[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

Tentato suicidio al Vulpitta di Trapani, la questura smentisce



To:             	<antirazzismo@listbot.com>
From:           	fulvassa@tin.it
Date sent:      	Sat, 15 Jul 2000 12:40:34 +0200
Subject:        	[Co.Na.R.eS.] TENTATIVO DI SUICIDIO AL VULPITTA DI TRAPANI


QUESTE NOTIZIE NON LE TROVERETE SUI GIORNALI.

Mentre prosegue la campagna "Verità e giustizia per il rogo del
Vulpitta",cresce ancora la tensione all'interno del centro di
detenzione di Trapani, soprattutto dopo le crescenti difficoltà
incontrate dalle associazioni nelle visite agli immigrati che vi
sono trattenuti. All'ospedale S.Antonio di Trapani rimane ancora
sotto il controllo della polizia, malgrado siano passati oltre 40
giorni dal suo internamento, un immigrato che nel tentare la fuga
lanciandosi da una finestra si è spezzato entrambe le gambe.
Trascorre i suoi giorni nel terrore di essere rimpatriato e di non
potere più tornare a camminare.Adesso le associazioni stanno
cercando di farlo ricoverare a Palermo, anche perchè sarebbe
necessaria una operazione chirurgica che a Trapani non è possibile
fare. Ieri sera 14 luglio, all'ospedale "Villa Sofia" di Palermo,
è stato ricoverato un immigrato maghrebino trasferito sotto scorta
della polizia da Trapani. Si tratta di un ragazzo che, dopo essere
stato rinchiuso al Vulpitta, con un tubo della doccia si è ferito
alla carotide. Al momento del suo ricovero a Palermo malgrado le
gravissime condizioni,implorava di non essere rispedito in patria.

QUESTA E' LA REALTA' QUOTIDIANA DEL SERRAINO VULPITTA DI TRAPANI.
QUESTA E' LA REALTA' DELL'ITALIA PAESE DI FRONTIERA DELLA FORTEZZA
EUROPA. 

Mentre i ministri fanno passarella ai convegni, e gli
economisti avvertono come la attuale politica dell'immigrazione
stia facendo arretrare il nostro paese anche nelle prospettive di
crescita economica, non ci interessa partecipare al dibattito su
quali flussi siano più opportuni per lo sfruttamento della"
risorsa lavoro" costituita dagli immigrati. Per ribaltare la
condizione di sfruttamento che caratterizza con diverse modalità
immigrati regolari e "clandestini" continuiamo a rivendicare la
regolarizzazione permanente di tutti gli immigratio presenti in
Italia, la chiusura immediata di tutti i centri di detenzione
amministrativa, una effettiva applicazione dell'asilo
costituzionale. Invitiamo tutte le organizzazioni di italiani e di
immigrati a proseguire nei percorsi di autorganizzazione che hanno
portato alle manifestazioni contro i CPT lo scorso inverno e per
la regolarizzazione a Brescia, Milano e Roma. 

Fulvio Vassallo Paleologo 
ASGI ( Associazione studi giuridici sull'immigrazione)
Palermo

--- Fine mail inoltrata da  fulvassa@tin.it


Per inviare un messaggio: conares@eGroups.com

Per cancellarsi invia un messaggio vuoto:
conares-unsubscribe@eGroups.com

====================================

To:             	<antirazzismo@listbot.com>
From:           	fulvassa@tin.it
Date sent:      	Sat, 15 Jul 2000 18:19:01 +0200
Subject:        	[Co.Na.R.eS.] TRAPANI:LA QUESTURA SMENTISCE


--- Mail inoltrata da  fulvassa@tin.it


Apprendiamo da fonti di stampa vicine alla Questura di Trapani che
la polizia smentisce la versione dei fatti riferita nel nostro
comunicato precedente, nel quale riferivamo di un immigrato ferito
alla gola che da Trapani era stato ricoverato ieri sera 14 luglio
alle ore 22 a Palermo. Secondo quanto riferito dalle medesime
fonti l'immigrato si sarebbe fatto male durante una partita di
calcetto all'interno del centro di detenzione Vulpitta, e dopo un
primo ricovero a Trapani sarebbe stato trasferito a Palermo per
una Tac. Quindi sempre nella scorsa notte sarebbe stato ricondotto
in ospedale a Trapani, da dove però questa mattina sarebbe
fuggito. Successivamente ripreso dalla polizia in una via centrale
di Trapani, sempre secondo le stesse fonti di stampa, sarebbe
stato ricondotto al Centro di permanenza temporanea. Non possiamo
sapere con certezza come siano andati i fatti, dal momento che
l'immigrato al momento del suo ricovero a Palermo farfugliava la
parola doccia,lo stesso potrebbe essere forse "scivolato"
all'interno della doccia (!?), di certo il confine tra
autolesionismo, suicidio e tentativo di fuga all'interno dei
centri di permanenza temporanea come il Vulpitta di Trapani,
rimane sempre molto vago, e questo lo abbiamo imparato con il
tragico rogo dello scorso dicembre, quando dopo che un immigrato
aveva appiccato il fuoco ad un materasso, il successivo incendio
divampato senza che nessuno riuscisse a spegnere le fiamme o ad
aprire le porte della cella costò la vita a sei immigrati
rinchiusi nella stessa cella. Aspettiamo ancora di conoscere quale
sarà la sorte dell'altro immigrato ancora in ospedale a Trapani
con le gambe rotte dopo un tentativo di fuga. Quello, certamente
per molto tempo, non potrà tornare a giocare a calcetto, o tentare
un altra fuga. 

Fulvio Vassallo Paleologo 
ASGI ( Associazione studi giuridici sull'immigrazione ) 
Palermo

--- Fine mail inoltrata da  fulvassa@tin.it


Per inviare un messaggio: conares@eGroups.com

Per cancellarsi invia un messaggio vuoto:
conares-unsubscribe@eGroups.com


----------------------------------------------end