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notizie su arresto e rilascio di Jaime Yovanovic Prieto
- To: "Antifascismo tmp2" <glr_y@iol.it>, "MEDIA tmp List" <glr_y@iol.it>, "Dist. List 1" <glr_y@iol.it>
- Subject: notizie su arresto e rilascio di Jaime Yovanovic Prieto
- From: "glr" <glr_y@iol.it>
- Date: Fri, 11 Aug 2000 18:31:12 +0200
- CC: "I.eS. - c. tmp1" <glr_y@iol.it>
- Priority: normal
- Return-receipt-to: "I.eS. - c. tmp1" <glr_y@iol.it>
From: Comunicazione GC-Prc
Date sent: Thu, 10 Aug 2000 18:46:38 +0200
Send reply to: gio-co@egroups.com
Subject: notizie su arresto Jaime Yovanovic Prieto
Giriamo a tutte le compagne e i compagni questa email
ricevuta dal comitato del Campo Antimperialista contro
la Globalizzazione Assisi 2000
-Ora sappiamo, dopo aver letto le carte, che la
trappola che ha portato all’arresto del compagno Jaime
Yovanovic Prieto (Professor J.), era scattata il 20
aprile, quando la polizia cilena inviò a quella
italiana una nota con la richiesta della sua cattura in
quanto "pericoloso terrorista".
La Polizia italiana sapeva dunque che Jaime sarebbe
arrivato in Italia per partecipare al Campo
antimperialista di Assisi. Ma non l’ha fermato
all’aeroporto Leonardo da Vinci, né ha osato farlo
durante i lavori del Campo. La DIGOS di Perugia,
sicuramente sulla base di una direttiva UCIGOS, ha
atteso che il Campo fosse finito, colpendoci tutti
alle spalle e ritenendo, a torto, di coglierci un un
momento di debolezza.
- E invece la risposta nostra è stata pronta e
massiccia. Abbiamo lanciato una campagna nazionale e
internazionale di controinformazione grazie alla quale
sono giunti centinaia di messaggi di solidarietà.
Dalle dieci di questa mattina, in duecento, eravamo
sotto il carcere di Perugia, mentre Jaime veniva
interrogato dal Giudice di Corte d’Appello. sapevamo
che Jaime avrebbe non solo rifiutato di essere
estradato in Cile, ma anche di essere rispedito in
Brasile dove vive da anni. La sua e la nostra
battaglia è stata per la libertà immediata e
incondizionata e l’asilo politico. Durante
l’interrogatorio è giunto in carcere un fax del
Ministro di Grazia e Giustizia Fassino col quale si
chiedeva di mettere in libertà il compagno Jaime in
quanto:
1. il reato ascritto ad Jaime è reato politico e come
tale non è perseguibile dalla legge italiana;
2. in caso di estradizione in Cile (dove vige non la
democrazia ma come dicono i cileni la democradura, un
ibrido tra democrazia e dittatura! ) Jaime sarebbe
giudicato non da un tribunale civile ma da quello
Militare, e ciò confligge col codice penale italiano;
3. Il Tribunale militare cileno condannerebbe Jaime
alla pena capitale e ciò è
incompatibile con la nostra Costituzione.
- Quando gli avvocati Innamorati e Crisci (che
ringraziamo per il loro appassionato lavoro) verso le
ore 14,00 sono usciti dal carcere annunciando questo
esito straordinario, c’è stata in strada una gioia
incontenibile. A tutti era chiara la dimensione della
vittoria ottenuta. La nostra mobilitazione, la
solidarietà internazionale hanno obbligato il Ministro
Fassino ha scarcerare Jaime, che ora è non è solo un
libero cittadino, ma gli è riconosciuta la sua dignità
come combattente antifascista. E’ una vittoria
anzitutto per tutti gli esuli cileni nel mondo, per
tutti i perseguitati dalla "Giustizia" militare di
Santiago; è una vittoria per tutti i militanti che nel
mondo combattono per la democrazia e la giustizia; è
infine una vittoria nostra, organizzatori del campo
antimperialista contro la globalizzazione,
che da anni veniamo perseguitati, controllati (spesso
illegalmente), umiliati, trattati da terroristi.
- Abbiamo vinto una battaglia ma non finisce qui. Come
i democratici cileni che vogliono giustizia e per
giustizia intendono anche il castigo e la punizione
assieme a Pinochet dei responsabili dei massacri
compiuti dalla dittatura militare; noi chiediamo che
vengano puniti qui in Italia i responsabili ai più
alti livelli che hanno arrestato Jaime Yovanovic
Prieto a partire dal capo della Criminalpol, dal capo
dell’UCIGOS Andreassi per finire col Ministro
dell’Interno G. Bianco che hanno calpestato la
legge italiana, violato la Costituzione repubblicana e
compiuto un gravissimo abuso di potere. I responsabili
dei crimini fascisti compiuti in Cile debbono pagare,
come debbono pagare per l’affronto portatoci i
responsabili della polizia italiana.
Moreno Pasquinelli e Alessandro Folghera
per il comitato del Campo Antimperialista contro la
Globalizzazione Assisi 2000
10 agosto, ore 16,30
Campo Antimperialista
http://www.antiimperialista.com
campo@antiimperialista.com