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Comunicato del 13 agosto 2000. Prime adesioni all'appello all'ACNUR



Comunicato stampa

Prime adesioni all'appello urgente indirizzato dal "Centro di ricerca per la
pace" di Viterbo all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati:
per un intervento nei confronti del governo italiano affinché siano
garantiti aiuto, accoglienza ed assistenza ai profughi che cercano di venire
in Italia per salvare la propria vita e trovarvi asilo.

Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo comunica che sono cominciate a
pervenire le prime adesioni all'appello promosso in data 11 agosto ed
indirizzato all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati
(Acnur - Unhcr) per richiedere alla specifica struttura delle Nazioni Unite
di intervenire nei confronti del governo italiano affinché siano garantiti
aiuto, accoglienza ed assistenza ai profughi che cercano di venire in Italia
per salvare la propria vita e trovarvi asilo.

Tutte le adesioni verranno via via trasmesse alla sede di Roma dell'Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.

Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. e fax 0761/353532
e-mail: nbawac@tin.it

Viterbo, 13 agosto 2000

Ringraziando quanti già hanno dedicato la loro attenzione a questa
iniziativa, nuovamente alleghiamo il testo dell'appello, e nuovamente
formuliamo la preghiera di dare ad esso diffusione qualora se ne condividano
i contenuti o comunque lo si ritenga degno di attenzione.

* * * * *

Lettera aperta all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati

Denunziamo l'illegittimità della condotta del governo italiano,
e chiediamo un vostro intervento
in difesa dei diritti umani dei profughi e dei perseguitati

Signori,
vorremmo sottoporre alla vostra attenzione i seguenti quesiti:

1. E' legittimo o costituisce una grave violazione del diritto il fatto che
l'Italia impedisca che approdino nel suo territorio nazionale persone che a
tutti gli effetti hanno diritto ad essere considerati perseguitati e
profughi, a godere del diritto d'asilo, a rientrare nella protezione
garantita dalle norme giuridiche internazionali ed italiane che dispongono
esplicitamente che essi hanno diritto ad accoglienza, assistenza,
protezione?

2. E' legittimo o costituisce una grave violazione del diritto il fatto che
l'Italia esegua provvedimenti di respingimento che possono significare
precisamente e tragicamente consegnare le vittime nelle mani dei carnefici
cui erano sfuggite?

3. E' legittimo o costituisce una grave violazione del diritto il fatto che
in Italia persone che non hanno commesso alcun reato e non sono sottoposte
ad alcun procedimento giudiziario, e che dovrebbero essere accolte ed
assistite, vengano invece recluse in campi di concentramento in cui alcune
hanno anche trovato una atroce, barbara ed assurda morte?

4. E' legittimo o costituisce una grave violazione del diritto il fatto che
l'Italia invece di realizzare un servizio di trasporto pubblico e gratuito
per favorire l'arrivo e l'accoglienza di perseguitati e profughi in forma di
intervento umanitario dovuto e giuridicamente fondato, lasci invece che il
trasporto dei migranti che si trovano in stato di estrema necessità e di
estremo pericolo, sia gestito dai poteri criminali che su questa attività
lucrano ricchezze illecite immense?

5. E se questa condotta da parte delle autorità italiane è illegittima,
oltre che disumana; se essa costituisce palese ed ignobile violazione dei
diritti umani e dello stato di diritto; se essa non è conforme né alla
Dichiarazione universale dei diritti umani, né alla stessa Costituzione
della Repubblica Italiana; quali passi ufficiali intendete proporre? quali
iniziative intendete sollecitare le Nazioni Unite ad assumere? quali
segnalazioni e richieste alla magistratura, al parlamento e al governo
italiano ritenere di poter formulare?

Perdonate se vi chiamiamo in causa così esplicitamente, ma ci sembra
orribile ciò che le autorità del nostro paese stanno facendo in danno di
uomini, donne e bambini che secondo la legge italiana e le convenzioni
internazionali hanno diritto ad accoglienza ed assistenza, e che invece
vengono abbandonati nelle grinfie dei poteri criminali, riconsegnati agli
aguzzini, esposti alla morte, umiliati e vessati e torturati con strutture e
provvedimenti palesemente in contrasto con la legalità democratica, la
civiltà giuridica, l'umano sentire.
Auspicando un vostro tempestivo ed energico intervento,
restando altresì in attesa di un cenno di riscontro alla presente,
vogliate gradire cordiali saluti.

Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 11 agosto 2000

Mittente: "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. e fax 0761/353532, e-mail: nbawac@tin.it