alla
pagina web http://www.peacelink.it/webgate/diritti/msg00382.html ; il numero
6 alla pagina web http://www.peacelink.it/webgate/dirittti/msg00386.html ;
il numero 7 alla pagina web
http://www.peacelink.it/webgate/diritti/msg00389.html ; il numero 8 alla
pagina web http://www.peacelink.it/webgate/diritti/msg00390.html ; il numero
9 alla pagina web http://www.peacelink.it/webgate/diritti/msg00393.html ; il
numero 10 alla pagina web
http://www.peacelink.it/webgate/diritti/msg00403.html ; il numero 11 alla
pagina web http://www.peacelink.it/webgate/diritti/msg00406.html

UN UOMO, UN VOTO
Notiziario promosso dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo
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nbawac@tin.it